Dopo un settembre fiacco, informa Giuseppe Vitale (il ben noto curatore del catalogo Sassone) a arslife.com, il mercato ha ripreso il suo cammino abituale, grazie anche agli importanti risultati dell’ultima asta a Lugano di Investphila, in particolare per l’inedita collezione “Lago” di gemme filateliche del Regno, nella quale spiccavano splendide quartine nuove dei primi numeri e delle rare serie commemorative di buona e ottima centratura: del n° 1 dentellato del Regno, il bistro giallastro del 1862, stima 7.500 euro, realizzo 38.400 euro; del 40 cent rosa carminio De La Rue del 1863, stima 7.500 euro, realizzo 40.800 euro; della serie Congresso Filatelico del 1922, stima 2.000 euro, realizzo 6.000 euro; della serie Manzoni angolo di foglio del 1923, stima 1.500 euro, realizzo 5.520 euro; del Trittico Servizio di Stato stima 2.500 euro, realizzo 13.200 euro; della Coroncina del 1934, stima 1.000 euro, realizzo 4.080 euro. |
Oggi il mercato filatelico, sostiene Giuseppe Vitale, si sostiene sui collezionisti guidati da un’unica passione, quella di completare la raccolta, ovvero di riempire tutte le caselle del proprio album. Considerazione giusta, questa, ma nel settore contempoarneo, fatto di emissioni in genere a milioni di esemplari di tiratura che rimangono quasi tutti allo stato di nuovo, qualche riflessione andrebbe fatta, e arslife.com ha cominciato a farlo sulle novità italiane, visto che sulla passione dei collezionisti (destinati a subire le decisioni delle amministrazioni postali, a spendere fior di euro per novità belle o brutte che siano, pur di avere le pagine dell’album complete, tralasciando il fatto che per queste emissioni non ci sarà futuro finanziario) si rilasciano comunicati trionfali di “aver centrato il budget”… Delle più recenti emissioni repubblicane si salvano il libretto di Montecitorio del 2003, che riprenderà a crescere, e la coppia dei foglietti dei Diciottenni (l’eccedenza non consegnata è stata finalmente distrutta e la sua disponibilità di 33.799 esemplari azzurri e 32.417 esemplari rosa non sarà certo sufficiente a riempire le caselle di tutte le raccolte della Repubblica, coppia destinata a schizzare in alto sin dai prossimi mesi). L’ascesa di questi foglietti si porterà dietro emissioni la cui disponibilità totale (sul mercato e nelle raccolte) è decisamente inferiore a 30 mila, come la Democratica del 1945, il Risorgimento del 1948, il 300 e il 1000 lire pacchi postali con filigrana ruota valutabile intorno ai 5.000 pezzi per ciascuna voce (ben centrati o meno). Intanto il Gronchi rosa è trattato all’ingrosso intorno agli 850 euro e al dettaglio tra 1.100 e 1.200 euro, con richiesta pure dall’estero. Tutto il commercio è d’accordo che chi intraprende questa raccolta è bene che investa il proprio denaro su queste emissioni. A parere di Giuseppe Vitale buona richiesta pure di San Marino fino al 1950-52. In quanto ai cataloghi, sono apparsi anche gli attesissimi tre volumi dell’Unificato Europa, mentre nel comunicato ufficiale i responsabili hanno presentato il mercato, denunciando anche loro le loro perplessità sulla politica di alcune amministrazioni postali in fatto di novità (in particolare la Francia che nel 2006 ha emesso ben 56 serie per un totale di 140 francobolli, oltre a 23 blocchi foglietto) e sulla proliferazione di francobolli personalizzabili. Numerosi i prezzi modificati di cui qui si accenna solo ad alcuni: Austria (la serie del 1908 per il 60° anniversario del regno di Francesco Giuseppe I da 1.110 a 1.250 euro); Belgio (aumento medio del 5% per i classici, fino agli anni quaranta); Cipro (il 5 sterline della serie Giorgio V del 1924-28 si rivaluta soprattutto allo stato di usato, da 4.100 a 9.000 euro); Gran Bretagna (aumenti diffusi che confermano il trend positivo per questa raccolta già da molti anni; il Penny Black passa da 8.250 a 9.000 euro); Portogallo (incrementi dal 5% al 20% per i classici fino a tutti gli anni ’50, come il n° 3, 50 r verde effigie di Regina Maria II, passa da 5.000 a 6.000 euro); Svizzera (aumenti per i cantonali, particolarmente Basilea, la Colomba passa da 16.650 a 18.000 euro, e Zurigo).
