SOTHEBY’S. New York, 24 settembre 2009
L’asta di Arte Contemporanea da Sotheby’s (24 settembre 2009) ha totalizzato 5,543,626 $. I lotti offerti erano 317 e sono stati venduti in due sessioni: alle 10:00 i primi 153 e alle 14.00 dal 154 al 315. Commento di Filippo Fossati (corrispondente ArsLife di NYC): “Sotheby’s: asta deprimente. Al confronto Christie’s sembrava il party indiano di Peter Sellers. Nella prima sessione, in sala c’erano più telefoniste che spettatori. Saremo stati una trentina. La maggior parte delle battute sono arrivate al telefono. Eccitamento virtuale. Opere di basso livello. Il Warhol della copertina, Campbell Soup dell’85 che poi era anche il pezzo più importante era valutato 250-350 ed é stato venduto a 374,500. I giapponesi non se li ricomprano neanche più i giapponesi. Nè Yayoi, nè Takashi nè Noritshi. E pure i cinesi sono diventati souvenir da ricchi con prezzi al ribasso. Il povero Gary Hume, pittore decente, distrutto da Saatchi è stato venduto per due noccioline, cosí come Richard Pettibone, artista sottovalutato e non capito neppure da chi ha compilato l’antologia Phaidon degli Appropriazionisti (manca anche Mike Bidlo). Quadri mediocri di artisti sconosciuti venduti per il rotto della cuffia e quadri veramente mediocri di firme famose venduti benino. Un bel Vasarely completamente craclato venduto al telefono per una cifra che se chi l’ha comprato lo avesse visto avrebbe dato fuori di matto. I regali di Sol Lewitt ed On Kawara venduti bene per quel che sono. George Condo si rivela finalmente per quel che é, persona simpatica ma pessimo pittore. La scuola di New York non fa più scuola. E tutti gli sconosciuti non riescono ad essere trainati dai soliti Stamos o Marca Relli. Pat Steir si vende a poco al metro e Larry Poons per un pugno di dollari che già di per sé valgono poco in questo momento. I grandi nomi fanno buone cifre ma non quelle che facevano qualche mese fa (parlo di Appel, Dubuffet, Calder, Hoffman, Noland e altri). Me ne sono andato verso le 12 e non sono tornato alla seconda sessione. Ma al di là della mera cronaca, mi pare un ottimo momento per comprare (e se qualcuno ha del contante si faccia avanti!) perchè qui l’unica cosa chiara è che nessuno capisce più niente e che questo mercato è governato da businnes men che non sanno distinguere tra un manifesto e un quadro e che stanno buttando carne fresca nel buio sperando di far chiarezza.”
Lotto 34
ANDY WARHOL
1928 – 1987
CAMPBELL’S SOUP CAN (TOMATO SOUP)
signed and dated .85 twice on the overlap
Synthetic polymer paint and silkscreen ink on canvas
19 by 15 1/4 in. 48.3 by 38.7 cm.
ESTIMATE 250,000-350,000 USD
Aggiudicato a: 374,500 $
Lotto 103
ANDY WARHOL
1928 – 1987
GEORGIA O’KEEFFE
silkscreen ink with diamond dust on paper
43 by 30 1/4 in. 109.2 by 76.8 cm.
Executed circa 1979, this work is stamped by the Estate of Andy Warhol and the Andy Warhol Foundation for the Visual Arts and is numbered UP 43.47 on the reverse.
ESTIMATE 50,000-70,000 USD
INVENDUTO
Lotto 25
VICTOR VASARELY
1908-1997
VP-109
signed; signed, dated.1970, titled and inscribed on the reverse
acrylic on canvas
47 1/2 by 23 3/4 in. 120.5 by 60.3 cm.
ESTIMATE 50,000-70,000 USD
Aggiudicato a: 68,500 $