Assassini nati
Ma dove saranno finiti? Brandon, dove sei? Ah, eccoti finalmente! Sei diventato un po’ snob sai, ti sei fatto desiderare per più di mezz’ora come una vera rock star. Bè, dato che nel 2006 hai suonato al Rolling Stone di Milano e oggi ti ritrovi a fare il concerto al Forum di Assago, registrando nuovamente il tutto esaurito, direi che un po’ di arie te le puoi anche dare. Stiamo parlando dei The Killers, band culto ormai del panorama indie rock alternativo di questi anni ’00 che hanno raggiunto il successo planetario grazie al loro primo disco Hot Fuss del 2004. Il gruppo, capitanato dal cantante dalla grande estensione vocale Brandon Flowers, è arrivato in Italia per un’unica data, che ha fatto scomodare giovani provenienti da tutto il bel paese, dalla Sicilia a Bolzano. Forse considerarli gli eredi degli U2 o dei Queen, come qualcuno scrisse, potrebbe risultare un po’ eccessivo, ma i The Killers dal 2003 (anno di formazione della band) ad oggi, sono stati senza ombra di dubbio in grado di regalare canzoni davvero piacevoli, da ballare nei migliori dancefloor, da cantare a squarciagola, e da ascoltare per distrarsi un po’ dalla vita di tutti i giorni. Il loro segreto probabilmente sta nella capacità di proporre pezzi dal groove accattivante, inserendo qualche perla di saggezza tra una strofa e l’altra, senza prendersi mai troppo sul serio. Lo stile dei The Killers arriva dalla new wave, dalla musica anni ’80, dall’elettronica e dal rock and roll, ma la fusione di questi elementi hanno reso i quattro ragazzi di Las Vegas un punto di riferimento per milioni di giovani che di questi tempi non hanno certo vita facile, e per i quali non è semplice neanche trovare nuovi idoli e paladini con un qualche minimo valore. Flowers propina alla massa della musica (che fino a Sam’s Town era solo di nicchia) che fa sentire leggeri, spensierati, forti, pieni di speranza, capaci di affrontare ogni difficoltà. Sdrammatizzando, ballando, cantando tutti insieme, con l’impressione, anche se solo per la durata di una canzone di due minuti e mezzo, di star condividendo qualcosa, che magari non sarà una rivoluzione dai grandi principi, ma che almeno per una volta fa sentire tutti un pochino più uniti. Ed ecco come spiegarsi, in parte, un Forum gremito di giovani (e noi con loro) che sono letteralmente impazziti al suono di vecchi e nuovi brani come “Human”, primo singolo estratto dal nuovo disco “Day & Age”, con il quale hanno aperto il concerto. “Bling”, “Confession of a King”, “For reasons Unknown”, “Read my mind”, la divertente “Bones”, “Sam’s Town” rivisitata e cantata come una sorta di ballata con il solo accompagnamento del pianoforte e che ha visto, durante il finale, l’aggiungersi di tutti gli altri elementi della band per una conclusione quasi epica. Queste le canzoni suonate tratte dal loro secondo lavoro “Sam’s Town” tra cui anche la bellissima “When you were young” con la quale hanno scelto di chiudere il live tra vampate di fuoco caldissimo. Un momento quasi commovente. E poi le mitiche ed insuperabili “Jenny was a friend of mine”, “Smile like you mean it”, “Somebody told me”, il primo singolo estratto dall’album che li ha resi famosi in tutto il mondo, suonato un po’ più lento rispetto all’originale. E ancora, “Mr. Brightside”, il secondo singolo, che ha mandato in delirio la folla facendo davvero emozionare e “All these things that I’ve done”, che ha fatto scatenare tutti quanti cantando in coro “I’ve got a soul but I’m not a soldier”, tra ragazze che attaccate alle transenne in prima fila, continuavano a sentirsi male venendo continuamente portate via dal servizio di sicurezza. I The Killers hanno eseguito anche due brani tratti dalla raccolta di b-sides, cover, remix e pezzi rari “Sawdust”, tra cui “Tranquilize”, nel disco interpretata insieme a Lou Reed e “Shadowplay”, cover dei Joy Division usata anche come colonna sonora del film “Control”. Il gruppo non suona divinamente, sono imprecisi, potenti ma non impeccabili, ma la voce di Brandon è davvero degna di nota, tranne nelle parti dalle tonalità più basse, dove essa si perde un po’ nel frastuono. Possiamo dirlo, abbiamo assistito ad un bellissimo evento, un concerto pieno di allegria che ci ha fatto uscire stanchi, ma con il buon umore nell’animo. Perchè ogni tanto è anche giusto divertirsi e cercare di pensare positivo, almeno per un’ora e mezza della propria vita. Concedetecelo.