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Il Gabbiano

Otto anni dopo la fortunata edizione de Il giardino dei ciliegi, il regista Marco Bernardi torna ad affrontare un’altra importante opera del grande drammaturgo russo Anton Cechov, Il Gabbiano, tra i testi teatrali più rappresentati di sempre. Lo spettacolo, in scena al teatro Eliseo dal 2 al 14 dicembre, ha come protagonisti tre attori di grande esperienza (Patrizia Milani, Carlo Simoni e Maurizio Donadoni), affiancati da un gruppo di giovani interpreti scelti dopo centinaia di provini.
In una scenografia mutevole e molto curata, si muovono lentamente i personaggi de Il Gabbiano: sono tante anime in pena che riflettono sulla vita e sul mondo in modo personale, ognuna con la propria sofferenza, combattendo con la solitudine. L’amore, nelle sue componenti di gioia e dolore, muove i fili di tutto il dramma in modo inesorabile; ma c’è spazio anche per la rappresentazione sincera del contrasto che spesso si crea tra genitori e figli, capace a volte di provocare conseguenze devastanti. Sullo sfondo, ma sempre presente, l’arte aleggia indisturbata: Il gabbiano infatti offre anche la possibilità di interrogarsi su cosa sia la creatività, nella contrapposizione tra artisti emergenti (come nei personaggi di Nina e Kostia) e affermati (come in quelli di Arkadina e Trigorin).
Una profonda riflessione sul teatro, sulla scrittura e sull’arte in genere si accompagna dunque alle complesse vicende esistenziali dei protagonisti, conferendo all’opera una dimensione se possibile ancora più passionale. Sì, perché è proprio la passione (per l’arte e per l’uomo) a tenere banco in questo prezioso testo che Cechov scrisse nel lontano 1895 e che ancora oggi riesce a smuovere così prepotentemente le emozioni di chi ha la fortuna di ascoltarlo. Anche lo spessore psicologico dei caratteri è analizzato fin nei minimi dettagli: ecco perché gli attori sembrano “vivere” sulle tavole del palcoscenico, e hanno nella verità il proprio punto di forza. Nei loro gesti, nelle espressioni del viso, nei sussurri e nelle grida delle voci  c’è una partecipazione che riesce a commuovere.
Impossibile quindi non lasciarsi coinvolgere, e non solo per la maestria drammaturgica dell’autore: anche la regia di Marco Bernardi, infatti, è fondamentale per la buona riuscita dello spettacolo, rendendo il giusto omaggio a Cechov. E, nonostante la recita duri quasi due ore e mezza, la noia non tocca neppure un attimo lo spettatore: Bernardi in questa sua rappresentazione de Il gabbiano pone l’accento su sentimenti e pensieri universali che rendono ogni essere vivente vicino all’altro, restituendo al pubblico il valore di un’opera straordinariamente attuale, che davvero sembra non risentire minimamente del tempo che passa.

Informazioni utili:
TEATRO ELISEO
Via Nazionale, 183 −  00184 Roma
tel. botteghino:  06… |   06…
info@teatroeliseo.it     www.teatroeliseo.it
ORARIO SPETTACOLI:
dal 2 al 14 dicembre 2008
Martedì, giovedì, venerdì – ore 20,45
Sabato – ore 16,30 e 20,45
Mercoledì e domenica – ore 17,00
Lunedì riposo

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