Print Friendly and PDF

Performa 2009

1 – 22 novembre 2009, New York, sedi varie

La terza edizione di Performa 09, si è aperta ieri a New York, un giorno dopo la vigiglia di Ognissanti (Halloween) una festa pagana che passa il testimone a un festival della performance.

Fino al 22 novembre la grande mela si trasformerà in un grande teatro-museo ospitando eventi multidisciplinari che mescoleranno arti visive, musica, danza, poesia, moda, aarchitetura, film, televisione, radio, grafica e cucina tutto all’insegna dell’andare oltre i confini delle singole discipline.

Performa 09 proprio per la sua vocazione interdisciplinare si avvicina allo spirito del Futurismo e trae forte ispirazione da quell’idea di arte a tutto campo e in tutti i campi della cultura. Nell’anno del centenario la biennale è dedicata proprio al Manifesto pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti,  tra le opere presentate figura anche: “Futurist Film Funeral”.

 

La manifestazione vede quest’anno 11 lavori commissionati da Performa 09 ad artisti del calibro di Guy Ben-Ner, Candice BreitzOmer Fast, Dominique Gonzalez-Foerster, Mike KelleyArto LindsayWangechi MutuChristian Tomaszewski e Yeondoo Jung.

 

La novità del 2009 è un programma di anteprime costituito da 6 pezzi mai presentati a N.Y realizzati da Keren CytterTacita Dean, Alica Framis, Loris Greaud, William Kentridge eJoan Jonas.

 

Più di 150 artisti contempornaei per tre settimane propongono oltre 110 spettacoli realizzati in collaborazione con un gruppo di circa 80 istituzioni artistiche di New York oltre al coinvolgimento di 40 curatori internazionali e un nutrito network di appuntamenti pubblici e privati sparsi per la città.

Le 11 commissioni di PERFORMA 

Il cuore di  Performa 09,  biennale nata nel 2004 è il programma delle commissioni, istituito dalla direttrice e fondatrice della manifestazione RoseLee Goldberg in modo da creare nuove performance per il XXI secolo. Il programma di commissioni invita artisti, molti dei quali non hanno mai lavorato ‘dal vivo’, a creare nuovi lavori pensati appositamente per la biennale.

La Goldberg dice: < L’obiettivo delle commissioni è incoraggiare gli artisti a scrivere il nuovo capitolo delle arti performative, in modo da condurre lo spettatore verso nuove prospettive innovative>.  Performa 09 sostiene le commissioni degli artisti in ogni loro fase, dallo sviluppo del progetto alla produzione, fino alla presentazione del lavoro terminato nel prestigioso palinsensto internazionale della biennale che include anche tour mondiali dopo la premiere newyorkese.

Le 11 commissioni di  Performa 09 includono i nuovi lavori di  9 singoli artisti, più  2 progetti collettivi filmati e montati in privato nel corso di dodici mesi. Come ad esempio il progetto di Guy Ben-Ner che presenta un inusuale ‘film dal vivo’ che immortala il corso di una conversazione telefonica con se stesso, viaggiando tra  Berlino a Tel Aviv l’artista riorganizza le vite e le relazioni che mantiene nei suoi vagabondaggi da una città ad un’altra una consuetudine ormai per molti artisti internazionali.

 

L’artista sudafricana Candice Breitz, che lavora con video e installazioni presenta invece la sua prima ed unica performance live: “New York, New York”. Vedrà la partecipazione di un cast omogeneo perchè composto di persone identiche: coppie di gemelli che si esibiranno su palchi doppi, spostando così l’analisi riguardo a somiglianza e differenza, tema centrale della ricerca artistica della Breitz, da un lavoro fatto di video a quello ‘vivo’ della performance.

Omer Fast indaga e sconvolge i rapporti tra storia e memoria per  la biennale costruirà un  racconto che segna un arco narrativo spaziando da un resoconto in prima persona fino ad una drammaizzazione d’attore improvvisato in una indagine su come l’esperienza personale possa allontanarsi molto dalla realtà.

