Una preziosa selezione di opere prevalentemente inedite, che vanno dalla fine del ‘500 al primo ‘900, è quanto propone la galleria Francesca Antonacci – Damiano Lapiccirella di Roma per l’edizione 2016 della fiera Tefaf (Maastricht, 11-20 marzo). Concentrando la loro scelta sull’arte italiana e sul Grand Tour i due antiquari intendono dare un segnale forte ai collezionisti più esigenti con opere rare e di eccellente provenienza, aprendo anche un percorso a quanti si affacciano per la prima volta al vero collezionismo.
Nello stand 717 sarà possibile ammirare:
Santi di TITO
(Borgo San Sepolcro 1536 – Firenze 1603)
Studio per la Cena in Emmaus – Dim. 173 x 190 mm
Sanguigna quadrettata a matita nera
Inedito
E’ questo un raro disegno a sanguigna quadrettato, preparatorio per la pala d’altare custodita nella Basilica di Santa Croce di Firenze, considerata una delle opere piu’ importanti del pittore cinquecentesco fiorentino. Santi di Tito lo aveva realizzato nel 1574 per la famiglia Berti, antica casata di ricchi mercanti che nella basilica fiorentina aveva il proprio sepolcreto. Viene presentato con una dotta scheda redatta dall’omonimo Dott. Federico Berti, ricca di riferimenti bibliografici e fotografici.
Conrad Martin METZ
(Bonn 1749 – Roma 1827)
Trionfo di Venere, 1819
Penna, acquerello bruno e biacca su carta
mm 415 x 545
Firmato e datato in basso a destra: C. M. Metz / Roma / 1819
Il foglio raffigurante Il Trionfo di Venere qui rappresentato è datato 1819 ed è una delle opere della fase matura dell’artista. L’artista si attiene alla storia narrata da Esiodo, secondo cui Venere prendeva vita dalla schiuma del mare. La dea, che occupa la posizione centrale della composizione, è rappresentata sopra una conchiglia con a fianco il figlio Eros, alla sua destra Nettuno seduto su un grande carro trainato da cavalli ed a sinistra le tre grazie che le offrono corone di fiori. Sullo sfondo il carro di Apollo si dirige verso l’alto dove tra le nuvole dell’Olimpo padroneggia Zeus. L’opera, nonostante il caotico affollamento dei personaggi, è caratterizzata da una linea grafica delicata e morbida che rendono l’intera composizione estremamente elegante.
Jakob Philipp HACKERT
(Prenzlau 1737 – Florence 1807)
Veduta da Villa Borghese
Penna, inchiostro bruno e gessetto, 520 x 647 mm
Firmato, datato e iscritto a penna e inchiostro bruno in alto a sinistra: fait dans la Villa Borghesi par Ph. Hackert 1781.
Provenienza: Parigi, collezione del Principe Henri d’Orléans Conte di Parigi
Quattro importanti disegni di grandi dimensioni, presentati a TEFAF, provenienti dalla collezione del Principe Henri d’Orleans conte di Parigi, sono opera dello svizzero Jakob Philipp Hackert, pittore di corte del re Ferdinando IV di Napoli.
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