La Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia porta in Italia il lavoro di William Merritt Chase. Tra New York e l’Europa, agli albori della pittura americana del Novecento.
Dove ha inizio la pittura americana che conosciamo? Chi c’era prima di Georgia O’Keeffe, di Joseph Stella e Edward Hopper? Prima che l’Armory Show del 1913 facesse conoscere le avanguardie europee all’America? La mostra di recente inaugurata a Ca’ Pesaro a Venezia risponde, in parte, a queste domande, presentando – in anteprima europea – circa sessanta opere di William Merritt Chase (Williamsburg, 1849 – New York, 1916), assieme ad un catalogo che è la prima pubblicazione in lingua italiana dedicata a quello che è considerato uno dei padri della pittura americana del Novecento.
William Merritt Chase era un pittore per vocazione e un viaggiatore per necessità. L’America del secondo Ottocento mancava di una tradizione artistica a cui guardare e chi voleva fare pittura sul serio non poteva esimersi dall’attraversare l’Oceano per andare a studiare i grandi maestri europei. Così fece Chase. Il suo primo soggiorno in Europa si colloca tra il 1872 e il 1878. In quegli anni, un ventenne William frequenta i corsi di Karl von Piloty all’Accademia Reale di Monaco di Baviera. Nel 1876 esordisce al Glaspalast. Si sposta tra Londra, Parigi, Madrid e l’Olanda. Gira per musei e gallerie. Conosce la pittura fiamminga, i bodegónes spagnoli, l’Impressionismo e i macchiaioli. Nel 1877, arriva a Venezia insieme ai compagni di studi John Twachtman e Frank Duveneck; ci resterà quasi un anno, durante il quale Chase realizza una ventina di dipinti, tra nature morte, scorci e vedute della città lagunare, alcune delle quali sono esposte al secondo piano della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, nella prima delle otto sale che compongono il percorso espositivo della retrospettiva William Merritt Chase. Un pittore tra New York e Venezia.
Le opere in questa prima sezione riservata al periodo di formazione, rivelano, una per una, le lezioni assimilate in Europa dal giovane americano; il linguaggio è ancora poco personale, incerto, e risente in eccesso della tavolozza cupa e terrosa dei fiamminghi e degli insegnamenti monacensi.
Si prosegue con il ritorno in America, nel 1878. Deciso a fare della pittura la sua professione, Chase si iscrive a diverse associazioni artistiche, inizia a insegnare all’Art Students League di New York, e acquista uno studio sulla Decima strada – soggetto di tre grandi oli in esposizione – che arreda con la sua collezione di opere d’arte, oggetti d’antiquariato e manufatti dal Giappone, da cui era affascinato, come molti colleghi europei suoi contemporanei.
Nella terza sala, la luce bianca veneziana che arriva diretta dalle finestre sul Canal Grande, risalta una serie di grandi ritratti femminili, forse il genere per cui Chase fu più apprezzato dalla critica e dai collezionisti. Dipinte a figura intera, fiere, maestose e moderne, sono donne di quell’alta borghesia americana di cui Chase e la sua famiglia facevano parte, che amava trascorrere il tempo libero a passeggio nei parchi cittadini e la bella stagione nelle spiagge di Long Island. Ed è proprio sulla costa meridionale dell’isola, nei pressi di Southampton, che Chase fonda la Shinnecock Hills Summer School nel 1891, dove, sino al 1902, insegna la composizione en plein air di derivazione impressionista e dipinge paesaggi naturali luminosi, di cui il pubblico può apprezzare una selezione nella sesta sala.
L’ultima sezione chiude ciclicamente la mostra con un omaggio a Venezia e a Firenze. Chase tornò più volte in Europa, e in Italia, come guida e accompagnatore dei suoi studenti, nelle estati tra il 1903 e il 1913. Morirà qualche anno dopo, lasciando il posto ad una nuova generazione di artisti americani che farà la storia.
Realizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia con la Phillips Collection di Washington, il Museum of Fine Arts di Boston e il supporto della Terra Foundation for American Art, la mostra sarà visitabile sino al 28 maggio.
INFORMAZIONI UTILI
William Merritt Chase. Un pittore tra New York e Venezia
sino al 28 maggio 2017
Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Santa Croce 2066, 30135 Venezia