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Progetto BreraBicocca: al via la mostra Percezione-Azione

Kromogramma 1973 colori vegetali su tela marina cm240x350

Lunedì 21 marzo alle ore 17.00 inaugura la mostra Percezione-Azione, organizzata  presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca nell’ambito del progetto BreraBicocca avviato dai due istituti lo scorso anno. Propone trenta opere d’arte realizzate dagli studenti dell’Accademia di Brera e una grande opera installativa donata dall’artista genovese Renata Boero.

Kromogramma 1973 colori vegetali su tela marina cm240x350
Kromogramma 1973 colori vegetali su tela marina cm240x350

In occasione della vernice saranno conferiti anche i premi Brera-Bicocca 2016: a Renata Boero per la sezione “artista di chiara fama” e, per la sezione giovani allievi dell’Accademia, a Roberto Carovilla (Premio Big Size Art), Giulia Gentilcore (Premio Bicocca) e Alessandro Vinci (Premio del Pubblico on line).

L’opera esposta in mostra appartiene al ciclo dei Kromogrammi, una sorta di alfabeto cromatico che sperimenta procedimenti di trasformazione metabolica di elementi naturali -kourkoum, ratania e altre essenze, tutti a forte valenza simbolica- secondo una precisa temporalità. I Kromogrammi, che costituiscono lo snodo teorico dell’intero percorso dell’artista, appartengono ad un ciclo di lavori iniziato a cavallo fra la fine degli anni ’60 e gli anni Settanta sul quale si fonda la sua ricerca e rappresentano un’importante chiave di lettura di tutta l’attività sviluppata nel trentennio successivo. Si tratta di grandi tele piegate in cui si susseguono, secondo un ordine ritmico, colori, materie e forme diverse, una sorta di architettura organica che si condiziona e si completa vicendevolmente. Non si tratta semplicemente di superfici dipinte, composizioni concluse, ma sono definibili “il risultato di una pittura fatta in assenza volontaria di pittura” (Paolo Fossati).

“Questa prestigiosa Istituzione accademica di cultura scientifica – afferma Renata Boero – rappresenta per me lo stimolo maggiore, essendo il mio lavoro imperniato su una ricerca alchemico-antropologica che può sembrare lontana da un approccio scientifico. Credo invece che esistano punti sinergici tra i due mondi, apparentemente distanti. Partendo da elementi naturali, per me la sfida è trovare sintesi più alte. Il mio operare si impernia sia sull’aspetto magico-rituale degli elementi ma anche sul provocarne la trasformazione chimico-organica, secondo diverse variabili, orientata ad un preciso progetto estetico. Il mio lavoro non vuole essere una mera descrizione della natura, quello che mi interessa  è scegliere direttamente il vissuto e non più rappresentarlo, nel tentativo di chiudere il cerchio tra lo sguardo dell’osservatore e la cosa osservata.”

Tra le opere d’arte ci sarà anche una mirror box per far scoprire, attraverso un esperimento del Dipartimento di Psicologia di Milano-Bicocca e dei Dipartimenti di Arti Visive e Progettazione e Arti Applicate dell’Accademia, come la percezione di ciò che i nostri occhi vedono possa modificare l’azione del nostro corpo.

Alla cerimonia partecipano il rettore dell’Università di Milano-Bicocca, Cristina Messa, il Direttore dell’Accademia di Brera, Franco Marrocco, il Presidente dell’Associazione Big Size Art, Francesco Buffa Di Perrero, e i coordinatori del Comitato Scientifico Brera-Bicocca, Eraldo Paulesu, docente di psciologia fisiologica dell’Università di Milano-Bicocca, e Stefano Pizzi, docente di Pittura dell’Accademia di Brera.

L’Università di Milano–Bicocca e l’Accademia di Belle Arti di Brera, nel 2015, hanno siglato un accordo di collaborazione culturale e scientifica che ha lo scopo di mettere in relazione le arti visive con la formazione sperimentale-empirica universitaria, favorendo il contatto tra l’approccio quantitativo della ricerca e quello creativo della produzione artistica.

Renata Boero spicca per originalità nel panorama culturale in cui opera a partire dai tardi anni ’60. Ha sviluppato la sua ricerca su un sottile crinale di confine tra arte concettuale-processuale ed una sofisticata operazione di recupero di un alfabeto pittorico attraverso il ready-made della pittura stessa. I Kromogrammi, snodo teorico dell’intero percorso dell’artista, appartengono ad un ciclo di lavori iniziato negli anni Settanta sul quale si fonda la sua ricerca e rappresenta un’importante chiave di lettura di tutta l’attività sviluppata nel trentennio successivo.

La mostra è aperta fino al 21 giugno, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20.

Università degli Studi di Milano Bicocca
Edificio U6,
Piazza dell’Ateneo Nuovo, 1, Milano

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