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Intervista a Vanni Cuoghi

Nasce a Genova nel 1966, nel 1985 si diploma in Decorazione Pittorica presso l’Istituto Statale d’Arte di Chiavari (Ge).
Nel 1989 si diploma in scenografia presso l’Accademia di Brera a Milano.

Vive e lavora a Milano

 

 

 

 

 

Che opinione ti sei fatto del panorama dell’arte contemporanea italiana, in questi anni di carriera?
Credo che esistano “panorami” diversi e non comunicanti tra loro:

– Ci sono le gallerie che dialogano con l’estero e che vendono principalmente a grossi collezionisti o a strutture museali.
– Ci sono le “italianissime” che si muovono principalmente sul territorio nazionale, partecipano alle fiere di Milano, Torino e Bologna e organizzano, in media, una mostra ogni due mesi.
– Infine c’è un fittissimo sottobosco di gallerie, spazi alternativi, negozi, bar ecc. che sono la prima “palestra” per ogni artista che dà la possibilità di mostrare il proprio lavoro al pubblico.
Per tornare alla domanda non so dare un giudizio preciso sul panorama dell’arte contemporanea; l’unica cosa che mi viene in mente è che forse c’è un’attenzione eccessiva a far si che un’opera d’arte sia confezionata a dovere, a discapito, in certi casi, del linguaggio e dell’idea. Il contenitore diventa più importante del contenuto, sia che si tratti di pittura, di scultura, di un video o di una installazione.

– Cosa ne pensi invece del mondo dell’arte  a livello internazionale?
All’estero  (parlo per lo più di Stati Uniti e Gran Bretagna) ho la sensazione che gli artisti vivano una condizione espressiva di maggiore libertà. Osano molto di più e sono incoraggiati a farlo dalle gallerie e dalle istituzioni pubbliche.

 

 

– Arslife.com è un portale di arte e mercato. Come si configura il tuo acquirente ideale. Quali sono le caratteristiche che auspichi abbia il tuo potenziale collezionista?

I collezionisti  sono persone straordinarie, sono degli inguaribili innamorati.
Le loro collezioni, il più delle volte, sono messe insieme non dall’ansia di possesso di un oggetto, ma da una spinta emotiva quasi mistica.
L’aggiudicarsi un pezzo mancante, diventa il vedere più vicino il raggiungimento della meta… Anche se la meta vera e propria non esiste, perché l’arte contemporanea è in continuo divenire. E’ un po’ ciò che accade a Palomar mentre nuota per raggiungere la “spada di luce” che, altro non  è che il riflesso del sole al tramonto sul mare. (Italo Calvino – “La spada di luce” – in   “Palomar”  ed. Einaudi).
Amo molto parlare con i miei collezionisti. In più di un caso sono diventati miei amici, loro guardano il mio lavoro dall’esterno e mi aiutano a fare più luce sul sentire contemporaneo. Si fiuta insieme l’aria che tira.

– Nei tuoi lavori spesso è forte la componente surreale e alcune opere ricordano gli incubi e le mostruosità del simbolismo di Hieronymus Bosch.  Ma quali sono veramente i tuoi maestri, gli artisti che per te sono una continua fonte di ispirazione?

Io saccheggio : dalla Storia dell’Arte , dal mio vissuto personale quotidiano e dai miei ricordi di bambino.
Anelo alla compostezza e alla grazia formale di Beato Angelico, Piero della Francesca, Parmigianino e Gaetano Lapis; adoro l’ironia di Jeff Koons, Marcel Dzama e Federico Fellini e inseguo i colori di Jan Knap, Salvo e Enzo Forese.
Inoltro ascolto molto spesso i discorsi della gente sull’autobus, al bar, o al ristorante. E’ magnifica la quantità di storie che possono essere carpite, ma gli spunti migliori, veri e propri trampolini per l’immaginazione, li colgo il sabato mattina al supermercato.
Sono così tante le cose che solleticano il mio gusto narrativo, che, da qualche anno giro con un registratore in tasca per annotare tutte le idee che mi vengono per strada. Al giorno d’oggi niente è più surreale … della realtà stessa.

