Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
XXIV edizione, Milano, 17 – 20 aprile 2009
Secondo gli organizzatori il MiArt 09 è stato un grande successo, sia di vendite che di pubblico. Lo ha riferito oggi nella conferenza stampa conclusiva della manifestazione il Project manager Alessandro Cappello, assieme a Giacinto Di Pietrantonio e Donatella Volonté. Questi i dati forniti: 37.000 visitatori, 140 gallerie anzichè 195 (grazie a una selezione qualitativa), 39,4% in più le visite su ogni singola galleria, 958 artisti presenti di cui 429 stranieri. Secondo l’osservatorio che l’anno scorso aveva annunciato transazione per circa 8 milioni di euro, quest’anno sono considerevolmente maggiori. Il dato è in preparazione.
Ecco il servizio analitico di ArsLife su com’è andata l’edizione 2009 del MiArt.
RISULTATI MEDIOCRI. RUBATO UN BRONZO DI POMODORO DEL VALORE DI 50 MILA EURO
MIART: REPORT FINALE
di Mariangela Maritato
Una fiera con un andamento delle vendite mediocre, con un’alta qualità dell’offerta molto apprezzata dal pubblico ma con delle pecche evidenti da parte dell’organizzazione e del sistema di vigilanza. Miart Art Now! ha chiuso i battenti ieri pomeriggio alle 18:00. La maggiore affluenza di visitatori (in 4 giorni di fiera ci sono state, secondo ArsLife, almeno 15 mila persone anche se gli organizzatori parlano di 37 mila presenze) si è verificata nel week end, soprattutto nella giornata di domenica. Nonostante la sicurezza sia stata potenziata nel fine settimana, sono stati segnalati diversi casi di taccheggio mentre l’episodio più grave è stato il furto di un’opera scultorea in bronzo dorato di Arnaldo Pomodoro, Piramide (cm 35, 2002, 4/8) esposta dalla galleria di Poleschi Arte Moderna (padiglione 3). La piramide di Pomodoro, pezzo dal valore stimato di 50.000 euro, è stata rubata domenica sera verso le 20:17. Il gallerista ha denunciato il furto dopo 8 ore, quando cioè si è accorto dell’accaduto. L’oggetto, come tutto ciò che viene esposto al Miart, è coperto da una polizza assicurativa.
Quanto alle vendite, discreti i risultati registrati per il settore Moderno (padiglione 3) con opere di De Chirico, Manzoni, Rauschenberg, Cristo e Wharol venduti a prezzi al di sotto dei 100 mila euro. Per il Contemporaneo (padiglione 4), bene i giovani come Nicola Samorì, Paolo Troilo, Valerio Berruti e Thomas Gillespi, tutti con opere dal prezzo inferiore ai 15.000 euro. Risultati positivi per le fotografie: se sono state molte le richieste per Vanessa Beecrfot, Mimmo Jodice (Lia Rumma) e DavidLa Chapelle(Poggiali e Forconi), sono state acquistate soprattutto opere dai prezzi contenuti (sotto i 5 mila euro) di artisti come Giuseppe Mastromatteo e Rosfer e Shaokun (Fabbrica Eos di Milano). A comprare, collezionisti italiani (pochissimi gli stranieri) provenienti da tutto il territorio nazionale con una netta prevalenza dalla Lombardia. Età media 45 anni. La crisi economica ha frenato decisamente gli acquisti con scelte orientate su nomi storicizzati o giovani emergenti dai prezzi accessibili. I galleristi dicono di aver notato molta attenzione e parsimonia nelle scelte dei collezionisti che mai come oggi acquistano soprattutto seguendo il proprio gusto senza badare troppo all’opera come bene rifugio, frenati dall’incertezza globale dei mercati.
Arte moderna (Pad.3). Vendite mediocri con qualche risultato in controtendenza
Vera e propria attrazione del padiglione 3 della fiera, alcune opere dal valore superiore ai 500 mila euro rimaste tutte invendute. La “perla” era un olio su cartone di Pablo Picasso, Buste d’homme (130×65) del valore dichiarato di 3 milioni di euro esposto dalla Galleria Tornabuoni di Firenze. La responsabile dello stand si è detta comunque soddisfatta: “La fiera è andata piuttosto bene. Abbiamo venduto opere di De Chirico, Wharol e Castellani. Nulla da rinfacciare all’organizzazione a parte il fastidio creato di volta in volta dalla voce dell’altoparlante principale che ha interrotto spesso le conversazioni con i clienti per proporre di andare ai ristoranti o al Sushi Bar. Siamo in una fiera d’arte, dovrebbero tenere come modello contesti come il Fiac di Parigi dove l’attenzione ai dettagli è esemplare”
Altra opera con un prezzo da capogiro – 2 milioni di euro – un Concetto spaziale di Fontana realizzato nel 1957 (tecnica mista su tela con fondo giallo, 90×125) proposta dalla Galleria il Mappamondo di Milano. Marco Conte, socio proprietario della galleria, ha dichiarato: “Si è notata molta più attenzione del pubblico rispetto agli anni passati. Abbiamo venduto un’opera di Campigli e una di Fontana a collezionisti italiani provenienti da fuori Milano”. Quanto all’organizzazione generale, il gallerista lamenta gli alti costi del posteggio mal gestito, della tassa d’iscrizione (2500 euro) oltre a quelli dello stand. “La fiera di Bologna ha costi molto inferiori e con un ottimo rapporto qualità-prezzo rispetto al Miart che è una piazza decisamente mediocre”.
La Imago Gallerydi Londra (i proprietari sono italiani) proponeva come fiore all’occhiello del suo stand Teatro, Palcoscenico, un olio su tela del 1939 di Massimo Campigli (114×162) stimato 1.300.000 euro. Non in vendita. Secondo la responsabile dello stand, Bianca Tremola, “il Miart è stata una fiera mediocre, forse anche a causa del periodo (metà aprile). Dovrebbero scegliere una data migliore” commenta. Tra i diversi nomi del Novecento, la Imagoproponeva anche un artista giovane, Matteo Pugliese (39 anni) che realizza sculture in bronzo che si appendano alle pareti. “E’ un artista che è andato abbastanza bene, abbiamo avuto molte richieste”. Le sculture di Pugliese partono da un prezzo di 7500 euro. Prezzo di molto inferiore al costo medio delle opere proposte dallo stand.
Il Miart non si era aperta come una fiera adatta a vendere opere con cifre da capogiro. Lo confermanola VecchiatoArtedi Padova che proponeva a 650 mila euro una tela rotonda di Keith Haring, Untitled (olio su tela,91.4 cmdi diametro, rimasta invenduta) e la galleria Tega di Milano. Dancers under the starry sky di Max Ernst (olio su tela, 76.6×46, 1951) era proposto dalla galleria a 500.000 euro. Difficile trovare nel contesto fieristico milanese un collezionista ben disposto all’acquisto. Tuttaviala Tegaha registrato un andamento stabile del mercato, mantenendo il massimo riserbo su prezzi e trattative. E’ stata acquistata da un collezionista italiano un’opera di Piero Guccione dal titolo La linea azzurra (acrilico su tela, 43×72) a 65 mila euro ed un collage di Christo (tecnica mista su carta, 71×55) ad un prezzo superiore ai 50 mila euro.
