I colori estremi di Gauguin arricchiscono le proposte di Christie’s a Londra per l’asta di arte impressionista e moderna di martedì 28 febbraio. Protagonista l’opera “Te Fare” o “La maison”, realizzata da Paul Gauguin (1848-1903) durante il primo il soggiorno a Tahiti del 1892, un anno estremamente produttivo per l’artista, che dipinge alcuni tra i maggiori capolavori della propria carriera.
Solo un anno prima, con la partenza da Marsiglia, Gauguin porta finalmente a compimento il desiderio di lasciare l’Europa, a lungo sentita come opprimente. Il pittore, credendo che la propria arte avrebbe tratto vantaggio da una più primitiva e primordiale esistenza, raggiunge Mataiea, un piccolo e remoto villaggio a sud, dove la sua ricerca ha fine. Gauguin viene positivamente accolto dai nativi e può immergersi completamente nella loro semplice comunità rurale, trovando la serenità ritratta in questa tela.
«Voglio creare solo l’arte semplice. Per fare questo, ho bisogno di immergere me stesso in una natura vergine, vedere solo i selvaggi, vivere la loro vita, con nessun altro interesse se non quello di ritrarre, come farebbe un bambino, i concetti contenuti nel mio cervello, utilizzando l’unico tipo di materiali artistici buoni e veri, quelli primitivi».
“Te Fare” rappresenta infatti un ottimo esempio di questa ricerca: nel ritrarre la maison, l’artista intende replicare il proprio sentimento di appartenenza a un luogo così incontaminato. Dipinge la capanna immersa nei colori della vegetazione, metafora della propria rinascita in un nuovo mondo primitivo.
Domina la scena un piccolo gruppo di alberi, dai tronchi curvi e violacei, i fiori arancioni e le foglie di un verde intenso. I colori utilizzati per la paglia e il legno dell’abitazione richiamano ancora quelli del paesaggio, mimetizzandola nella vegetazione circostante. Le tre figure umane ritratte da Gauguin sono anch’esse immerse nella natura, elemento predominante della tela. Tra queste una è seduta all’esterno della capanna, a sottolineare la predominanza della vita all’aria aperta rispetto a quella domestica nella cultura tahitiana.
A prima vista la scelta compositiva sembra voler tradire il titolo dell’opera (Te Fare, cioè la casa): la capanna non occupa infatti una posizione centrale ed è parzialmente nascosta dal boschetto che Gauguin colloca lungo l’asse verticale della tela. Questa scelta potrebbe spostare il punto di vista dell’osservatore lontano dal soggetto del dipinto.
Gauguin in realtà potrebbe voler estendere il concetto di “casa” alla natura, non limitandosi semplicemente a una stretta definizione fisica della costruzione.
Va evidenziata anche l’attenzione pittorica per la diversità di costumi e attività in cui i soggetti sono impegnati, siano queste connesse alla terra o alla meditazione silenziosa. Un tema quello della comunità in attesa silenziosa che Gauguin riprende in altre opere dello stesso periodo, come “Te Raau Rahi” del 1891 o “Parau Parau” del 1892.
Gauguin realizza oltre sessanta dipinti durante questo primo soggiorno di 18 mesi a Tahiti. Le opere presentano nuovi soggetti e un altrettanto innovativo stile pittorico rispetto ai periodi in Bretagna e Martinica. Nel periodo polinesiano Gauguin infatti tende a consegnare alla natura la stessa rilevanza concessa alle figure ritratte, nell’armonia perfetta tra uomo e della natura.
In “Te Fare”, si ricorre a un non tradizionale uso estremo del colore, i verdi accessi, le tonalità morbide del viola si mischiano con il blu e si alternano con l’arancione e il giallo del paesaggio rendendo bene l’intensità della luce calda e brillante tipica dell’isola polinesiana. Un’evoluzione pittorica che finirà per rappresentare un fortissimo impatto sule generazioni di artisti a venire. Basti pensare all’influenza subita dal gruppo dei Fauves guidati da Henri Matisse, alla ricerca egli stesso di un nuovo estremo ruolo per il colore e in seguito presente nei medesimi luoghi vissuti da Gauguin.
Rientrato a Parigi nel 1893, il pittore incluse “Te Fare” nella propria personale alla Galerie Durand-Ruel e l’anno successivo in una seconda tenutasi a Bruxelles. A due anni dal ritorno in Francia, nel tentativo di raccogliere fondi per il suo secondo e ultimo viaggio a Tahiti, l’opera fu venduta all’asta e acquistata, sotto consiglio di Edgar Degas, da Daniel Halévy.
Sono state poche le apparizioni successive dell’opera, oggi protagonista dell’asta di Christie’s, scelta come copertina per il catalogo e stimata 12-18 milioni sterline.
Informazioni utili
Christie’s Impressionist & Modern Art Evening Sale
Londra, 28 febbraio 2017