 

L’artista visuale Dominique Gonzalez-Foerster con il compositore e performer Ari Benjamin Meyers hanno unito le loro forse per “K.62”, un racconto del mistero in musical composto da pubblico, un’ orchestra, un pizzico di magia e molta immaginazione. L’opera è ispirata all’indimenticabile versione cinematografica de “Il Processo” (1962) di Orson Welles.

 

Yeondoo Jung (lavora con fotografie e video) presenta a  Performa 09 la sua prima performance dal vivo “Cinemagician”, in cui al pubblico vengono mostrati simultaneamente da un lato la realtà di una produzione teatrale e dall’altro l’effetto illusorio della cinematografia, la performance è interpretata dal popolare illusionista coreano Eunkyul Lee.

 

Mike Kelley  nella Judson Memorial Church presenta tre brevi pezzi di performance ispirati da vignette dal cupo umorismo dai suoi film e video installazione del 2005 “Day is Done”. Il trio di lavori sono “The Horse Dance of the False Virgin”,”The Judson Church Horse Dance”e il nuovo “Battle of the Bands”. La performance prevede 13 persone riunite intorno ad una scala che interpretano musica improvvisata con dei corni.

 

Arto Lindsay  , noto musicista e artista, ha dato invece il via alla biennale con una performance durante la maratona di New York, “Somewhere I read” è una parata multidisciplinare che ha coinvolto oltre 50 performer che hanno marciato per la strada usando il telefono cellulare come strumento musicale e trasportando grandi schermi che ricevevano proiezioni invisibili ad occhio nudo in una inventiva riedizione delle solite parate americane.

Wangechi Mutu presenta “Stone Ihiga”, una  performance a più livelli e una installazione creata in collaborazione con l’affascinante vocalista e compositore Imani Uzuri. Costruita sul tema centrale della lapidazione e nello specifico ispirata alla storia di donne che sono state condannate per adulterio o condotta promiscua. “Stone Ihiga” è una riflessione sulla fragilità e la tenacia della nostra umanità e spiritualità, aggiungendo una superficie traslucida e una dimensione reale e viva ai lavori a collage di Mutu.

 

Christian Tomaszewski  con l’opera “Mother Earth Sister Moon” prenderà in considerazione come il futuro veniva immaginato dai regimi comunisti di quello che fu il blocco sovietico. Una ricerca quasi ai limiti dell’archeologico nella moda e lo stile del periodo che culmina in una meravigliosa e surreale passerella con abiti, coreografie e scenografie tutte prodotte in collaborazione con Joanna Malinowska.

 

Ispierato dal film futurista, “Vita Futurista” (Futurist Life, 1916, andato distrutto), “Futurist Life Redux” è un nuovo film che si avvale del contributo di un incredibile gruppo di video artisti e registi formato da Trisha Baga, chameckilerner, Martha Colburn, Ben Coonley, George Kuchar, Lynn Hershman Leeson, Shana Moulton, Shannon Plumb, Aida Ruilova, Matthew Silver e Shoval Zohar (The Future) e Michael Smith, un lavoro collettivo che immagina un nuovo segmento del film, un undicesimo originale intitolato “Futurist Life” per il XXI secolo.

Nell’opera “Music for 16 Futurist Noise Intoners”, un sorprendente gruppo di musicisti e compositori di musica speriemntale di fama mondiale, composto da Blixa Bargeld, John Butcher, Luciano Chessa, Pauline Oliveros, Mike Patton, Anat Pick, Elliott Sharp e Jennifer Walsche con Tony Conrad, per citarne alcuni, presentano un concerto della durata di una serata dalla partitura originale e nuovamente commissionato per strumenti futuristi, cioè per intonarumori, che sono stati ricostruiti per la prima volta nel loro complesso in occasionePerforma 09.