“La crisi economica c’è e si è sentita molto” commenta il gallerista Soave di Alessandria. “Non è tempo di comprare quadri come investimento. La gente, se può, acquista facendosi guidare esclusivamente dal gusto personale”
Non nasconde la sua insoddisfazione il gallerista piemontese che proponeva nel suo stand artisti informali del ‘900 come Jean Paul Riopelle, alcune opere di Mimmo Rotella, Scanavino e Vedova. Bene per Omar Galliani, artista cinquantanovenne sulle cui opere Soave ha per 4 anni l’esclusiva nazionale. Sono stati venduti due volti di donna di Galliani a 15.000 e 16.000 euro. E’ rimasta invece invenduta la tela Des nefs d’or (olio su tela, 100×130, 1966) di Jean Paul Riopelle proposta dalla galleria a 220.000 euro.
Buoni e in controtendenza i risultati della galleria Agnellini Arte Moderna di Brescia. Il gallerista Roberto Agnellini, al suo secondo anno di attività, non nasconde la sua soddisfazione circa le trattative e l’interessamento che ha avuto il suo stand dedicato esclusivamente a Robert Rauschenberg. Un’opera su carta dal titolo Truth realizzata in Cina dall’artista americano nel 1982 (108.5 x 78) è stata acquistata da un collezionista a 40.000 euro. Una tecnica mista dal titolo Samarkand Stitch VII del 1988 (117.×108.5) è stata venduta ad 80 mila euro e c’è una trattativa aperta per un altra opera degli anni ’70, Airport (Switchboard) (tecnica mista, 102×104) proposta a 140.000 euro.
Bilancio negativo, invece, perla Galleria Poleschidi Lucca. Vendite mediocri ed una scultura di Pomodoro (Piramide, bronzo dorato, 4/8 del valore di 50.000 euro) rubata domenica sera. Stando alle sue dichiarazioni il furto, commesso da una donna di mezza età, abbastanza elegante e piacente che ha infilatola Piramidein borsa, sarebbe stato ripreso dalle telecamere di sicurezza che potrebbero portare all’identificazione del colpevole. Al posto della scultura, l’ultimo giorno di fiera, Vittorio Poleschi ha affisso un cartellino con una scritta fatta con un pennarello: “Qui c’era un Pomodoro???”. Si è mostrato inoltre deluso per la sicurezza insufficiente garantita dall’ente fieristico e, complessivamente, per una piazza “mediocre”. Poleschi ha venduto tutte opere con prezzi al di sotto dei 10.000 euro: lavori di Coda Zabetta, Nido, Guida. Ma anche un Bonalumi degli anni ’60. Venduta una grande tela sagomata bianca di Simeti Turi realizzata nel 1997 e proposta a 18.000 euro. “Ci sono troppe fiere e Milano non è certo la prima” è il commento del gallerista toscano che il mese prossimo inaugurerà una casa d’asta. Più ottimista, invece, Massimo Ferrarotti della Spirale Arte di Milano.
“Miart è una fiera molto qualificata sul territorio. Hanno risentito della crisi soprattutto le vendite di artisti con opere dai 10 ai 15 mila euro mentre il settore moderno si è mantenuto stabile” A conferma di ciò, una Merda d’artista di Manzoni venduta da Spiralearte ad un prezzo di circa 100 mila euro. I collezionisti? “Tutti italiani soprattutto lombardi. Pochi stranieri – continua il gallerista – tra i quali un belga in trattativa per un autore informale del ‘900”.
Contemporanea (Pad. 4). Bene la fotografia ed opere al di sotto dei 15.000 euro
Decisamente più ottimista il clima del padiglione 4 dedicato all’arte contemporanea. La fotografia ha avuto un buon successo di vendita al Miart. Lo confermano le richieste avute per gli scatti di DavidLa Chapelledalla galleria Poggiali e Forconi di Firenze, per quelli di Vanessa Beecroft e Mimmo Jodice proposti d Lia Rumma e le vendite concluse in fiera di scatti di artisti minori ma promettenti proposti dalla Fabbrica Eos di Milano. Tra questi, Giuseppe Mastromatteo di cui sono state vendute diverse opere, soprattutto di dimensioni 100×100 al prezzo di 4000 euro l’una. Anche le surreali donne cinesi fotografate da Rosfer e Shaokun sono state un successo. Acquistata da un giovane collezionista italiano la foto di dimensione 100×80 dal titolo Bureaucratic Beauty a circa 4 mila euro. Prezzi ovviamente contenuti ma che hanno dato la possibilità a molti giovani di portare a casa opere di gusto che non richiedevano grandi investimenti. Sul fronte dell’arte concettuale, molto apprezzato dal pubblico Davide Reimondo, giovane artista genovese che propone il pane come opera d’arte. La sua opera-installazione dal titolo Aghi (pane tostato sotto vetro con aghi inglobati, 130×130, Fabbrica Eos) è stata venduta a 7.800 euro.
Anche la pittura ha riscosso grande interesse. Due quadri di Paolo Troilo, oli su tela di dimensioni 100×100, sono stati venduti a 4000 euro l’uno.
Lorenzo Poggiali della galleria Poggiali e Forconi di Firenze proponeva alcuni nomi oramai noti del panorama nazionale come Giovanni Frangi e Luca Pignatelli. Di quest’ultimo, presente quest’anno nel Padiglione Italiano della Biennale di Venezia, Treno (tecnica mista su telone ferroviario del 2003, 170×290) è stato proposto a 55 mila euro. “C’è stata molta attenzione per le opere di questo autore” spiega il gallerista. Diverse anche le richieste per le tele informali di Frangi e per il giovanissimo (classe ’86) Thomas Gillespie di cui un olio su tela raffigurante una pompa di benzina (177×293) era in vendita a 11.000 euro.
“E’ andata abbastanza bene, possiamo ritenerci soddisfatti” è il commento di Laura Correale Santacroce della galleria L’Ariete Arte contemporanea di Bologna. Hanno venduto diverse opere di Nicola Samorì, soprattutto oli su tela e rame di dimensioni 100×100 a 7.200 euro l’uno. Bene anche l’arte informale di Vanni Spazzoli di cui sono state acquistate tre opere (tecnica mista applicata su carta, 200×200) a 6.000 euro l’una. Tra le proposte de L’Ariete, anche alcuni oli su tela o alluminio dell’inglese Chantalle Joffe (dimensioni 20×30) a 8.000 euro l’uno.
Tra i giovani italiani, buoni risultati per Valerio Berruti, quest’anno presente in Biennale. Bollino rosso (venduto) per Come se fosse, un affresco su juta (109×80.5) del 2009 venduto a 12.000 euro (Marco Rossi Spairalearte). Un’opera di Franco Guerzoni, Ritrovamenti a Pompei, tecnica mista su tavola del 2007 (150×100) è stata acquistata da un collezionista italiano a 15.000 euro. “Ci sono stati tanti nuovi contatti e molti collezionisti che cercano esclusivamente la qualità” è stato il commento della responsabile dello stand di Spiralearte.
Per le gallerie più blasonate della fiera, come Massimo De Carlo o Lia Rumma, molte richieste e trattative da concludersi “in altra sede”. Nello stand di De Carlo, alcune stampe digitali di Roberto Cuoghi sono state proposte come dittici al prezzo di 21.500 euro. Invenduto Mao Zedong, il grande olio su tela (100×100) del pittore cinese Yan Pei Ming (prezzo 200.000 euro).
“Abbiamo notato molta qualità nell’offerta generale delle gallerie” racconta un responsabile della galleria Lia Rumma. “Non abbiamo venduto opere in fiera ma ci sono state molto richieste per Vanessa Beecroft, Mimmo Jodice e dell’artista sudafricano William Kentridge di cui abbiamo esposto alcuni lavori inediti”. Le trattative sono in corso. Una foto di Beecroft di medie dimensioni (70×115) era in vendita a 25.000 euro.
