This photo released on Sunday March 27, 2016, by the Syrian official news agency SANA, shows destroyed statues at the damaged Palmyra Museum, in Palmyra city, central Syria. The amount of destruction found inside the archaeological area in the historic town was similar to what experts have expected but the shock came Monday from inside the local museum where the extremists have caused wide damage demolishing invaluable statues that were torn to pieces. (SANA via AP)
Sotto shock. Così si sono definiti gli archeologi che sono entrati a Palmira al seguito dell’esercito di Assad, che ha liberato il sito archeologico dall’Isis. Sapevamo tutti che l’antica città era stata compromessa dalle devastazioni dei miliziani delle Stato Islamico, ma gli esperti di antichità siriani non si aspettavano forse una devastazione così totale dei jihadisti nel museo di Palmira.
(Photo: SANA via AP)
Il direttore delle antichità e dei musei, Maamoun Abdul-Karim, ha dichiarato che un team di esperti farà una stima dei danni ma nel complesso giudica l’antica città di 4.000 anni in condizioni migliori di quanto avesse temuto.
Il direttore dell’Hermitage, Mikhail Piotrovsky, ha offerto l’aiuto per stilare un progetto di restauro: “In quanto custodi del patrimonio di Palmira potremo aiutare ad analizzare la situazione e dare consigli così che questo sito storico diventi un monumento alla cultura, un monumento alla vittoria sul fanatismo e non una replica moderna, semplice attrazione turistica”.
In sostanza, le condizioni sono migliori del previsto, nonostante il museo sia stato brutalmente saccheggiato. Maamoun Abdulkarim, al termine del primo sopralluogo alla Palmira appena strappata all’Isis, giudica il sito in condizioni migliori di quanto avesse temuto:”Ci aspettavamo il peggio, ma il complesso è in buono stato. Avremmo potuto perderla completamente”, ha dichiarato Abdulkari, secondo il quale le antichità nella zona sud-occidentale sono quelle meglio sopravvissute alla furia iconoclasta dei jihadisti sunniti.
Restano evidenti comunque i vuoti lasciati dei saccheggi e delle distruzioni del Califfato.
L’Is ha conquistato Palmira a maggio del 2015 e, oltre ad uccidere decine di soldati siriani ed il curatore della città (un archeologo 82enne), hanno in rapida successione fatto saltare in aria con il tritolo il grande tempio di Bel, quello di Baal Shamin, le torri funerarie romane, e l’arco di Trionfo.
Molte delle più importanti vestigia però sono quasi intatte: l’Agorà, il teatro romano e le mura delle città.
ECCO UNA GALLERY CHE MOSTRA LO STATO DEL SITO ARCHEOLOGICO DI PALMIRA DOPO LA LIBERAZIONE DALL’ISIS AVVENUTA GRAZIE ALLE TRUPPE DELL’ESERCITO DI ASSAD APPOGGIATO DALL’AVIAZIONE RUSSA. FOTO TRATTE DALLE AGENZIE REUTERS/AFP/ANSA
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.