Michael Jackson è una vittima di questi austeri tempi moderni, simbolo della decadenza del novecento e di questi anni zero. Un altro artista che ha dovuto aspettare di morire prima di diventare un vero mito insieme alla sua musica. Michael era un nero che è morto da bianco e che resterà in eterno l’inconfutabile Re del Pop per antonomasia. Mister Jackson era un piccolo genio, come sempre incompreso e la sua musica era decisamente avanti con i tempi, considerato il fatto che brani come “Bad”, “Thriller”, “Beat it” e molti altri ancora sono stati composti negli anni ’80. Ascoltando dischi come “Thriller”, per l’appunto, “Dangerous, oppure “Bad”, ci si rende immediatamente conto di quanto questi album risultino ancora oggi così odierni. Michael è stato uno di quei personaggi, come Elvis, che se ne è andato troppo presto, all’improvviso, nonostante nessuno si fosse accorto che quell’uomo era già morto dentro da tempo immemore. Il Re molto probabilmente non è mai stato un pedofilo, ma più semplicemente un bambino mai cresciuto. Il Peter Pan dei nostri tempi, che si era costruito un Luna Park e uno Zoo privato nella “terra di nessuno” per vivere un’infanzia che non era mai riuscito ad assaporare veramente, a causa di un padre a dir poco autoritario che sfruttò le doti dei suoi figli -soprattutto di Michael- come fonte inesauribile di denaro. Il corpo di Jackson è stato trovato in condizioni allucinanti. Magrissimo, anoressico, pieno di punture di siringhe, con lo stomaco contenente soltanto psicofarmaci, antidepressivi, antidolorifici, ansiolitici. Perché Jacko era depresso e da anni non riusciva più a dormire. Soprattutto dopo l’infinito processo che lo vide protagonista di accuse infamanti dove fu assolto, ma dal quale non riuscì più a riprendersi. Jacko aveva pochissimi fidati amici e dopo il processo si ritrovò ancor più solo, abbandonato da tutti, continuando a trovare nella musica la sua unica ragione di vita, con la quale avrebbe desiderato cambiare il mondo, come un vero messia. Michael è stato ucciso, assassinato dallo show business, dai debiti e da tutte quelle persone che durante la sua esistenza si sono approfittate della sua bontà e della sua ingenuità. Jacko è stato semplicemente un grande, un’artista completo, che con la sua musica ha fatto sognare milioni di persone in tutto il mondo, nonostante i suoi indiscutibili problemi psichici che lo portarono ad ammalarsi della malattia più comune di questi tempi: il male di vivere. Non avrebbe mai retto fisicamente il tour che avrebbe dovuto affrontare prima di morire. Era troppo per lui, per un uomo che si sarebbe dovuto ritirare dalle scene e stop. E’ stata un’icona e resterà tale, soprattutto ora che è sopraggiunta la tanto agognata morte. Il Re vivrà, in saecula saeculorum. Jacko ha vinto, resterà immortale, pur essendo riuscito a fare a meno di questa troppo spesso complicata e futile esistenza terrena.