“La fiera è andata meglio del previsto” commenta Davide Poleschi della galleria Cardi di Milano che non si sbilancia su prezzi e trattative concluse. “I clienti erano particolarmente attenti e hanno acquistato facendosi guidare esclusivamente dal gusto e dal piacere trasmesso dell’opera”. Tra i nomi proposti dal suo stand, molta attenzione per le opere di Nicola De Maria e di Bertozzi e Casoni. La galleria proponeva anche alcune serigrafie di Damien Hirst a 16-18 mila euro l’una. Se siano state vendute non si sa. Da Cardi i risultati sono top-secret.
Un’ultima annotazione, secondo alcune voci di corridoio alcune gallerie hanno avuto difficoltà saldare il pagamento dello stand a fine fiera poiché evidentemente facevano affidamento sulle vendite, che invece non sono arrivate. Anche questo è un segno dei tempi che corrono.
Sono solo 9 le galleria straniere. Lo scorso anno erano una quarantina
GRANDI NOMI E GRAVI ASSENZE
MIART! REPORT
di Mariangela Maritato
Si parla ogni anno della necessità di un rilancio di Miart, la fiera dell’arte moderna e contemporanea milanese. E anche l’edizione 2009 non fa torto alla tradizione. Gli ampi spazi vuoti dei padiglioni 3 (arte contemporanea) e 4 (arte moderna) di Milanocity hanno dato da subito la sensazione di assenze che pesano sull’organizzazione generale dell’evento, segnale di una crisi non solo economica. Rispetto allo scorso anno ci sono infatti 70 gallerie in meno. E non solo per una scelta di restyling.
Grandi nomi e gravi assenze
Le grandi gallerie italiane assenti – come Giò Marconi ola Galleria dello Scudo – sono state controbilanciate dalla presenza di Massimo De Carlo e Lia Rumma che non mettevano piede a Miart da anni (e che voci di corridoio dicono siano stati ospitati). Segno di uno sforzo di cambiamento coinciso con la scelta di un curatore della sezione contemporanea dello spessore culturale di Giacinto Di Pietrantonio, ben introdotto nel “mondo dell’arte che conta” a cui è spettato il compito di convincere i più scettici. Il settore Moderno è stato invece affidato a Donatella Volontè mentre il nuovo ruolo di referente per i collezionisti italiani e internazionali è di Laura Garbarino. Particolarmente sentita, l’assenza di Claudia Gian Ferrari, gallerista milanese che ha donato le sue collezioni a Villa Necchi, a Milano, e al Maxxi di Roma. Paladina degli archivi degli artisti e figlia del celebre Ettore, protagonista della cultura italiana del Novecento che ebbe l’intuizione di istituire l’ufficio vendite della Biennale di Venezia. I grossi nomi presenti, però, non hanno convinto le grandi gallerie straniere per le quali l’appuntamento milanese non rientra in agenda: sono solo 9 gli stand dall’estero di cui 6 al Padiglione 4 e 3 al Padiglione 3. Mentre lo scorso anno erano una quarantina.
“Prima abbiamo dovuto qualificare le presenze italiane” spiega Pietrantonio. “L’anno prossimo cercheremo di coinvolgere anche le gallerie straniere che prima di dire sì vogliono sapere chi c’è e chi non c’è”. Su un totale di 140 gallerie partecipanti (costo degli stand 215 euro al mq per tutto il periodo) le gallerie del nord Italia sono in totale 101 di cui 45 di Milano (31 al padiglione 4 e 14 al padiglione 3). Sono solo 30 invece quelle provenienti dal centro – sud, di cui 14 di Roma (13 al padiglione 4 ed 1 al padiglione 3). Dati che confermano il carattere prettamente meneghino dell’evento. E’ scomparsa la sezione Anteprima che lo scorso anno era stata dedicata alle gallerie connotate dal carattere sperimentale delle proposte. Attività giovani che promuovevano artisti under 35 e progetti curatoriali innovativi quest’anno sono scomparsi per la volontà – dichiarano i curatori – di proporre un percorso che mettesse in evidenza la continuità tra il moderno e il contemporaneo. Nel settore contemporaneo non sono mancate le dispute sulla logistica, com’è inevitabile che accada in qualsiasi fiera. Il gruppetto dei big se ne sta arroccato nel cuore del padiglione quattro con gli stand di Cardi, Guenzani, De Carlo e Lia Rumma. Da qui le polemiche di molti che hanno lamentato una collocazione periferica.
Offerta, prezzi ed investimenti
Complessivamente gli artisti in fiera sono 958, il 60 per cento italiani e il 40 per cento stranieri. Quanto ai prezzi, si va dalle poche migliaia di euro per quadri di giovani artisti di talento come Paolo Troilo (Fabbrica Eos di Milano) o Nicola Samorì (L’Ariete Artecontemporanea di Bologna) ai tre milioni chiesti per un Picasso, “Buste d’homme” realizzato nel 1969, il pezzo con il valore dichiarato più alto tra quelli esposti. Molto presente la fotografia che permette investimenti al di sotto dei 10 mila euro. Per un Ghirri se ne spendono 9 mila, una polaroid di Fontana costa 2500 euro ed ancora meno una di Araki. Si trovano a poche migliaia di euro fotografie del Leone d’oro africano Sedibè mentre il lanciatissimo sudafricano Roger Ballen si può portare a casa con meno di 5 mila. Di William Kendridge, che coniuga nella sua arte disegno, collage e poesia, si può acquistare una serie legata ai suoi ultimi lavori veneziani per 120 mila. Superano i 150 mila euro, invece, le due serigrafie con polvere di diamanti del celebre teschio di Damien Hirst “For the love of God” proposte dalla galleria Cardi.
Per alcuni nomi, si è notata una lievitazione dei prezzi dovuta all’effetto Biennale. E’ il caso, ad esempio, di alcune opere di Nicola Bolla e Valerio Berruti, entrambi selezionati per il padiglione Italia alla prossima kermesse veneziana. Una sedia ricoperta di brillantini di Bolla arriva a 20 mila euro (ma le sue Ossa si possono acquistare anche a 5 mila) mentre un arazzo con bambino di Berruti sfiora i 14 mila.
Nel settore moderno, spicca tra le altre eccellenze l’offerta di Agnellini Arte Moderna di Brescia (per la seconda volta in fiera) con l’intero stand dedicato a Rauschenberg con opere realizzate negli anni ’70 ed ’80 e con prezzi che vanno dai 140 ai 400 mila euro.
L’investimento di Fiera Milano – riporta Il Sole 24 ore – è triplicato rispetto all’anno scorso: 700mila euro per la comunicazione, il resto per eventi speciali, consulenze, attività per vip e collezionisti, fino a superare il milione. Molte energie sono state invece spese per organizzare gli eventi collaterali alla fiera. Attenzioni mirate a fare della fiera un evento soprattutto cittadino.
“Un grande lavoro – conferma Pietrantonio – è stato costituire un contesto intorno alla fiera grazie al coinvolgimento del comune, con eventi in dialogo con la città come la performance di Vanessa Beecroft al Pac e la manifestazione Miraggi con sculture monumentali nelle principali piazze”. In fiera, inoltre, si è cercato di rilanciare l’immagine di Miart attraverso le foto di Milano di Gabriele Basilico e con il progetto di Mario Airò che ha disegnatola Receptionispirandosi a Infinite Jest, il libro dello scrittore newyorchese recentemente scomparso David Foster Wallace. Sforzi fatti per il comune e la cittadinanza che non sono stati però ricambiati dalla presenza delle autorità politiche o esponenti di spicco del mondo economico in conferenza stampa o all’inaugurazione.
