E’ da qualche giorno ormai che i suini hanno conquistato le prime pagine dei giornali e dei media in generale, influenzando, oltre che la salute, pure la scaletta delle impaginazioni. A questa influenza se ne aggiungono sempre altre, suine, o meglio, maialose, che riguardano note vicende di pubblici personaggi e un poco anche di tutti noi che abbiamo in fondo un porco ch’entro ci rugge. E chi è senza peccato scagli la prima setola…
Tutto questo per dire che mi è passato per la “capa” di suggerire all’ottimo Massimiliano Gioni, fresco neo-direttore della biennale di Kwangjiu, , dopo aver curato la Biennale di Berlino “Uomini e topi”, di scegliere come oggetto “Uomini e suini”: un tema ricco di implicazioni culturali, religiose, morali ed alimentari che potrebbe dare adito alla glamour e politically correct creatività di molti artisti invogliati ad indagare come i suini abbiano influenzato l’uomo o viceversa, come l’uomo abbia piegato l’incolpevole animale ai suoi bassi istinti. Si aprirebbe qui un fecondo dibattito sull’estensione dei Diritti dell’Uomo al mondo animale che, per par condicio, potrebbe prevedere la possibilità di essere un poco maiali a noi, deboli mortali e peccatori. Sarebbe veramente “bestiale”, una porca idea… C’è poi da dire che, come è noto, del maiale non si scarta mai niente e di questi tempi non è un vantaggio da poco e finalmente non la si butterebbe come al solito in vacca!