Qualche volta il teatro diventa magia. Ciò accade quando capita di vedere sul palco artisti consapevoli e pieni di talento che, con la complicità di un buon testo, sono capaci di coinvolgere il pubblico direttamente e con forza.
Questo è senza dubbio il caso de La strada, lo spettacolo in scena al teatro Valle dal 17 al 29 marzo, che vede protagonista la coppia formata da Tosca e Massimo Venturiello (non solo interprete ma anche regista). Accanto a loro, un cast di attori-cantanti estremamente affiatato (Camillo Grassi, Franco Silvestri, Barbara Corradini, Gabriella Zanchi, Dario Ciotoli, Chiara Di Bari) per un’opera poetica e onirica, che si colloca a metà strada tra prosa e musical (le musiche originali, appositamente composte per questo allestimento, sono di Germano Mazzocchetti su testi di Nicola Fano e Massimo Venturiello).
Dall’omonimo capolavoro cinematografico di Federico Fellini (premiato con l’Oscar nel 1956), il regista campano presenta oggi al pubblico l’adattamento teatrale realizzato da Tullio Pinelli (co-sceneggiatore del film) e Bernardino Zapponi i quali, pur riprendendo dialoghi e personaggi del film, riuscirono a conferire al nuovo testo una propria autonomia espressiva. Ed è proprio questa originalità l’aspetto più pregnante dello spettacolo, sebbene l’eco felliniano riecheggi di continuo soprattutto nelle atmosfere e, come è ovvio, nella vicenda narrata.
Zampanò è un artista di strada, senza casa né famiglia, burbero e insensibile; dietro di lui, a testa bassa, cammina Gelsomina, fragile, delicata, assente, che lo accompagna nei suoi spettacoli. La vita di espedienti li porta a girare il mondo e a conoscere tante persone diverse, ognuna con la sua storia, ognuna con la sua disperazione; giorno dopo giorno, tra umiliazioni e qualche schiaffo, Zampanò riesce a fare in modo che anche Gelsomina, così insignificante e ancora non consapevole di sé, divenga una piccola artista. Per tutta risposta, la giovane trasforma la sua voglia di scappare via da quell’uomo iracondo in una sorta di dipendenza amorosa nei suoi confronti. Peccato però che, pur stando sempre insieme, per Gelsomina il tentativo di costruire un rapporto affettivo con Zampanò si rivelerà solo una vana speranza. E questo costituirà la rovina di entrambi…
Tra i colori e i rumori del circo (la cui malinconica vitalità trabocca prepotentemente dal palco per dilagare in platea), i due protagonisti vivono avventure e tragedie quotidiane, e, nel mostrare senza pudore debolezze e sfumature dell’anima, riescono a commuovere lo spettatore. Nei ruoli che furono di Anthony Quinn e Giulietta Masina, Venturiello-Zampanò e Tosca-Gelsomina – emozionati, intensi, complici – donano quindi nuova vita a due caratteri senza tempo, simbolo di un’umanità sola e sempre in cerca di riscatto. Ma soprattutto così bisognosa d’amore da non poter vivere.
Questo è senza dubbio il caso de La strada, lo spettacolo in scena al teatro Valle dal 17 al 29 marzo, che vede protagonista la coppia formata da Tosca e Massimo Venturiello (non solo interprete ma anche regista). Accanto a loro, un cast di attori-cantanti estremamente affiatato (Camillo Grassi, Franco Silvestri, Barbara Corradini, Gabriella Zanchi, Dario Ciotoli, Chiara Di Bari) per un’opera poetica e onirica, che si colloca a metà strada tra prosa e musical (le musiche originali, appositamente composte per questo allestimento, sono di Germano Mazzocchetti su testi di Nicola Fano e Massimo Venturiello).
Dall’omonimo capolavoro cinematografico di Federico Fellini (premiato con l’Oscar nel 1956), il regista campano presenta oggi al pubblico l’adattamento teatrale realizzato da Tullio Pinelli (co-sceneggiatore del film) e Bernardino Zapponi i quali, pur riprendendo dialoghi e personaggi del film, riuscirono a conferire al nuovo testo una propria autonomia espressiva. Ed è proprio questa originalità l’aspetto più pregnante dello spettacolo, sebbene l’eco felliniano riecheggi di continuo soprattutto nelle atmosfere e, come è ovvio, nella vicenda narrata.
Zampanò è un artista di strada, senza casa né famiglia, burbero e insensibile; dietro di lui, a testa bassa, cammina Gelsomina, fragile, delicata, assente, che lo accompagna nei suoi spettacoli. La vita di espedienti li porta a girare il mondo e a conoscere tante persone diverse, ognuna con la sua storia, ognuna con la sua disperazione; giorno dopo giorno, tra umiliazioni e qualche schiaffo, Zampanò riesce a fare in modo che anche Gelsomina, così insignificante e ancora non consapevole di sé, divenga una piccola artista. Per tutta risposta, la giovane trasforma la sua voglia di scappare via da quell’uomo iracondo in una sorta di dipendenza amorosa nei suoi confronti. Peccato però che, pur stando sempre insieme, per Gelsomina il tentativo di costruire un rapporto affettivo con Zampanò si rivelerà solo una vana speranza. E questo costituirà la rovina di entrambi…
Tra i colori e i rumori del circo (la cui malinconica vitalità trabocca prepotentemente dal palco per dilagare in platea), i due protagonisti vivono avventure e tragedie quotidiane, e, nel mostrare senza pudore debolezze e sfumature dell’anima, riescono a commuovere lo spettatore. Nei ruoli che furono di Anthony Quinn e Giulietta Masina, Venturiello-Zampanò e Tosca-Gelsomina – emozionati, intensi, complici – donano quindi nuova vita a due caratteri senza tempo, simbolo di un’umanità sola e sempre in cerca di riscatto. Ma soprattutto così bisognosa d’amore da non poter vivere.
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Informazioni utili:
Teatro Valle
dal 17 al 29 marzo 2009
Via del Teatro Valle 21 – Roma
Tel. 06.68803794
www.teatrovalle.it
Teatro Valle
dal 17 al 29 marzo 2009
Via del Teatro Valle 21 – Roma
Tel. 06.68803794
www.teatrovalle.it