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La visita

Il Neorealismo torna prepotentemente a teatro con tutta la sua sorprendente attualità: sul palco della Sala Umberto fino all’8 febbraio è di scena lo spettacolo La visita, scritto da Ettore Scola, Antonio Pietrangeli e Ruggero Maccari. Protagonisti di questa amara commedia all’italiana, nata come film (il cast originale era composto da: Sandra Milo, Francois Perier, Mario Adorf, Didi Perego, Gastone Moschin) e qui riproposta come opera teatrale, sono Duccio Camerini (che ne cura anche la regia) e Antonella Attili, con la partecipazione di Edoardo Rossi e Paola Pessot.
Pina è una donna di trentasette anni, che vive in provincia nella  piccola casa lasciatale dai suoi genitori; ha un impiego stabile e una buona somma di risparmi che custodisce gelosamente. Purtroppo non si è mai sposata e la mancanza di una famiglia comincia ora a pesarle, anche perchè la sua situazione è di dominio pubblico in paese. Per questo mette un annuncio su un giornale: cerca un uomo buono, allegro e signorile, scopo matrimonio. Risponde Alfonso, commesso in una libreria di Roma, anche lui single: l’uomo decide di andarla a trovare per conoscerla. L’aspettativa nutrita da entrambi è grande: questo incontro appare ai loro occhi come l’ultima occasione per porre fine ai rispettivi problemi. Ma niente andrà come sperato. Pina deve rendersi conto che Alfonso è tutto il contrario di quello che lei aveva così ardentemente sperato: gretto, vile e meschino, l’uomo non potrà mai tramutare i suoi sogni in realtà. E anche Pina, in fondo, ancora non è pronta a mettere da parte la sua ipocrisia…
Tra giochi di luce e dialoghi serrati, La visita appare oggi come un piccolo gioiello riportato finalmente alla luce. Al centro del palco, tra i movimenti degli attori e l’atmosfera malinconica di un tempo che fu, un enorme letto matrimoniale, simbolo di amore, calore, famiglia, ma anche luogo di verità e di scontro. E sarà proprio di fronte a quel letto, teatro per Pina e Alfonso di una notte di passione, che si celebrerà l’inevitabile addio tra questi due emblemi della “malattia di vivere”.
La recitazione della coppia Camerini-Attili (misurata, versatile, espressiva) offre allo spettatore un’amplissima gamma di sfumature psicologiche, che hanno nella verità il loro punto di forza. L’esistenza semplice, banale addirittura, che vivono i protagonisti di questa storia ha in sé alcuni caratteri di universalità che accomunano inevitabilmente ogni essere umano. E’ vero, a prima vista lo spettatore ha l’impressione di trovarsi di fronte al racconto di una vicenda appartenente al passato del nostro paese: La visita è infatti il lucido affresco dell’Italia dolorante degli anni ‘60, ancora ammaccata dalla guerra e persa nell’illusione di un boom economico che era stato incapace di mantenere il miraggio di una felicità così largamente sbandierata (e sperata). Eppure, grande è il legame con il mondo di oggi: la solitudine e l’alienazione dei protagonisti non sono forse assimilabili alle nostre? La loro vita procede, giorno dopo giorno, senza fare rumore, nell’indifferenza generale. Non siamo forse anche noi come loro immersi in un’epoca di transizione, in cui i valori rischiano di perdersi e non appare all’orizzonte più nulla di consolatorio?
Informazioni utili:
La visita, dal 20 gennaio all’8 febbraio 2009
Roma, Sala Umberto
Via della Mercede 50
Tel. 06.6794753
www.salaumberto.com

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