Non resta che attendere i risultati del mercato dell’arte lunedì sera quando i galleristi conteranno i pallini rossi delle opere vendute. Per il rilancio vero e proprio di Miart, chissà… Forse dovranno passare ancora anni.
Nella speranza, per gli organizzatori, che il tempo non sia un concetto troppo aleatorio e soggettivo.
comunicato stampa conclusivo
FIDUCIA NELL’ARTE ANCHE IN TEMPI DI CRISI Superata la fase di bene rifugio, l’arte torna a essere investimento.
Successo di vendite e di pubblico nella capitale italiana del mercato artistico.
La scelta della qualità dell’edizione 2009 è stata premiata
Milano, 22 aprile 2009 – La XIV edizione della Fiera dell’Arte Moderna e Contemporanea di Milano si è conclusa lunedì 20 aprile e il nuovo Project Manager di MiArt Alessandro Cappello tira le fila di una manifestazione rinnovata nel progetto, premiata dai consensi dei media, del pubblico, di collezionisti e galleristi e da appassionati affascinati dalla bellezza delle opere esposte.
MiArt chiude registrando la presenza complessiva di 37mila visitatori, in linea con lo scorso anno. Una platea sempre più attenta e competente che ha premiato la scelta di qualità e rigore. Selezionatissime le 140 gallerie presenti (contro le 195 dell’anno precedente), 958 gli artisti (di cui 529 italiani e 429 stranieri) rappresentati in fiera e circa 8mila le opere d’arte in esposizione. «E’ un progetto in cui abbiamo creduto profondamente e in cui abbiamo investito in modo significativo, certi di percorrere la strada giusta», afferma Alessandro Cappello, secondo il quale «la scelta di puntare sulla qualità ha pagato, non solo nella fruizione della mostra, ma soprattutto per il successo di business. La valutazione delle gallerie partecipanti è stata quella di una elevata attenzione all’evento e di una presenza consistente di compratori italiani e stranieri, in particolare dei grandi collezionisti privati. Inoltre, pur avendo selezionato e ridotto il numero di gallerie presenti, è stato confermato il dato sull’affluenza ma è aumentato quello di contatti medi per espositore, con un +40% per galleria».Il tratto più evidente che emerge dalla quattro giorni espositiva di MiArt è il forte segnale di fiducia colto tra gli stand e nell’elevato fattore-acquisti: «L’arte ha superato la fase di empasse come bene rifugio – sottolinea Cappello – ed è tornata ad essere bene di investimento. Nonostante la crisi, gli acquisti medi tra i 20 e i 150mila euro nel contemporaneo e di molto superiori nel moderno, hanno dimostrato il riconoscimento all’investimento in opere arte, investimento che ricerca la qualità non solo per gli artisti affermati, ma anche e soprattutto per gli artisti che sono una promessa certa per il futuro. MiArt ha registrato un punto di snodo: se la crisi fino a un mese fa aveva in parte rallentato anche il mercato dell’arte, questa edizione della fiera ha segnato un punto di ripresa e sembra che da qui si possa davvero ripartire, con segnali di fiducia evidenti».
Il padiglione dedicato all’arte moderna curato da Donatella Volontè ha testimoniato ancora una volta come questa fiera sia un palcoscenico straordinario per chi desideri acquistare dei capolavori del Novecento. E’ il settore dell’eccellenza, che riunisce galleristi di grande tradizione ed opere soprattutto italiane difficili da reperire su altri mercati. Nespolo, Soldati, Accardi, Haring, Mitoraj e Bonalumi, persino un Picasso, sono solo alcuni dei nomi iscritti tra le vendite del Moderno, vetrina privilegiata per opere che costituiscono un investimento sicuro in un mercato che da tempo riconosce loro un valore indiscusso e costante. Naturalmente si tratta di un settore che si rivolge ad un pubblico estremamente selezionato che può disporre di somme consistenti, e che quest’anno ha cercato di aprirsi al collezionismo internazionale registrando una rinnovata attenzione e interessanti contrattazioni.
Il padiglione dedicato al contemporaneo curato da Giacinto Di Pietrantonio è quello in cui si è colta maggiormente la nuova linea di rigore e selezione in un settore in cui molti artisti sono future promesse. L’accostamento delle gallerie giovani a quelle maggiormente affermate si è rivelata una scelta vincente che ha restituito una fotografia abbastanza fedele del panorama artistico contemporaneo con la presenza di grandi nomi internazionali e di numerosissimi italiani su cui puntano le gallerie straniere. Anche qui si sono registrate tante vendite, agevolate da quotazioni meno impegnative del moderno, ma soprattutto i galleristi hanno colto un rinnovato interesse verso i giovani e l’investimento in arte.
L’Osservatorio dell’Unesco la scorsa edizione aveva valutato un volume di scambi pari a circa 8 milioni di euro. Lo stesso osservatorio ha lavorato quest’anno: i dati saranno disponibili tra qualche settimana, ma sappiamo già che la percezione è di un sensibile incremento. Numericamente ha venduto maggiormente il contemporaneo, mentre come valore economico assoluto il moderno è stato superiore.
L’appuntamento con la prossima edizione di MiArt, la XV, è dal 25 al 29 marzo 2010, a Milano, fieramilanocity.
comunicato stampa iniziale
Aspettando le fiere di Colonia e Bruxelles, dopo quelle romane che si sono appena concluse (non bene) il mese di aprile vede ora la volta della settimana dell’arte milanese. L’edizione 2009 presenta dei cambiamenti significativi rispetto allo scorso anno. Il team di MiArt si è rafforzato con l’arrivo di un nuovo consulente per il Contemporaneo: Giacinto Di Pietrantonio. Il settore Moderno è invece affidato a Donatella Volontè, a Laura Garbarino il nuovo ruolo di referente per i collezionisti italiani e internazionali. Tutti personaggi di esperienza e rilievo. Oltre a questi cambi della guardia molti sono gli appuntamenti collaterali a MiArt pensati per rianimare la scena artistica della città. Ma i dubbi e le perplessità rimangono. Soprattutto dopo le passate edizioni rivelatesi deludenti sul fronte degli spazi dedicati a nuove ricerche estetiche. Inoltre, da anni, la Fiera di Milano punta decisamente sul “Salone del Mobile” come business. Senza la reale volontà di investire risorse sull’arte contemporanea. Quest’anno cambierà qualcosa? Noi di ArsLife lo speriamo vivamente e seguiremo da vicino tutti gli aspetti (di ricerca e commerciali) di questa fiera. Per informare puntualmente i nostri lettori
A Milano dal 17 al 20 aprile la XXIV edizione della Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea con significative novità. Forte dei cambiamenti innescati con l’edizione 2008, che ha visto la presenza di 200 gallerie italiane e straniere, oltre 38 mila visitatori e ottimi risultati di vendite, il team della Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea si rafforza con l’arrivo di un nuovo consulente per il Contemporaneo: Giacinto Di Pietrantonio, figura di spicco del mondo artistico italiano, docente di Storia dell’Arte e di Teoria e Critica del Design presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e direttore della GAMEC di Bergamo. Sarà lui a delineare il nuovo progetto del settore che, dall’edizione 2009, assumerà maggiore rilievo rispetto al passato con una selezione che punta principalmente alla qualità e che accorperà gallerie affermate e gallerie giovani ed emergenti.
Al nuovo settore Contemporaneo, chesarà delineato da Di Pietrantonio, si aggiungerà la già prestigiosa sezione del Moderno curata da Donatella Volontè. Altra nuova figura per MiArt in vista del 2009 è Laura Garbarino, che sarà la referente per i collezionisti italiani e internazionali e per i programmi speciali loro dedicati.