PERFORMA PREMIERES 

Il programma di Performa Premieres presenta dei prestigiosi interventi live mai presentati a New York. Alla base c’è un lavoro a stretto contatto con gli artisti a volte per oltre due anni, il team di Performa 09 seleziona accuratamente ogni performance in modo che ogni elemento del progetto dell’artista venga sviluppato appieno.

 

Performa Premieres, novità dell’edizione 2009 presenta 6 artisti:

Con l’opera “History in the Making or The Secret Diaries of Linda Schultz”, l’artista visuale israeliano Keren Cytter  presenta la sua prima produzione teatrale della durata di una sera. Cytter combina danza, video e musica per raccontare la storia dell’attivista John Webber e la grafica Linda Schultz, che sono inaspettattamente trasformati nei sessi opposti in una performance che usa il marchio di fabbrica dell’artista, l’esistenzialismo da lavandino di cucina, per parlare in chiave spiritosa delle frustrazioni e dei confini dei ruoli imposti dalla società.

 

Nella primavera del 2007 Tacita Dean aveva filmato Merce Cunningham in “Stillness”, una serie di ritratti filmati in 16-mm (sei performances, sei films), del leggendario coreografo che interpretava ” 4’33” “di John Cage che nel maggio scorso sono stati esposti a Milano grazie alla Fondazione Trussardi a Palazzo Dugnani. Nell’autunno del 2007 l’artista inglese ha filmato ancora una volta Cunningham con la sua compagnia durante le prove di “Event” negli spazi delcraneway, un ex fabbrica di motori Ford in California. L’opera di Tacita Dean “Craneway Event” è l’ultima apparizione di Cunningham deceduto lo scorso luglio. In anteprima per la biennale.
Per approfondire la notizia clicca qui per il sito artforum.com.

 

Alica Framis presenta “Lost Astronaut”, una performance installativa continua che specula sulla possibilità di vivere sulla luna attraverso un personaggio ironico e d’immaginazione come quello di un’astronauta donna che vive in una tenda per le tre settimane della biennale. Abiterà in uno spazio fatto di disegni e prototipi creati da artisti e scrittori tra cui ricordiamo Marina Abramovic, Brian Keith-Jackson e Rita McBride che come molti altri loro colleghi attraverso questa parodia rivendicano il diritto delle donne sulla luna

 

Il progetto di Loris Greaud per Performa 09 è un video mozzafiato di uno spettacolo di fuochi d’artificio tenutosi ad Abu Dhabi (progettato da l internazionalmente nota società pirotecnicaGroupe F in collaborazione con Greaud, che ha coinvolto anche il gruppo hip hop Anti-Pop Consortium) che ricrea la bioluminescenza dei fondali del mare attraverso flash di luce blu nel cielo notturno. L’allestimento è su un maxi schermo a Times Square.

 

Una performance, comica e illuminante del noto artista sudafricano William Kentridge, è “I Am Not Me, the Horse is Not Mine”, lo stesso artista propone una  unusuale presentazione collegata all’opera in-progress a cui sta lavorando attualmente: ispirata dall’opera “The Nose” del compositore russo Dmitri Shostakovich’s basata sul racconto grottesco di Nikolai Gogol.

 

“Reading Dante” è invece la performance su larga scala della pioniera della video arte e della performance Joan Jonas, costruita sugli  elementi presi dal poema del XIV secolo la Dvinia Commedia di Dante, forma un collage di spezzoni ripresi in quattro località diverse: boschi canadesi, la New York degli anni Settanta, rovine circondate da un campo di lava a Città del Messico e uno spettacolo di silhouette di marionette in Italia, tutti insieme per tradurre le immagini di Dante nel paradiso infernale della Jonas.

INFORMAZIONI UTILI:

visitare il sito http://www.performa-arts.org

Performa 09

New York

varie sedi

dal 1 al 22 novembre 2009

clicca qui per il programma degli spettacoli di Performa09

Performa

100 West 23rd St, Fl 5
New York, NY 10011
+1 (212) 366-5700
info@performa-arts.org

 

Commenta con Facebook

leave a reply