– Perché hai scelto la pittura ad acquerello? Che vantaggi espressivi ti offre rispetto all’olio o alla tempera?

Dipingo anche ad olio o ad acrilico, ma l’acquerello è più veloce, rapido e non permette ripensamenti. E’ una tecnica che mi consente di lavorare ovunque, perché richiede solo due o tre pennelli, un foglio di carta e un po’ d’acqua.
L’acquerello mi sembra un “acchiappa idee” straordinario.

– Perché la scelta di un linguaggio illustrativo, ‘da sussidiario’, così rassicurante colorato ed allegro per rappresentare scene assurde, temende, da incubo, venate di humour nero?

Il linguaggio dell’illustrazione infantile degli anni ’50 – ’60 aveva regole precise. Il candore delle rappresentazioni doveva indurre sentimenti benevoli e puri perché era destinato a delle “anime innocenti”. In realtà era impregnato di ipocrisia, falsità e perbenismo e i bambini, ai quali erano destinate le illustrazioni, erano considerati dei poveri deficienti.
Io, quelle immagini, me le ricordo bene, ma ricordo anche che il mio fumetto preferito era Tarzan disegnato da Burne Hogart e Joe Kubert !!! Altro che bimbetti lavati e pettinati; il mio eroe era un selvaggio disegnato in bianco e nero che affondava il pugnale fino all’elsa nelle carni dei predatori della giungla.
Io sognavo di fare lo stesso, il mio pugnale era un pennarello rosso senza tappo e le belve erano i miei fratellini.
Ecco quindi che nei miei lavori l’intento è quello di sdoganare questo linguaggio.
Tutto ciò crea quello che io definisco, un “cortocircuito narrativo”.
Un carnefice con la faccia d’angelo è più inquietante perché è più verosimile.
L’ironia è un mezzo per “indorare” la pillola e per riflettere su alcuni eventi, mantenendo le distanze. La battuta, lo sberleffo, e l’irriverenza sono un modo per celare un malessere, ce  lo insegnano Aristofane e Freud.

– Hai studiato Scenografia e le tue opere hanno una forte connotazione narrativa, hai mai pensato di poterti esprimere usando un linguaggio diverso, non figurativo? Che rapporto hai con l’arte astratta?

Credo che non sia più il caso di fare distinzioni fra pittura figurativa e pittura astratta, esiste solo la buona pittura e la cattiva pittura. Personalmente ho imparato a dipingere osservando Giovanni Job, un pittore citazionista abilissimo e Emiliano Bonfanti, un pittore astrattista – geometrico. Entrambi i modi, differenti per forma, esecuzione, materiali ecc., avevano un comune denominatore: il pensiero.
A Gabriele Arruzzo chiesero: “Cosa fai prima di iniziare un quadro?” lui serafico rispose: “Penso”. 

– Si è appena aperta la mostra Lilliput  alla LITTLEITALY ArtGallery di Milano (aperta fino al 20 dicembre 2007) e partecipi anche a quella di Palazzo Reale a Milano Arte Italiana dal 1968 – 2007, Pittura. A breve esporrai negli spazi della Permanente di Milano per l’edizione del Premio Cairo 2007, ci puoi anticipare altri tuoi progetti futuri?

 

Il 26 ottobre sarò presente a “La nuova figurazione italiana – To be continued…”mostra collettiva presso la Fabbrica Borroni di Bollate (MI), il giorno dopo sarò a Bologna alla Fondazione Del Monte al Premio Fabbri. A metà gennaio 2008 sarò in una mostra collettiva curata da Ivan Quaroni in uno spazio pubblico a Valmadrera (Lecco). Il 7 febbraio 2008 inauguro una mostra personale, curata da Luca Beatrice, presso la Galleria Angel Art di Milano. (che fatica!)