L’esperienza, la professionalità e le relazioni dei nuovi consulenti costituiscono un importante investimento per la strategia di ulteriore sviluppo di MiArt, che ha già ricevuto molti consensi nel 2008 e che con la quattordicesima edizione, in programma dal 17 al 20 aprile 2009 (inaugurazione il 16 aprile) punta ancora di più ad affermare il suo ruolo nel mercato dell’arte.
Un’edizione, quella del 2009, ancora nel segno del cambiamento attraverso il quale MiArt vuole consolidare i suoi punti di forza, progettati e strutturati grazie al lavoro di un nuovo comitato consultivo, quasi completamente rinnovato, e di un nuovo comitato d’onore. Tra questi l’importante rassegna Miraggi, l’iniziativa in cui le gallerie che parteciperanno a MiArt potranno proporre opere e artisti che saranno selezionate dai curatori per poi essere collocate in luoghi prestigiosi di Milano. Di grande successo la prima edizione avviata nel 2008, in cui dodici sculture monumentali sono state esposte in spazi tra cui Piazza Scala, piazzetta Reale, via Dante e altri luoghi del centro storico della città. Per dare sempre maggiore risalto e visibilità agli artisti, MiArt selezionerà inoltre alcuni grandi nomi tra quelli proposti dalle gallerie partecipanti, per dare loro l’incarico di disegnare e reinterpretare alcuni luoghi della Fiera, come la reception, la vip lounge, la video lounge ed altri luoghi di ritrovo della manifestazione. Architetture e opere allo stesso tempo, questi spazi accoglieranno anche nuovi contenuti e programmazioni della fiera, in via di definizione.
MiArt e il Fondo Acquisti
La quattordicesima edizione di MiArt riserverà, inoltre, un’altra consistente novità per le gallerie partecipanti e per gli artisti. Dal 2009 la Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea avrà il suo Fondo Acquisti grazie all’Associazione Amici di MiArt. Senza scopo di lucro, l’Associazione sostiene e promuove l’arte contemporanea attraverso l’acquisto di opere presenti a MiArt per esporle in luoghi di pubblica fruizione della città di Milano. Oltre ai Soci fondatori dell’associazione (Fondazione Fiera Milano, Fiera Milano SPA, Fiera Milano International, Camera di Commercio di Milano, Regione Lombardia, Banca Popolare di Milano), altre istituzioni sono in procinto di aderire al fondo che, ad oggi, ammonta a 300mila euro. Il Comitato Scientifico per gli acquisti si avvarrà di personalità riconosciute nel sistema internazionale dell’arte, mentre le opere saranno poi esposte, in attesa del costituendo Museo d’Arte Contemporanea di Milano, in luoghi di pubblica fruizione.
Nuovi curatori, nuovo comitato consultivo, nuovo staff organizzativo
Per questo e per la politica perseguita in modo scrupoloso già dallo scorso anno, MiArt punta ancora di più a un livello qualitativo elevato attraverso una selezione severa e rigorosa delle gallerie partecipanti di provata professionalità, delicata funzione svolta da quest’anno dal nuovo curatore del settore Contemporaneo, Giacinto Di Pietrantonio, da Donatella Volontè curatrice del Moderno, e dal comitato consultivo quasi completamente rinnovato, che insieme sono riusciti ad incidere significativamente nella selezione delle gallerie, come dimostrano nuove e importanti adesioni da parte di soggetti italiani e internazionali. Project Manager della manifestazione è Alessandro Cappello.
Comitato consultivo
Emi Fontana – Giangi Fonti – Epicarmo Invernizzi – Federico Luger – Francesca Minini – Mauro Nicoletti – Mimmo Scognamiglio – Giulio Tega
Comitato d’onore
Alessandro Mendini – Giovanni Puglisi – Ernesto Esposito – Daniel Bosser – Lieven Declerk – Paolo Consolandi
Giacinto Di Pietrantonio, curatore settore Contemporaneo
Figura di spicco del mondo artistico italiano, Giacinto di Pietrantonio è docente di Storia dell’Arte e di Teoria e Critica del Design presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, Direttore della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Vice Presidente del Consiglio dell’AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) e Direttore del periodico dell’AMACI, è anche Direttore della rivista di libere discussioni sull’arte contemporanea Perché/?, dopo essere stato Redattore Capo prima e Vicedirettore poi per Flash Art Italia fino al 1992. Tra le molte mostre da lui curate, oltre a quelle per la GAMeC, si ricordano quella dedicata agli artisti russi all’interno della rassegna Passaggi ad Oriente alla Biennale di Venezia del 1993, le edizioni di Fuori Uso (Pescara 1995, 1997, 1998 e 1999) e Over the Edges con Jan Hoet a Gent (Belgio). Ha redatto e curato monografie di Enzo Cucchi, Jan Fabre, Ettore Spalletti. Tra i suoi passati incarichi, quello di curatore del Corso Superiore di Arti Visive alla Fondazione Antonio Ratti di Como, consulente del Premio Furla – Querini Stampalia per l’Arte, membro del comitato della Quadriennale di Roma 2005, del comitato scientifico per l’arte dell’Assessorato alla Cultura – Spazio Oberdan della Provincia di Milano, della Fondazione Kogart di Budapest e membro del Comitato Scientifico del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Nel 2008 è stato insignito dal Magnifico Rettore dell’Università di Bologna del riconoscimento alla carriera promosso dall’Associazione Almae Matris Alumni (AMA) dell’Ateneo bolognese.
Laura Garbarino , referente per i collezionisti
Laurea in Architettura al Politecnico di Milano, specializzazione in Management delle attività Artistiche all´Università Cattolica di Milano, Laura Garbarino sarà la referente per i collezionisti italiani e internazionali. E´ consulente in Italia in qualità di senior specialist di Arte Contemporanea per la casa d’asta Phillips De Pury & Company.
Curatrice di diverse mostre, fra cui “Defrag” presso Suite 106 Gallery di New York, “Assab One” all´omonimo spazio, fabbrica diamessa di Milano, con una collettiva di 25 artisti, ha lavorato nel 2000 e 2001 con la Galleria Giò Marconi di Milano come assistente di Giò Marconi, dopo un’esperienza londinese presso Faggionato Fine Arts Sotheby´s e Christie´s International.
Collabora con continuità con Flash Art, attualmente con articoli mirati all’analisi del mercato del contemporaneo.
Curatrice di una collezione privata, nel 2004 e 2005 è consulente per domus academy per una serie di workshop con artisti come rirkrit tiravanija, Christian marclay, carsten Nicolai, olafur Eliasson.
