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Bukhara Biennal: dal 2025 l’Uzbekistan avrà la sua biennale internazionale

Caravanserai Ahmadjon in Bukhara, courtesy of Rafal Sliwa Caravanserai Ahmadjon in Bukhara, courtesy of Rafal Sliwa
Caravanserai Ahmadjon in Bukhara, courtesy of Rafal Sliwa
Caravanserai Ahmadjon in Bukhara, courtesy of Rafal Sliwa

Recipes for Broken Hearts è il titolo della prima edizione della Bukhara Biennal, che dal 5 settembre al 20 novembre 2025 metterà in scena l’intero spettro creativo dell’Uzbekistan: arti visive, culinarie, performative, tessuti, artigianato, musica, danza e architettura.

La secolare storia di Bukhara l’ha vista succedersi nelle epoche come passaggio chiave lungo la Via della seta e poi ancora come luogo di scambio culturale tra Asia, Africa e America Latina nel ventesimo secolo. Oggi la tradizione si rinnova con la nascita della Bukhara Biennal, evento artistico in programma per il prossimo settembre e che si candida a diventare una delle più grandi iniziative internazionali nel campo dell’arte contemporanea in Asia centrale.

L’evento fungerà da piattaforma per mettere in luce artisti e artigiani uzbeki, affiancati da artisti riconosciuti a livello internazionale, tra cui Antony Gormley, Laila Gohar, Himali Singh Soin, David Soin Tappeser, Subodh Gupta, Bekhbaatar Enkhtur, Wael Shawky, Delcy Morelos e Marina Simão.

Ideato dalla direttrice artistica Diana Campbell, il concept curatoriale e il titolo della prima edizione della biennale – Recipes for Broken Hearts – deriva da una leggenda ampiamente nota che sostiene che la ricetta del piatto base uzbeko, il palov, fu inventata dal colto e padre della medicina moderna, Ibn Sina, per curare il cuore spezzato di un principe che non poteva sposare la figlia di un artigiano. Ispirandosi a questa storia, Recipes for Broken Hearts sottolinea l’importanza delle esperienze condivise per una guarigione collettiva, promuovendo la connessione e la collaborazione tra artisti e artigiani locali e internazionali.

Per l’occasione, la città sta sistemando alcuni dei suoi luoghi storici, i quali andranno a ospitare i vari eventi. Tra questi la casa-museo di Fayzulla Khodjaev, la madrasa di Miri-Arab, la moschea di Magoki Attori, il minareto di Kalyan e il caravanserraglio di Olimjon. Al loro interno prenderanno vita le opere degli artisti partecipanti. Alcuni di loro hanno già confermato la loro presenza: Aziza Azim; Behzod Boltaev; Gulnoza Irgasheva; Oyjon Khayrullaeva; Hassan Kurbanbaev.

Già sicuri anche alcuni progetti: l’artista multidisciplinare coreano-uzbeka Daria Kim si concentrerà sulle numerose storie della diaspora coreana in Uzbekistan, conservate attraverso la collezione della Nuron Gallery di circa 1.400 opere di artisti coreano-uzbeki. Così come la presenza di artisti internazionali come Gabriel Chaile (Argentina); Shakuntala Kulkarni (India); Liu Chuang (Cina); Kei Imatsu (Giappone); Pakui Hardware (Lituania); Nomin Zezegmaa (Germania/Mongolia) e Binta Diaw (Senegal-Italia).

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