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Alla Royal Academy di Londra in arrivo la grande mostra dedicata a Michael Craig-Martin

Michael Craig-Martin, Common History: Conference, 1999. Acrylic on aluminium, 274.3 x 508 cm. Gagosian, London © Michael Craig-Martin. Image courtesy of Gagosian
Michael Craig-Martin, Common History: Conference, 1999. Acrylic on aluminium, 274.3 x 508 cm. Gagosian, London © Michael Craig-Martin. Image courtesy of Gagosian

Dal 21 settembre al 10 dicembre 2024 la Royal Academy of Arts presenterà la più grande retrospettiva dell’opera di Michael Craig-Martin RA mai realizzata nel Regno Unito. «Figura chiave dell’arte britannica, Craig-Martin (nato nel 1941) è uno degli artisti e insegnanti più influenti della sua generazione. Curata in stretta collaborazione con l’artista, questa ambiziosa mostra abbraccerà l’ampio repertorio dei sessant’anni di carriera di Craig-Martin. Presentata nelle Main Galleries della Royal Academy, riunirà oltre 120 importanti opere che spaziano dagli anni Sessanta ai giorni nostri, tra cui sculture, installazioni, dipinti e disegni, oltre a lavori concepiti ex novo per l’occasione.», ha anticpato l’istituzione.

«Craig-Martin – ha proseguito – è nato in Irlanda e ha studiato in America prima di trasferirsi a Londra nel 1966, dove vive da allora. Fondendo elementi di pop, minimalismo e arte concettuale, il suo lavoro trasforma oggetti riconoscibili – da oggetti domestici a dispositivi mobili, da opere d’arte famose a edifici modernisti – con colori audaci e linee semplici e non inflessibili. Combinati insieme, assumono la risonanza di quadri storici, ritratti o nature morte, un riflesso della vita contemporanea modellata a immagine degli oggetti che la definiscono.
oggetti che la definiscono. La sua influenza si estende al di là del suo lavoro; come educatore d’arte ha ispirato generazioni di artisti, in particolare molti dei Young British Artists (YBA), che hanno avuto un impatto significativo sulla scena artistica degli anni ’90, tra cui Damien Hirst, Gary Hume RA, Sarah Lucas e Fiona Rae RA».

«Le opere della carriera di Craig-Martin saranno presentati cronologicamente nelle gallerie principali. I primi lavori fondamentali, in cui l’artista utilizzava oggetti trovati come secchi, bottiglie di latte e specchi, mostreranno le origini sperimentali della sua pratica».

«Un’altra sezione della mostra rivelerà come la nuova attenzione per il disegno abbia dato origine ai disegni murali su larga scala di Craig-Martin, realizzati con l’ausilio di proiezioni. Disegni su nastro come Interlocked (MoMA project 1990), 1990 (Cortesia dell’artista), che saranno ricreati in situ sulle pareti della galleria, danno risalto a oggetti generici di uso quotidiano, che normalmente potrebbero passare in secondo piano e che invece sono fondamentali per la nostra vita quotidiana. Nel corso del tempo, Craig-Martin ha creato un thesaurus di motivi selezionati che ha ripetuto e adattato a spazi e situazioni diverse. In particolare, tali motivi riempiono i dipinti colorati e di grandi dimensioni che hanno dominato la pratica di Craig-Martin negli anni Novanta e per i quali è oggi più conosciuto, come Eye of the Storm, 2003 (Collezione Irish Museum of Modern Art, Purchase, 2005)».

«La mostra presenterà le molteplici sfaccettature della pratica pittorica di Craig-Martin, tra cui le sue rappresentazioni di singoli oggetti che evidenziano come i suoi motivi siano cambiati nel tempo; i secchi e le scale della vita post-industriale dell’Occidente lasciano il posto ai telefoni cellulari e agli iPad; gli oggetti economici e di scarto diventano oggetti di lusso attorno ai quali le persone costruiscono le proprie identità oggi. Questi saranno appesi accanto ai suoi dipinti di parole, come Untitled (Painting), 2010 (Gagosian, Londra), in cui l’artista esplora il rapporto tra testo e immagine. Lo spazio successivo sarà dedicato alle sue rielaborazioni di opere iconiche dell’arte e del design, come la Fontana di Marcel Duchamp (1917) e la sedia Barcelona di Mies van der Rohe (1929)».

«Il percorso espistivo si concluderà con opere concepite appositamente per l’esposizione. Una galleria sarà dedicata a un’esperienza digitale su larga scala, immersiva e dinamica, con immagini proiettate dal pavimento al soffitto, mentre la Sala Centrale sarà trasformata in un’installazione site-specific, dai colori vivaci, che interagisce con l’architettura dello spazio. La mostra si estenderà all’esterno, nel cortile Annenberg della RA, dove saranno esposte alcune sculture monumentali e colorate di Craig-Martin, costituite da oggetti di uso comune».

«Michael Craig-Martin segue la tradizione della RA di celebrare i suoi Royal Academicians, continuando un filone di programmazione che ha messo in mostra alcuni dei più importanti artisti viventi, tra cui un bicchiere d’acqua su una mensola e un testo di accompagnamento in cui i quattro secchi d’acqua in metallo fanno da contrappeso al tavolo sospeso su cui si trovano, l’artista spiega che, nonostante le apparenze, ha trasformato l’umile oggetto in una quercia.
quattro secchi d’acqua in metallo che fanno da contrappeso al tavolo sospeso su cui si trovano, l’artista spiega che, nonostante le apparenze, ha trasformato l’umile oggetto in una quercia. Rappresenta il culmine del suo lavoro concettuale, questo
Marina Abramović, William Kentridge, Antony Gormley, Ai Weiwei e Anish Kapoor. Craig-Martin è stato eletto Royal Academician nel 2006 ed è diventato Senior Academician nel 2015.
In concomitanza con la mostra, la Royal Academy ospiterà eventi che prendono spunto dalla carriera di insegnante di Craig-Martin per affrontare l’importanza dell’educazione artistica nel Regno Unito».

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