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Artprice lancia l’Art Market Index delle opere “blue-chip”

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Artprice lancia Artprice100®. Con questo nuovo indice sarà più facile per i collezionisti -e soprattutto gli investitori- seguire l’andamento reale del mercato, senza tenere dunque conto di quegli artisti, per così dire, più volatili (cioè più soggetti all’impatto sui prezzi della moda e della speculazione). Sarà l’indice delle cosiddette “blue-chip” e secondo Thierry Ehrmann, fondatore e CEO di Artprice, «Questo nuovo indice dimostra che l’arte è un investimento finanziario estremamente competitivo nel lungo periodo».

Nasce infatti in seguito alle richieste di maggiori sicurezze nel segmento Private Banking, che necessita un benchmark affidabile e duraturo che non richieda conoscenze specialistiche del mercato dell’arte da parte dell’utente.

Prendendo in considerazione tutti gli artisti, il valore medio delle opere d’arte è salito del 30% negli ultimi 20 anni. Ma secondo gli esperti di Artprice considerando invece solo le opere più sicure (come le “blue-chip”) l’accrescimento del valore diventa molto più alto.

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L’obiettivo del nuovo indice Artprice100®  sarà dunque monitorare e quantificare l’incremento di valore del mercato dell’arte concentrandosi sugli elementi più stabili.  Artprice100®  è composto utilizzando gli stessi principi generali per la costruzione degli indici azionari: si concentra sugli artisti fondamentali del mercato dell’arte e tiene conto del loro peso e della loro importanza.

L’indice identifica essenzialmente i 100 artisti con le migliori performance all’asta nei precedenti cinque anni che soddisfano un criterio di liquidità chiave (almeno dieci opere di qualità comparabile vendute ogni anno). Il peso di ciascun artista è proporzionale al suo fatturato annuale dell’asta nel periodo in questione.

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L’indice Artprice100® fornisce informazioni essenziali poiché la sua composizione riflette la progressiva evoluzione del mercato dell’arte. Gli artisti inclusi ogni anno nella Top 100 sono gli artisti più importanti del mercato, scelti per le loro prestazioni medie negli ultimi cinque anni.

Secondo gli esperti questo indice dimostra che un portafoglio artistico relativamente ben diversificato, costruito sulla base di una strategia di acquisizione semplice e non aggressiva, ha una vera ragion d’essere economica, al di là dei benefici non pecuniari della collezionismo.

Per un ulteriore approfndimento:

https://www.artprice.com/artmarketinsight/artprice-launches-its-blue-chip-art-market-index-artprice100-designed-for-financiers-and-investors-2

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