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Nella notte ultravioletta va in scena la fiera fluorescente di Michela Pomaro

Michela Pomaro Alla fin della fiera di Michela Pomaro
Michela Pomaro
Alla fin della fiera di Michela Pomaro

Dai tessuti e i telai del biellese alla Milano del design Ventura-Lambrate. Michela Pomaro (Biella, 1971) gioca con le formine fighette della Zona, lavando via con una pioggia fluorescente la fastidiosa patina hipster che tutto qua avvolge. Un boato di luce ultravioletta, magnetica e calamitante. Pulsano le vetrate della Galleria Monopoli fino al 10 gennaio. Atmosfere psichedeliche saturano gli spazi, illuminando i piccoli poliedri in serie. Acide tonalità luminescenti. Micro cassette di legno disposte oblique su un bancale di ferro e un mini bancone di gelati raccolgono i “frutti” del lavoro dell’artista piemontese, ormai di scena fissa a Milano tra creazioni d’arte e di moda. Un libretto di artistici assegni contrassegna il titolo: Alla fin della fiera, logica consecutio del lavoro di Michela con il prezioso contributo di Giovanni Agosti. Un originale cataloghino a striscia riposto accuratamente in mostra sotto teca. Unico elemento che non emana luminosità di colore nella fluorescenza della notte blu neon. Induzione di sprigionamento cromatico. Sulla stessa “lunghezza d’onda” invece brillano le formine di ceramica sintetica seriali palpitando combinazioni astratte. Soffici pannosità di gelati sciolte nella durezza della materia e fruttini prismatici dal sapore fluo. Gnam.

Michela Pomaro
Alla fin della fiera di Michela Pomaro
Michela Pomaro
Alla fin della fiera di Michela Pomaro
Alla fin della fiera di Michela Pomaro
Alla fin della fiera di Michela Pomaro
Michela Pomaro
Alla fin della fiera di Michela Pomaro

Tutte le informazioni: http://www.galleriamonopoli.com/

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