A Arte Studio Invernizzi, Milano
Agnellini Arte Moderna, Brescia
Jorge Alcolea, Madrid
Analix Forever, Genève
Anfiteatro Arte, Milano, Padova
Galleria dell’Arco, Palermo
L’Ariete arte contemporanea, Bologna
Arte 92, Milano
Arte Centro, Milano
Artesilva, Seregno (MI)
Artestudio, Milano
Artiscope, Bruxelles
Artopia, Milano
Astuni, Bologna
Austin Desmond, London
B&B Arte, Canneto sull’Oglio (MN), Sirmione (BS)
Antonio Battaglia, Milano /
Bergamo, Bergamo
Flora Bigai, Venezia
Blu, Milano
BonapArte, Milano
Bonelli, Modena
Ca’ di Fra’, Milano
Studio d’Arte Campaiola, Roma
Cardelli & Fontana, Sarzana (SP)
Cardi, Milano
Carzaniga, Basel
Cavenaghi Arte, Milano
Centro Steccata, Parma
Claudio Poleschi Arte Contemporanea, Lucca
Gianluca Collica, Catania
Antonio Colombo, Milano
Paola Colombari, Milano
Colossi Arte Contemporanea, Brescia
Conduits|Gea Politi, Milano
Contini Galleria d’Arte, Venezia, Cortina d’Ampezzo (BL)
Corsoveneziaotto, Milano
Raffaella Cortese, Milano
Rino Costa Arte Contemporanea, Valenza (AL)
Riccardo Crespi, Milano / Massimo De Carlo, Milano
Dep Art, Milano
Tiziana Di Caro, Salerno
Umberto Di Marino Arte Contemporanea, Napoli
Effearte, Milano
Eidos Immagini Contemporanee, Asti
Elleni Galleria D’Arte, Bergamo
Ermanno Tedeschi Gallery, Milano
Fabbrica Eos, Milano
First Gallery, Roma
Farsetti, Cortina d’Ampezzo (BL)
Fondazione Sarenco, Salò (BS)
Emi Fontana, Milano, Pasadena (CA)
Fonti, Napoli
Studio Forni, Milano
Frittelli Arte Contemporanea, Firenze
Furini Arte Contemporanea, Arezzo
Galleria 42, Modena
Galica, Milano
Galleria Open Art, Prato
Gariboldi, Milano
Giraldi, Livorno
Goethe 2, Bolzano
Il Mappamondo, Milano
Imago Art Gallery, London
Impronte Contemporary Art, Milano
In Arco, Torino
Jarach Gallery, Venezia
J&G Art, Milano
L’Incontro, Chiari (BS)
LAC Lagorio Arte Contemporanea, Brescia
Lasès, Paris
Lorcan O’ Neill, Roma
Lorenzelli Arte, Milano
Federico Luger Gallery, Milano
Magazzino d’Arte, Roma
Manel Mayoral, Barcelona
Cesare Manzo, Pescara
Marchese Arte Contemporanea, Prato
Marchetti, Roma
Marco Rossi Spiralearte – Arte Contemporanea, Milano, Monza, Pietrasanta (LU), Verona
Matteo Lampertico, Milano
Primo Marella, Milano, Beijing
Mazzoleni Galleria d’arte, Torino
Metis_nl, Amsterdam
Miniaci Art Gallery, Milano
Francesca Minini, Milano
Monitor, Roma
Pio Monti Arte Contemporanea, Roma
Lelia Mordoch, Paris
Movimento Arte contemporanea, Milano
One Piece Art, Roma, Milano
Oredaria Arti Contempoanee, Roma
Paci Arte, Brescia
Pack, Milano
Pantaleone, Palermo
Fabio Paris Art Gallery, Brescia
Perugi Artecontemporanea, Padova
Plurima, Udine
Il Ponte Contemporanea, Roma
Poggiali e Forconi, Firenze
Poleschi Arte, Milano
PoliArt, Milano
Priveekollektie, Heusden
Progettoarte ELM, Milano
Prometeogallery, Milano
Studio d’arte Raffaelli, Trento
RAM- Radio Arte Mobile, Roma
Ronchini Arte Contemporanea, Terni
Rubin, Milano
Lia Rumma, Milano, Napoli
San Carlo, Milano
Schiavo Mazzonis Gallery, Roma
Galleria Seno, Milano
mimmoscognamiglio, Napoli
Soave Arte Moderna e Contemporanea, Alessandria
Franco Soffiantino, Torino
Spazia, Bologna
Spazio A contemporanearte, Pistoia
Spaziotemporaneo, Milano
Spirale Milano, Milano
Studio Guenzani, Milano
Studio Legale, Roma
Tega, Milano
The Gallery Apart, Roma
Caterina Tognon, Venezia
Tonelli, Milano
Il Torchio, Milano
Tornabuoni Arte, Firenze, Milano
Toselli, Milano
Traffic Gallery, Bergamo
Valente Artecontemporanea, Finale Ligure (SV)
Valmore Studio d’Arte, Vicenza
Vecchiato Art Gallery, Padova
Vera Docci, Forte dei Marmi (LU)
White Project, Pescara
z2o|Sara Zanin, Roma
Zero, Milano
MiArt e le istituzioni
Ormai consolidata la collaborazione fra MiArt e quanti, a Milano, promuovono l’arte contemporanea, dagli Enti istituzionali – Comune, Regione – alle diverse realtà pubbliche e private, in particolare l’Università IULM, partner ufficiale dell’edizione 2009. La partnership MiArt-Università IULM si concretizza lungo tre binari: un convegno di studio, un incontro destinato alle scuole secondarie di secondo grado, un’istallazione artistica nel piazzale antistante il Campus. Collaborazione stretta anche con NABA e le associazioni di collezionisti ACACIA, Artegiovane Milano e Contemporanea. Per Alessandro Cappello “Milano ha tutte le potenzialità per sviluppare MiArt, ma lo può fare solo all’interno di un sistema competitivo che stiamo costruendo insieme a tutte le istituzioni pubbliche e private, con l’obiettivo di favorire la crescita e la diffusione dell’arte contemporanea nella nostra città. Un sistema che collabora e interagisce per una programmazione distribuita nell’intero anno in modo da offrire al pubblico la più ampia e ricca offerta possibile di iniziative”.
Diners per MiArt
Diners Club Italia, per il primo anno Main Sponsor di MiArt, consolida la volontà di associarci a manifestazioni di alto livello culturale e di rilevanza internazionale trovando in questa partnership piena espressione della propria strategia. La collaborazione con la manifestazione si esprime non solo nella fiera, ma in tutta la programmazione di iniziative promosse nel corso dell’anno da MiArt, prima fra tutte la realizzazione della Diners Carta d’Autore realizzata in occasione della prossima edizione della fiera.
Milano, città leader del mercato dell’arte
L’esperienza, la professionalità e le relazioni del nuovo staff organizzativo costituiscono un notevole investimento per la strategia di ulteriore sviluppo di MiArt, che ha già ricevuto molti consensi nel 2008 e che con l’edizione 2009 punta ancora di più ad affermare il suo ruolo leader nel mercato dell’arte. Non una pura operazione di lifting. I cambiamenti di questa edizione sono significativi e mirati alla soddisfazione delle esigenze delle gallerie partecipanti, dei collezionisti e del pubblico.
Nuovo curatore, nuovo settore contemporaneo
Qualità e non quantità, dunque. Da questa edizione scompare la sezione Anteprima, dedicata alle gallerie giovani, che diventano invece parte integrante del settore Contemporaneo distribuito in un unico padiglione. E’ qui che i nomi già affermati dell’arte del nostro tempo si incontreranno con gli astri nascenti più promettenti, nomi su cui scommettono e investono le gallerie più sperimentali. Un’aggregazione che elimina i distinguo temporali, che riunisce sotto lo stesso tetto l’eclettico e variegato mondo del Contemporaneo per una comprensione a 360° di tendenze e ricerche. E’ la principale novità voluta da Giacinto Di Pietrantonio, curatore del settore Contemporaneo che così spiega le sue scelte: “Perché Milano è la città degli artisti, delle gallerie e dei collezionisti moderni e contemporanei. Perché Milano è la città delle fiere moderne e contemporanee. Perché Milano è la città più moderna e contemporanea d’Italia”.
Moderno, settore dell’eccellenza
L’altro padiglione di Miart sarà invece dedicato al settore Moderno, rappresentato dalle più prestigiose gallerie italiane e straniere che presentano proposte eccellenti della produzione italiana e internazionale dal Futurismo alla Metafisica, dal Cubismo all’Informale, dalle Avanguardie all’Arte povera, opere qualitativamente e culturalmente di grande interesse per un mercato, quello di Milano, che vanta collezionisti provenienti da tutto il mondo. Donatella Volonté, curatrice del Moderno, annuncia presenze importanti, con gallerie storiche che trovano in MiArt una vetrina eccellente per il loro mercato. Lo testimoniano le presenze confermate da anni e le new entry di altrettanto valore.
