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Il dubbio

Che cosa facciamo quando non ci sentiamo sicuri? A questa domanda tenta di rispondere Sergio Castellitto con la sua riproposizione de Il dubbio, famoso testo scritto da John Patrick Shelley all’indomani dell’11 settembre e pubblicato nel 2004, in scena al teatro Valle di Roma dal 20 gennaio all’8 febbraio, nell’adattamento curato da Margareth Mazzantini.
Protagonisti dello spettacolo sono Lucilla Morlacchi e Stefano Accorsi; con loro sul palco anche Alice Bachi e Nadia Kibout. La vicenda è spinosa: siamo nel Bronx, nel 1964. Kennedy è morto e il paese appare smarrito, mentre la modernità avanza inesorabile. Padre Flynn, giovane e progressista, lavora in una scuola parrocchiale; Suor Aloisia, l’anziana direttrice, lo accusa di aver molestato l’unico studente nero dell’istituto. Un terribile interrogativo serpeggia sulla scena: la pedofilia è entrata dunque a turbare la tranquillità della scuola? O suor Aloisia è solo gelosa del consenso che l’appassionato padre Flynn riesce ad attirare attorno a sé? Verità, dunque, o menzogna?
Non ci sono risposte giuste o sbagliate. Nessuna verità viene proposta; non c’è consolazione a cui potersi aggrappare. Il sospetto muove tutto il testo, costruito lucidamente a piccoli incastri che incalzano lo spettatore, come se ci trovassimo di fronte a un’indagine poliziesca: il dubbio ha davvero la stessa forza della certezza… Questo sembra volerci dire Castellitto, bravo regista di un’opera scomoda e difficile, che pone magistralmente i personaggi gli uni contro gli altri, senza risparmiare colpi né sfumature psicologiche.
Se il primo atto appare troppo lento e con qualche caduta di ritmo, nel secondo invece gli interpreti recuperano verve e maggiore incisività. In un palco scarno, sovrastato dalla luce di un enorme cricifisso, attori e figuranti si muovono in modo fluido, come se fossero coinvolti in una danza, per cambiare disposizione ai pochi elementi della scenografia. Il buio si alterna alla luce, quasi a voler suggerire le zone buie e quelle chiare dell’animo. E le musiche rivoluzionarie di un’epoca mai dimenticata contrastano con l’immobilità del mondo ecclesiastico, inquietante metafora di alcune parti della società. Ma l’America degli anni ’60, ferita e disorientata dall’assassinio del presedente Kennedy, non è forse assimilabile anche a quella del post 11 settembre? E la paura, la sofferenza, la mancanza di una guida, non sono forse caratteristiche che accomunano i popoli di tutta la terra?
Queste domande nascono spontanee dalla visione di un dramma che ha la capacità di svincolarsi dal pretesto della storia (seppure drammatico e purtroppo attualissimo) per allargarsi a tematiche più ampie e universali, che coinvolgono ogni essere umano. In fondo, come afferma lo stesso Castellitto, Il dubbio è “un testo dove non ci sono suore e preti ma uomini che fanno i preti e donne che fanno le suore”. Su quel palco c’è ognuno di noi.
Dopo Roma, Il dubbio sarà in tournée al Teatro Alfieri di Torino (dal 10 al 15 febbraio), al Teatro Comunale di Thiene (dal 17 al 19 febbraio), al Teatro Comunale di Treviso (dal 20 al 22 febbraio), al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone (dal 24 al 26 febbraio), al Teatro Manzoni di Pistoia (dal 27 febbraio al 1 marzo), al Teatro Fraschini di Pavia (dal 3 al 5  marzo), al Teatro Guglielmi di Massa Carrara (dal 6 all’8 marzo), al Teatro Lauro Rossi di Macerata (10 ed 11 marzo), al Teatro Delle Muse di Ancona (dal 12 al 15 marzo) e al Teatro Consorziale di Budrio (17 e 18 marzo).
Informazioni utili:
Il dubbio, dal 20 gennaio all’8 febbraio 2009
TEATRO VALLE
Via del Teatro Valle 21
00186 Roma
tel. 06.68803794

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