Eugenio Carmi si è spento oggi pomeriggio a Lugano, avrebbe compiuto domani 96 anni. Lo conferma una nota dell’agenzia Ansa con le parole della figlia Francesca: “Si è spento serenamente, fino a Natale andava a studio ogni giorno, in bicicletta o in tram. Era perennemente curioso, ed aveva una grande passione per la scienza. Un artista-racconta semprela figlia-sia nella vita che nel lavoro, con lo spirito da esploratore di un bambino”.
Passando dall’Informale al rigore geometrico dalla metà degli anni Cinquanta, Carmi fu un protagonista della cultura industriale di Genova (la sua città). Dal 1958 al 1965 fu il responsabile dell’immagine dell’Italsider, organizzando mostre, eventi e anche invitando altri artisti a lavorare sui temi della fabbrica. Protagonista della scena culturale internazionale, invitato alla Biennale di Venezia, era l’ultimo della generazione di grandi maestri dell’arte nati a Genova: la stessa di Lele Luccati, Flavio Costantini, suoi amici, con cui fondò, nel 1963, la Galleria del Deposito, costruita come una cooperativa di artisti, senza scopo di lucro, che doveva vivere con l’autofinanziamento. In questi anni nacque la grande amicizia con Umberto Eco.
Da tre giorni si era recato a Lugano per la scelta della morte assistita. Una scelta che aveva voluto a tutti i costi. Secondo alcune informazione il “passaggio” era programmato tra alcuni giorni ma Eugenio lo avrebbe anticipato senza avvisare nessuno, per evitare dolore e commozione ai suoi cari.
Ci mancherai tanto, grande Maestro dell’astrattismo italiano. La direzione e la redazione intera di ArtsLife ti abbracciano, ti portano nel cuore e si stringono attorno ai tuoi cari.
Eugenio Carmi, pluripremiato in Italia e all’estero, è uno dei pochissimi italiani a figurare nel catalogo 2016 del MOMA, il Museum of Modern Art di New York. Addio e grazie Maestro, eccellenza italiana nel mondo.