Ulrich Felzmann, Dusserdolf, 11-13 ottobre Un’imponente asta di francobolli e buste di tutto il mondo, in particolare di francobolli tedeschi ed ex colonie tedesche. Un freschissimo esemplare nuovo da 5 marchi Reichspost del 1900 della Germania, bordo di foglio e numero di tavola, ha realizzato 4.200 euro (sopracatalogo) contro una stima di 1.000 euro (lotto 2636). |
Ghiglione, Genova, 25-27 ottobre Una nuova ricca asta di francobolli dei paesi italiani. Tra le rarità delle ricercate ex colonie italiane si nota un 5 cent bruno Pacchi Postali “fascio littorio” del 1939 della Libia, non linguellato e con margine di foglio a destra, circa 30 esemplari esistenti, realizzo 5.500 euro (lotto 6279) e un rarissimo 50 cent arancio Pacchi Postali “fascio littorio” del 1940 della Somalia, non linguellato e in ottimo stato di conservazione, realizzo 5.000 euro (lotto 6395). |
Investphila, Lugano, 21 ottobre Un’importantissima asta di francobolli classici della Svizzera ha realizzato cifre record, ad esempio la lettera con la coppia del 4 di Zurigo, una delle tre note, ha realizzato 360 mila franchi svizzeri contro una stima di 200 mila (lotto 2003), mentre il doppio di Ginevra “invertito” ha spuntato 260 mila franchi svizzeri, contro una stima di 150 mila (lotto 2008). |
Italphil, Roma, 30 ottobre Buon successo della tornata che ha presentato una ricca selezione di francobolli e buste dei paesi italiani. Buona domanda per le raccolte già assemblate e per gli esemplari chiave della Repubblica: un Cavallino fresco e centrato realizza 1.800 euro (lotto 506), mentre una raccolta non completa di Repubblica fino al 1965 realizza 1.950 euro (lotto 862). Top lot un insieme di 202 esemplari di antichi ducati con molti esemplari firmati, realizzo 19 mila euro (lotto 1). |
Harmers, Londra, 7 novembre Una nuova asta dedicata a lotti e collezioni di tutto il mondo. Uno stock di migliaia di francobolli italiani e paesi italiani in sette scatole, compresi Vaticano, ex colonie, occupazioni, qualità buona, stima 10 mila sterline (lotto 204). |
Dorotheum, Vienna, 9 novembre Asta di francobolli europei, in particolare di emissioni dei paesi di lingua tedesca. Si nota una quartina nuova del Gronchi rosa, stimata 1.600 euro (lotto 224). |
Spink, Londra, 14 novembre Va all’asta la collezione Gary Diffen dei francobolli “Mezzo busto” di Victoria, tra i francobolli più complessi delle colonie inglesi, con le loro 26 stampe che si sono succedute. Una busta importante, diretta in Tasmania nel 1850, con una coppia del 2d lilla della sesta stampa e una coppia del 3d blu della seconda stampa (due sole buste conosciute) è stimata 7 / 8 mila sterline (lotto 198). |
Spink, Londra, 15 novembre Una nuova asta di francobolli e buste di Colonie inglesi. Una superba serie degli alti valori dell’emissione del 1933 per il centenario delle Falkland in strisce di quattro ha stima 15 / 20 mila sterline (lotto 1526) mentre di una delle grandi rarità del Commonwealth, il 25 sterline verde e carminio del Nord della Nigeria del 1904 ne sono offerti due esemplari, uno con bordo di foglio e numero di tavola, linguellato sullo stesso bordo di foglio, stima 40 / 50 mila sterline (lotto 1949) e uno leggermente linguellato, stima 20 / 25 mila sterline (lotto 1950). |
Aste Marzocco, Livorno, 27 novembre Asta di filatelia e pre-filatelia per corrispondenza, in particolare di storia postale. Un’eccezionale lettera da Costantinopoli per Firenze del 1812 con la linea postale del Levante, con annullo di transito a Livorno e fori e bruniture della disinfezione, stima 1.500 euro (lotto 148). |
Asta Bolaffi Ambassador, Torino, 30 novembre – 1° dicembre In un’asta ricca di francobolli e documenti postali di paesi italiani e stranieri, spicca il Lombardo Veneto, rappresentato dalla collezione di Emil Capellaro, la più storica e premiata raccolta della sua prima emissione (alcuni di questi oggetti saranno proposti in trattativa privata). Gemma assoluta è una lettera del 1° giugno 1850 affrancata con un 15 cent del Lombardo Veneto annullato, nel suo primo giorno d’uso, dal rarissimo stampatello rosso di Traina. |