Oggi va molto di moda utilizzare il mezzo di divulgazione per eccellenza (checché se ne dica, ancora il quotidiano) per promuovere il giovane collezionista accorto che – no – non compra per investire, ma dispensa alla plebe aurei consigli su chi comprare e dove o il garrulo critico d’arte dell’ultima ora che difende le proprie scelte quasi fossero termometro della salute del Paese. In un momento in cui si chiede ai cronisti di “volare più basso” (richiesta non ascoltata, a quanto sembra), pare incredibile dover ancora stare a sentire, nel diseredato campo dell’arte, certe vuotaggini. L’arte come Donna Letizia? A quando un manuale su “Siamo tutti Collezionisti”, seguito immediatamente dopo da “Siamo tutti Critici”, magari in pratiche dispense, da tenere proprio lì, sulla credenza, per una furtiva consultazione alla bisogna?