MiArt per i collezionisti
Da sempre target privilegiato della mostra, la prossima edizione di Miart riserva ai collezionisti italiani e internazionali un programma speciale con un’ampia offerta di attività culturali e mondane, curato da Laura Garbarino, che vedrà la collaborazione di istituzioni pubbliche e di privati.
Gli artisti per MiArt
Novità anche per l’allestimento della fiera, nell’ambito della nuova immagine coordinata curata da Pierluigi Cerri, che già la scorsa edizione ha impresso la sua rigorosa eleganza ai padiglioni della mostra e che quest’anno ancora di più punterà a mettere in risalto opere e artisti, alcuni dei quali caratterizzeranno con loro opere spazi e luoghi di ritrovo dentro la Fiera: Mario Airò per esempio è stato scelto dai curatori per progettare un’opera-contenitore che caratterizzerà la zona della Reception. In questo modo, essi si trasformeranno in architetture esteticamente funzionali e in opere d’arte di immediato godimento.
La programmazione culturale
MiArt, oltre a vetrina di artisti e delle loro opere d’arte, presenta una ricca programmazione culturale con convegni e conferenze volti a riflettere tematiche centrali dell’arte: venerdì 17 aprile alle 15.00 grandi collezionisti si confronteranno con direttori di Musei italiani sullo sconfinamento del collezionismo privato nella sfera pubblica; sabato 18 a partire dalle 14.30 l’Università IULM presenterà un convegno di studio che affronterà i temi “Il Manifesto della cultura di Milano” e “I consumi esperienziali”. Alle ore 18.00 invece il NABA presenta una conversazione tra Hans Ulrich Obrist e Nico Dockx del ciclo “The Utopian Display Platform”, curato da Marco Scotini e Maurizio Bortolotti, intitolata “The Collecting Display”. Domenica 19 aprile dalle ore 17.00 Mimmo Paladino, Alessandro Bergonzoni e Sergio Givone discuteranno su La Bellezza oggi, con proiezione del film Don Quijote di Paladino.
Omaggio a Gabriele Basilico
A testimonianza del legame sempre più stretto tra la fiera d’arte e la città, e della volontà di valorizzare la sua ricca tradizione culturale, MiArt rende omaggio a un grande artista di Milano, Gabriele Basilico. La campagna promozionale presenta alcune delle immagini più significative selezionate dal fotografo, contenute anche nel catalogo. Questo progetto inaugura una collaborazione annuale tra artisti e fiera che si basa sul tentativo di rappresentazione visuale della città.
Incontri, convegni e conversazioni
Incontri, convegni e conversazioni con i protagonisti del mondo artistico a Miart, dal 17 al 20 aprile 2009 a Fieramilanocity. Si comincia venerdì 17 alle 15 con il convegno “Lo sconfinamento del collezionismo privato nella sfera pubblica”, collezionisti a confronto con direttori di musei. A seguire alle 18, nell’ambito degli incontri “Conversazioni sull’arte” a cura di Matteo G. Brega, docente IULM di Patrimoni dell’Immagine e di Gestione della galleria e del museo, presenta “Le mostre d’arte ad una svolta: cambiamenti e innovazione nel grande evento”, con Sergio Gaddi, assessore alla Cultura del Comune di Como.
Sabato 18 alle 14.30 “Vieni a Milano perché. Incontro sul turismo innovativo” a cura dell’Università IULM con il saluto di Michela Vittoria Brambilla, Sottosegretario di Stato della Presidenza del Consiglio con delega al Turismo, e Massimiliano Orsatti, assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Identità del Comune di Milano. Introduce Alberto Abruzzese, Prorettore IULM e Presidente del Settore Accademico in Turismo, Culture e Territorio). Intervengono: Linus/Radio Dee Jay – Le vie dei canti a Milano, Gian Carlo Soresina/Organizzatore Culturale – Costruire eventi per Milano, Davide Oldani/Chef – I percorsi del gusto, Maurizio Galimberti/Fotografo – Polaroid milanesi, Paolo Rosa/Studio Azzurro – Milano bottega d’arte contemporanea? Alle 17.20 tavola rotonda finale su “L’innovazione di processo nel turismo e il turismo vocazionale” con Alberto Abruzzese, Manuela De Carlo, Mauro Ferraresi, Andrea Collarini e Davide Rampello. Alle 18 NABA presenta Hans Ulrich Obrist e Nico Dockx “The Collecting Display” ,una conversazione del ciclo The Utopian Display Platform a cura di Marco Scotini e Maurizio Bortolotti. Sempre alle 18, presso lo stand IULM “Vita e morte dell’immagine. Colloquio sull’arte e sull’artista nella contemporaneità”, con l’artista Julian Jaramillo e Matteo G. Brega. Domenica 19 aprile alle 17 Mimmo Paladino, Alessandro Bergonzoni, Aldo Nove e Sergio Givone si confrontano sul tema “La Bellezza oggi”. Segue il film Don Quijote di Mimmo Paladino. Gli incontri si chiudono con l’ultimo appuntamento de “Conversazioni sull’arte” alle 18 sul tema “Roba nuova o robe vecchie? Produzione, mercato e futuro dell’arte nella crisi globale, con Chiara Canali (curatrice e critico d’arte).
Gli eventi speciali
Miraggi
Dopo il grande successo della prima edizione, torna Miraggi, un museo a cielo aperto ancora più ricco dello scorso anno e con tante novità per i visitatori. Promossa da MiArt e dall’Assessorato all’Arredo, Decoro Urbano e Verde del Comune di Milano, l’iniziativa prevede un percorso di arte contemporanea nella città dal 25 marzo al 20 aprile. Opere d’arte di grande impatto e dimensioni proposte dalle gallerie partecipanti alla Fiera e
selezionate dal team curatoriale di MiArt, saranno collocate nei luoghi più belli della città, tra cui Piazza Scala, piazza San Babila, altri luoghi del centro storico della città e, novità, anche in zone più decentrate, quali Lambrate o il piazzale antistante l’Università IULM. Altra novità, arriva dall’Ufficio dei Beni Culturali della Diocesi di Milano che, in esclusiva per MiArt, ha messo a disposizione siti religiosi per ospitare i video d’artista selezionati.
Vanessa Beecroft al Pac
Dalla collaborazione fra Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e MiArt nasce uno dei progetti più importanti di questa edizione di Miart. Per la prima volta in uno spazio pubblico della città dove l’artista ha mosso i primi passi formandosi all’Accademia di Brera, Milano dedica una mostra a Vanessa Beecroft. L’artista presenterà VB65, una performance inedita ideata dall’artista in esclusiva per il Pac, Padiglione di Arte Contemporanea di Milano.
Enjoy MiArt
MiArt è diventato un momento fondamentale per la valorizzazione dell’arte moderna e contemporanea a Milano, un grande happening per il pubblico e per la città. Da quest’anno la programmazione di eventi verrà riunita sotto il nome di Enjoy MiArt. Dopo la giornata inaugurale di giovedì 16, durante la quale migliaia di invitati partecipano alla preview (17mila presenze lo scorso anno per un totale di oltre 38mila visitatori nei 4 giorni di manifestazione) il programma seguirà con una grande festa che MiArt organizzerà venerdì 17 aprile, in uno spazio industriale di Lambrate in concomitanza con l’inaugurazione di Lab, progetto museale che inaugura con una performance di Nico Vascellari. Sabato 18 sarà grande festa in città con l’apertura straordinaria, fino a notte, dei musei e delle gallerie milanesi.