– Libere considerazioni

“OGNUN SUGLI ALLORI RIPOSA,
QUEGLI ALLORI CHE IO NON HO,
OGNI FIOR VUOL SENTIRSI UN PO’ ROSA,
OGNI FIUME SENTIRSI UN PO’ PO”

 

 

 Selezione mostre personali:
1997 “Il Progetto Immaginato” – Comune di Settimo Milanese (Milano) –
“Passaggi” – Installazione ex – cinema Europa – Cervia (Ravenna) a cura di G. Gori e A. Forni
2005 “ Pensierini cattivi “ – Galleria Andrea Ciani – Genova
“Due(l)” – Galleria Novato – Fano (Pesaro Urbino) –
Doppia personale con Gosia Turzeniecka a cura di Ivan Quaroni
2006“Doppio Gioco” –Galleria Cristina Busi – Chiavari (GE) –
“ This is not a love song” – Galleria Mai Collection – Verona
Doppia personale con Enzo Forese a cura di Ivan Quaroni
2007 “L’Age d’Or” – Galleria San Salvatore – Modena a cura di Ivan Quaroni
Selezione mostre collettive: 
2004 “Dinamiche del Volto “ – Palazzo Ducale – Pavullo Nel Frignano (Modena) a cura di P. Donini – D. Del Moro.
“Tremend art “ – Palazzo della Ragione – Milano –
“C Arte “ – Galleria La Meridiana – Agrate (Milano)
“Allarmi” – Caserma De Cristoforis – Como a cura di N. Mangione – I. Quaroni – A. Trabucco – I. Zucca  Alessandrelli–
“Premio Arte” – Palazzo della Permanente – Milano –
2005  “Flash Art Show “ – Sofitel Hotel – Bologna (Galleria Toselli) –
“Acciuga Day” – Galleria Andrea Ciani – Genova –
“Blog on Arthur Rimbaud” – Castello di Rivara (Torino) a cura di M. Licitra.
“Riparte” – Starhotel – Genova (Galleria Andrea Ciani).
“The song remains the same “ Galleria Andrea Ciani – Genova –
“ Dieci gradi di figurazione” – Galleria Arte e Altro – Gattinara (Vercelli) – a cura di Ivan Quaroni
2006  “Sirene. Geografie del Mare “ – Galata Museo del Mare – Genova
Progetto della Galleria Andrea Ciani a cura di Alessandro Trabucco
“Ars in Fabula” – Palazzo Pretorio – Certaldo (Firenze) a cura di Maurizio Sciaccaluga
“On Air “ – Rocca di S.Angelo in Lizzola – S.Angelo in Lizzola (Pesaro-Urbino) a cura di Roberta Ridolfi.
“Crisis, il declino del supereroe” – Galleria S.Salvatore – Modenaa cura di Ivan Quaroni    
“K to your heart “ – K.Gallery – Legnano (MI) a cura di Ivan Quaroni
“Art Verona” – Gallerie: San Salvatore (MO) – Novato (Fano – PU) – Angel Art (MI)
“ Lost in a supermarket “ – Studio D’Arte Fioretti – Bergamo a cura di Ivan Quaroni
“ Christmas Carol “ – K.Gallery – Legnano (MI) a cura di Ivan Quaroni
“ Back to Folk “ – Galleria Daniele Ugolini – Firenze a cura di Ivan Quaroni
“Premio Celeste” – artista finalista Museo Marino Marini (FI)
2007 “Indicativo Presente “ – Miart 2007 – Fiera di Milano a cura di Luca Beatrice – Alessandro Riva – Maurizio Sciaccaluga
“Miart 2007” – Galleria S. Salvatore (MO) – Galleria Angel Art (MI)
“Curve pericolose” – Casa del Pane – Milano a cura di Maurizio Sciaccaluga
“Senza Titolo” – Galleria Spazioinmostra – Milano a cura di Cecilia Antolini
“Arte Italiana 1968 – 2007 Pittura “ Palazzo Reale –  Milano a cura di Vittorio Sgarbi e Maurizio Sciaccaluga
“Lilliput” –  Galleria Little Italy – Milano a cura di Valentina Tosoni e Ivan Quaroni
“Premio Cairo “ Palazzo della Permanente -Milano-
“La nuova figurazione. To be continued …” – Fabbrica Borroni – Bollate (MI) a cura di Chiara Canali
“ Premio Fabbri “ – Bologna-

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