Nata nel 2014, la Eastwards Prospectus Gallery si presenta sulla scena artistica internazionale scommettendo sull’Est Europa. Abbiamo incontrato Andrei Breahnă ad Artissima 2015 per porgli qualche domanda.
Questo è la prima partecipazione ad Artissima. Come ci si sente ad entrare a far parte di un sistema di curatori e galleristi provenienti da ogni parte del mondo?
Siamo davvero entusiasti di prendere parte alla 22esima edizione di Artissima. Abbiamo fondato la nostra galleria a Bucarest nel 2014 e siamo felici di essere arrivati fin qui. Contenuti ambiziosi e rigida selezione: questi sono i fattori che più apprezziamo della fiera. Il livello qualitativo delle gallerie che prendono parte all’evento è piuttosto alto, quindi speriamo che una tale condizione ci dia modo di comprendere meglio la competitiva scena internazionale.
Floriama Candea e Sebastian Moldovan sono i due artisti presenti in fiera. La prima incentra la sua ricerca sull’antitesi e sulla trasformazione naturale; il secondo riecheggia nei suoi lavori le zone rurali dell’Est Europa. Quali sono stati i criteri che avete seguito per selezionare le opere?
Sebbene la Eastwards Prospectus sia una galleria piuttosto giovane, al suo interno possiede già un gruppo di professionisti qualificati che la coadiuvano nel realizzare un profilo coerente e innovativo. L’idea dalla quale muove la nostra ricerca collima con quella di Artissima ed è da ricercare nel tema dell’ibridazione. Floriama opera con materiale biologico, persegue i fondamenti di una cultura probiotica denominata Kombucha e la fa propria mediante tecniche diverse. Il nostro asso nella manica sono infatti le sue sculture viventi della serie Metabiosis 3, realizzate seguendo questo approccio. Per quanto riguarda i lavori di Sebastian Moldovan, qui ad Artissima sono il fondamento dell’intero spazio espositivo. La sua è un’estetica unica perché vive degli echi della semplice vita che scorre nelle campagne della Transilvania. In questo senso i suoi lavori fungono da spunto per la riflessione circa lo spazio geografico e sociale. In generale, entrambi gli artisti selezionati mantengono l’attenzione sulla scena contemporanea dell’Est Europa.
Seppure piuttosto giovane, la vostra galleria ha già preso parte all’Art Safari, dove per la prima volta avete presentato Floriama Candea, e al Vienna Contemporary. Quali sono i criteri in base ai quali scegliete o meno di prendere parte a una fiera d’arte contemporanea? Le fiere d’arte sono un’opportunità unica per interagire con curatori e collezionisti e con il passare del tempo ci rendiamo conto che ogni nuova partecipazione costituisce un tassello importante nella crescita della nostra galleria. Siamo alquanto ambiziosi e ci piacerebbe prendere parte alla più grandi e importanti fiere d’arte nel mondo; da questo punto vista consideriamo la nostra partecipazione ad Artissima 2015 come un grande trampolino di lancio. La nostra intenzione è poi quella di presentare sempre qualcosa di nuovo in una fiera e indubbiamente la nostra attenta e ponderata ricerca dipende proprio da questa necessità.
Parliamo degli obiettivi che vi ponete come giovane galleria entrata da poco nella scena artistica internazionale. Su cosa puntate l’attenzione?
Abbiamo iniziato come piattaforma che promuoveva l’arte contemporanea dell’Est Europa, perchè siamo convinti che quest’area si stia aprendo al mondo come mai fino ad ora e abbiamo incentrato la nostra attenzione su questo potenziale artistico a nostro parere unico. La nostra ambizione è riuscire a costruire una valida reputazione legata alla nostra galleria. Fino ad adesso ci siamo occupati per lo più di artisti provenienti dalla Romania, ma durante il nostro secondo anno di attività cureremo anche artisti internazionali, alcuni di loro di fama internazionale. Perciò siamo piuttosto eccitati dall’anno che ci aspetta.