Il Free Press MiArt Magazine
Non un house organ, ma una vera e propria rivista di arte e cultura, il Free Press MiArt Magazine avrà il contributo di autori prestigiosi di varie discipline – Paola Pivi, Massimiliano Gioni, Beatrice Trussardi, Enzo Mari, Roberto Cuoghi, Stefano Arienti, Diego Perrone, Gabriele Basilico, Fulvio Irace, Stefano Casciani, Italo Lupi, Marco de Michelis – chiamati a riflettere del ruolo dell’arte, del mercato e della modernità in relazione a Milano in previsione dell’Expo 2015. Il primo numero, 16 pagine formato tabloid in uscita ai primi di febbraio raggiungerà tutte le gallerie e le istituzioni d’arte italiane ed estere.
MIRAGGI – Un dialogo d’arte fra fiera e città
Dopo il successo dello scorso anno, torna l’iniziativa dell’Assessorato all’Arredo, Decoro Urbano e Verde del Comune di Milano in collaborazione con MiArt
Il progetto Miraggi, ideato dall’Assessorato all’Arredo, Decoro Urbano e Verde del Comune di Milano in collaborazione con MiArt, torna per il secondo anno consecutivo proponendo uno straordinario percorso cittadino: dal 25 marzo 2009 fino alla fine di MiArt, il 20 aprile prossimo, una serie di sculture monumentali segnerà un itinerario urbano che coinvolge alcuni dei luoghi storici più rappresentativi della città tra cui Piazza della Scala, Piazza San Babila, Piazza San Carlo e Piazza Cordusio e altri spazi suggestivi tra cui alcune chiese.
Per la prima volta, infatti, l’Ufficio dei Beni Culturali della Diocesi di Milano, in esclusiva per MiArt, metterà a disposizione alcuni edifici sacri per ospitare i progetti video selezionati dai curatori della manifestazione. Miroslaw Balka proposto da Raffaella Cortese, esporrà presso la Basilica di Sant’Ambrogio nella Cappella di San Vittore in Ciel d’Oro, Marco Cingolani, proposto da Antonio Colombo Arte Contemporanea, nella Basilica di Sant’Eufemia e Shin Il Kim, proposto da Riccardo Crespi, presso la Basilica dei Santi Apostoli e Nazareno Maggiore nella Cappella di Santa Caterina.
Saranno presenti in città con le loro opere: Kengiro Azuma in Piazza della Scala, proposto da Lorenzelli Arte, Patrizia Guerresi in Piazza San Babila, proposta dalla Galleria Paola Colombari, Christiane Beer in Piazza San Carlo, proposta da Artesilva, Igor Mitorai in Piazza Cordusio, proposto dalla Galleria d’Arte Contini.
Quest’anno Miraggi raggiunge anche le periferie per coinvolgere nel progetto l’intera città. Grazie alla collaborazione con la Zona 3, l’opera di Helidon Xhixha, proposto da Spirale Milano sarà collocata in Piazza Vigili del Fuoco. L’Università IULM, partner ufficiale di MiArt, ospiterà l’opera di Nicola Salvatore proposto da Antonio Battaglia nel piazzale antistante, in Via Carlo Bo.
Con Miraggi Milano diventa un vero e proprio “museo all’aperto” che suggerisce relazioni ed interazioni tra l’arte contemporanea, la città e i suoi abitanti e crea una festa per l’arte e la cultura che si prolungherà fino al 20 aprile. Dopo il successo della prima edizione, nel 2009 Miraggi si arricchisce ulteriormente, dando la possibilità al pubblico di effettuare visite guidate lungo il percorso: straordinarie sculture, proposte per l’occasione da artisti di alcune delle gallerie che partecipano a MiArt, diventano veri “miraggi” urbani, in grado di dialogare con la città secondo le diverse sensibilità degli autori, dando origine a confronti e connessioni tra l’arte contemporanea, l’urbanistica e i cittadini.
“Per il secondo anno consecutivo – afferma Sandro Bicocchi, Amministratore Delegato di Fiera Milano International – MiArt porta a Milano opere e artisti proprio fra i cittadini, contribuendo a creare un percorso d’arte anche in luoghi non strettamente deputati ad essa. Ciò testimonia che il rapporto tra MiArt e le istituzioni della città cresce e si rafforza di anno in anno. Grazie al progetto Miraggi, ideato dall’Assessorato all’Arredo, Decoro Urbano e Verde e MiArt, la città, partecipa a un importante momento di promozione dell’arte italiana e internazionale che coinvolge soggetti pubblici e soggetti privati. Le gallerie d’arte, infatti, con il loro impegno rendono possibile questa iniziativa che va a vantaggio del sistema artistico e dell’immagine di una città da sempre aperta al contemporaneo. E’ questo spirito di collaborazione virtuosa che MiArt vuole promuovere affinché l’arte ne tragga sempre maggiore vantaggio”.
“Il titolo dell’iniziativa è chiaramente evocativo – afferma l’assessore all’Arredo, Decoro Urbano e Verde, Maurizio Cadeo -: le monumentali sculture che animeranno le vie del centro città saranno dei “Miraggi”, delle apparizioni artistiche per i milanesi e i molti turisti. Il nome deriva anche dal carattere temporaneo dell’iniziativa: le sculture saranno come degli input per aprire un dialogo e una riflessione sull’arte vista anche come elemento di arredo urbano. Miraggi rappresenta un importante legame tra una delle più note fiere d’arte moderna e contemporanea e la città di Milano. I cittadini potranno avere un assaggio di MiArt camminando per le vie del centro, rimanendo suggestionati dai “miraggi” d’arte che proponiamo. Quest’anno anche in prestigiosi siti religiosi. Non sottovalutiamo poi l’aspetto dell’arredo e del decoro. L’arredo urbano, infatti, non è solo una questione di elementi statici; c’è bisogno anche di qualcosa che crei entusiasmo, aggregazione e movimento di idee. La manifestazione ha l’obiettivo di intendere lo spazio pubblico come laboratorio di nuove proposte, luogo di sperimentazione artistica e di convivenza e di dialogo tra tutti quelli che vi transitano e ci abitano. Un’arte fuori dai circuiti classici, ma non per questo meno “arte”. Ci spingiamo nella direzione di una maggiore fruibilità, di un’arte più vicina alla gente, di un’opera di dimensioni importanti, ben visibile a tratti ingombrante, che possa essere letta da tutti senza bisogno delle istruzioni e delle spiegazioni di un luogo a lei deputato.”
Miraggi come una festa, come momento di confronto di idee e progetti e di scambio d’esperienze tra gallerie, artisti, collezionisti e addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo, a istituzioni e soggetti privati che credono e investono in questo progetto di promozione del sistema artistico. Tra questi Diners Club Italia, main sponsor di MiArt, manifestazione diventata un appuntamento irrinunciabile per il mercato cosmopolita dei collezionisti di arte moderna e contemporanea.
INFORMAZIONI UTILI:
MiArt 2009 – Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
17 – 20 Aprile 2009
Fieramilanocity, Milano, pad. 3-4
viale Scarampo (ingresso Porta Teodorico)
Anteprima giovedì 16 aprile (su invito), 13.00
Inaugurazione giovedì 16 aprile (su invito) 18.00
orario: 17 – 19 aprile: 11.00 – 20.00, 20 aprile: 11.00 – 18.00
miart@fmi.it
Biglietti: 15 euro; ridotto 10 euro
tel: +39 0248550.489
fax: +39 0248550.420
Catalogo:Edizioni Skira
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