Roma, fino al 15 aprile 2017. La Gagosian Gallery, fondata negli anni Ottanta a Los Angeles ed ampliatasi poi tra Stati Uniti ed Europa, lo scorso gennaio ha inaugurato nella sede romana una mostra di nuove sculture di Giuseppe Penone, “Equivalenze”.
L’anticamera della sala principale, da scoprire come percorrendo un sentiero, ospita le opere più delicate tra quelle esposte. Tre disegni a grafite introducono lo spettatore nel mondo di Penone, attraversato da corrispondenze ininterrotte tra uomo e natura. “Scultura come gesto della mano” (2016) e “Le forme equivalenti della terra” (2016), titoli di due delle opere, dichiarazioni di poetica da parte dell’artista. Egli mira a creare un’unione indissolubile tra intervento umano e forme della natura, la cui energia sembra aver guidato il tratto delle morbide linee a matita.
L’uomo e la sua gestualità appaiono e scompaiono, si mimetizzano tra le fattezze della natura, diventandone allo stesso tempo completamento e prolungamento. Il concetto sembra concretizzarsi nella sala principale della Gagosian, spazio circolare che si rende radura, proteggendo le opere ed abbracciando al suo interno il visitatore. Le opere raccolte in questa sezione sono caratterizzate da una consistente matericità, che da sempre caratterizza la produzione di Penone.
Al centro dell’ovale, “Equivalenze” (2016), fusioni bronzee di calchi in gesso di alberi. Dell’albero rimane un involucro, una replica semplificata dell’oggetto di partenza. L’intervento dell’artista ha dato vita ad una copia complementare dell’elemento vegetale, la cui forma dai richiami antropomorfi non nasconde la penetrazione umana all’interno dell’opera. Strutturalmente simili ai “Gesti vegetali” degli anni ’80, si restituisce l’intera scena alla corporeità del bronzo. Lungo le pareti della sala altre opere in cui questa forza materica trova compimento. Sopra quattro lastre di metallo sono fissati calchi in terracotta ottenuti dall’impronta del pugno dell’artista. Come nuovi fossili o conchiglie, fitomorfiche terrecotte sporgono tridimensionali dalle piastre il cui metallo ossidato si declina in colori e striature che richiamano le sfumature cromatiche di boschi e foreste.
Penone in “Equivalenze”, mette ancora una volta in mostra l’infinita e coinvolgente affinità tra il corpo, l’arte e la natura.
-Le vene d’acqua che sgorgano dal terreno scorrono in rivoli che confluiscono, come i rami nel tronco, come le dita nel palmo di una mano, come il bronzo nella matrice di un albero.- Giuseppe Penone
INFORMAZIONI UTILI
Giuseppe Penone: Equivalenze
Dal 27 gennaio al 15 aprile 2017
Gagosian Gallery, via Francesco Crispi 16 – Roma
Per informazioni: 06.42086498
Orari: Martedì – Sabato 10.30 – 19.00
Ingresso gratuito