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Al Barbican di Londra la più importante mostra di Francis Alÿs nel Regno Unito

Francis Alÿs, 2023, Barbican, London © Louise Yeowart / Barbican Art Gallery
Francis Alÿs, 2023, Barbican, London © Louise Yeowart / Barbican Art Gallery

Fino al primo settembre al Barbican, a Londra, è in corso la più grande mostra personale istituzionale nel Regno Unito di Francis Alÿs (1959, Anversa) da quasi 15 anni. «Il percorso espositivo trasforma l’architettura brutalista della Barbican Art Gallery in un parco giochi cinematografico dedicato al gioco. “Francis Alÿs: Ricochets” comprende la serie Children’s Games (1999 – oggi), acclamata dalla critica e presentata per la prima volta nel Regno Unito, insieme a un nuovo significativo corpus di opere», ha spiegato l’istituzione.

«Con una carriera che abbraccia quattro decenni, – ha proseguito – Francis Alÿs ha forgiato una pratica unica e radicale che spazia dalla pittura e dal disegno al cinema e all’animazione. Formatosi come architetto e urbanista a Tournai, in Belgio, e a Venezia, in Italia, Alÿs si è trasferito a Città del Messico nel 1986. Il contesto urbano in rapida evoluzione e i conseguenti cambiamenti nelle dinamiche sociali alla fine degli anni Ottanta lo hanno ispirato a diventare un artista visivo, sviluppando i suoi primi interventi pubblici. Opere come Paradox of Praxis I (Sometimes Making Something Leads to Nothing), 1997, in cui Alÿs ha spinto per nove ore un grande blocco di ghiaccio in fusione per le strade di Città del Messico, lo hanno rapidamente consacrato come artista di punta della sua generazione.
Lavorando in collaborazione con le comunità locali di tutto il mondo, il suo impegno in contesti interculturali dall’America Latina al Nord Africa e al Medio Oriente opera al di là delle narrazioni dominanti e occidentali. Ciò che emerge è un’esplorazione dell’arte come veicolo per testimoniare il cambiamento sociale e politico».

«Negli ultimi vent’anni Alÿs ha viaggiato in oltre 15 Paesi del mondo per filmare i giochi dei bambini, dalle “sedie musicali” in Messico al “salto della rana” in Iraq, dal “salto della corda” a Hong Kong al “lupo e l’agnello” in Afghanistan. Registrando l’universalità e l’ingegnosità del gioco, Children’s Games mette in evidenza le interazioni sociali che sono in declino a causa della rapida urbanizzazione, dell’erosione delle comunità e della prevalenza dell’intrattenimento digitale».

«Allestita in dialogo con un’ampia selezione di dipinti che abbracciano i 40 anni di carriera dell’artista, un’installazione immersiva su più schermi di Children’s Games presenta la più ampia rassegna di giochi finora realizzata. Ogni filmato registra esperienze di gioco vissute in contesti e ambienti diversi in tutto il mondo, tra cui Nepal, Belgio, Marocco, Canada e Cuba».

«Alÿs presenta anche un nuovo corpus di film d’animazione che ritraggono giochi manuali tradizionali e meno noti, praticati da bambini e adulti, come la “guerra dei pollici” e la “pila”. Ogni opera è composta da centinaia di semplici illustrazioni a linee nere di movimenti animati delle mani. In contrasto con i film sui giochi per bambini, dai colori vivaci e saturi, queste animazioni silenziose si concentrano sui gesti meditativi del gioco.»

«Progettato come uno spazio accogliente per la visita di tutti i bambini, “Francis Alÿs: Ricochets” integra il gioco come parte centrale dell’esperienza della mostra. Due sale giochi sviluppate dal Barbican con il collaboratore di lunga data di Alÿs, Rafael Ortega, invitano i visitatori a realizzare i propri giochi. I visitatori sono incoraggiati a usare il proprio corpo per proiettare ombre e giocare con la scala e sono invitati a recitare istruzioni ludiche concepite da bambini di tre scuole locali del Barbican».

«Questo è uno dei risultati di un programma di arte e apprendimento della durata di un anno ispirato alla serie Children’s Games, che ha coinvolto tre classi di 60 studenti della scuola primaria di età compresa tra i sei e gli undici anni, provenienti dalla Prior Weston Primary School, dalla Richard Cloudesley School e dalla St Luke’s Church of England Primary School. I giochi praticati da questi bambini riflettono un’eredità trans-storica unica di gioco all’interno e nei dintorni del Barbican. Rasa al suolo durante la Seconda guerra mondiale, questa parte della città ha visto emergere dalle macerie i primi parchi giochi d’avventura, attivati dai bambini attraverso il gioco. Questa storia specifica del luogo risuona con Alÿs, che spesso documenta la resilienza creativa dei bambini nelle zone di conflitto, dall’Iraq all’Afghanistan e all’Ucraina».

Shanay Jhaveri, responsabile delle arti visive del Barbican, ha dichiarato: «Siamo entusiasti di allestire questa grande mostra che esplora l’affascinante lavoro interdisciplinare di Francis Alÿs e siamo lieti che l’artista abbia creato questa presentazione appositamente per il Barbican. Celebrando la gioia universale dei bambini che giocano, non vediamo l’ora che la sensibilità ludica di Alÿs si diffonda in tutto il Centro, riflettendo l’impegno del Barbican a promuovere un ambiente gioioso e inclusivo».

A sinsitra: Francis Alÿs, Shariya Refugee Camp, Iraq, 2016. A destra: Francis Alÿs, Children’s Game #38: Ellsakat, Azilal, Morocco, 2023

 

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