6 – 8 novembre, Lingotto Fiere, Torino
PER DOVERE DI CRONACA PUBBLICHIAMO UN “COMUNICATO” UFFICIALE INVIATOCI DA “ARTISSIMA 09” CON ALCUNI DATI E GIUDIZI ESPRESSI DA RINOMATI OPINION LEADER. A SEGUIRE DUE ARTICOLI DI COMMENTO INVIATI DAI NOSTRI COLLABORATORI
IL COMUNICATO UFFICIALE
Le tante opinioni raccolte dentro e fuori fiera confermano ARTISSIMA come una delle manifestazioni più interessanti d’Europa. In considerazione della non facile situazione economica mondiale le vendite soddisfano molti galleristi, con diversi risultati importanti, oltre alle acquisizioni pubbliche che permetteranno il passaggio di alcune delle opere esposte ad Artissima direttamente nelle sale dei Musei. Accecare l’Ascolto, il grande progetto collaterale dedicato al Teatro si è affermato come una straordinaria non stop artistica ed è riuscito nell’intento di ampliare la partecipazione di pubblico e di collezionisti nazionali e internazionali in città, partecipazione che ha avuto un diretto e attivo riscontro in Fiera. Artissima16, un grande lavoro di squadra sostenuto da un team di 25 curatori internazionali, ha dunque concentrato le energie sulla qualità. Confermato il numero delle presenze in Fiera: oltre 45.000 persone hanno visitato gli stand del Lingotto in 4 giorni a cui si aggiungono le oltre 7.000 persone che hanno assistito, nei 5 principali teatri torinesi, agli appuntamenti di Accecare l’Ascolto
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
LE OPINIONI CITATE DAL COMUNICATO UFFICIALE
Sono davvero impressionato da Accecare l’Ascolto, il programma realizzato da Artissima nei grandi teatri di Torino. Questo omaggio al leggendario Carmelo Bene ha costruito diversi e formidabili ponti tra arte, teatro, performance e la città.
Hans Ulrich-Obrist, direttore progetti internazionali Serpentine Gallery, Londra
Accecare l’Ascolto è un progetto unico nel contesto delle fiere internazionali, un’opportunità speciale per gli artisti e per la Fiera.
Anthony Huberman, direttore Contemporary Art Museum St. Louis
Contenuti eccellenti per un progetto sorprendente in cui gli artisti protagonisti di Accecare l’Ascolto sono il meglio del panorama mondiale.
Fabrice Stroun, direttore Musée d’Art Moderne et Contemporain, Ginevra
Dopo questa mia prima partecipazione ad Artissima sono molto soddisfatto sotto tanti punti di vista: per l’organizzazione, i servizi offerti, i costi ridotti (che per una galleria giovane come la nostra non è affatto secondario), l’alta qualità che ho riscontrato negli espositori in genere e per il successo nelle vendite. Tra i miei artisti Oscar Tuazon è quello che ha suscitato più interesse, forse grazie anche alla sua partecipazione alla passata edizione di Constellations: questo sottolinea quanto sia opportuna la scelta di accompagnare Artissima con progetti culturali all’interno e all’esterno della manifestazione. Fantastici i Gelitin!
Johnathan Viner, Fortescue Avenue, Londra
Artissima 16 è stata una fiera fresca, positiva, davvero contemporanea, il mio giudizio dal punto di vista commerciale è assolutamente positivo. Accecare l’Ascolto ha raccolto poi un forte gradimento. I giorni torinesi sono stati vitali e innovativi.
Massimo De Carlo, Galleria Massimo De Carlo, Milano
Alcune delle opere che abbiamo esposto ad Artissima sono state acquisite da istituzioni quali il Castello di Rivoli e il Frac oltre a un’opera in partenza verso una nuova Fondazione d’Arte Contemporanea di Palermo, questo mi fa dire che è stata un’ottima edizione sia per me sia per molti colleghi con cui mi sono confrontata.
Isabella Bortolozzi, Galerie Isabella Bortolozzi, Berlino
Mi ritengo assolutamente soddisfatto, e i risultati vanno letti nell’ottica di una crisi generale che, a mio parere, in Italia si sta facendo sentire davvero solo ora, mentre a Londra il periodo più critico è stato in primavera. Buonissima la qualità degli espositori come pure del pubblico e dei collezionisti internazionali. Sono stupefatto dall’energia e dalla qualità del programma culturale, oltre che dall’energia e dalla vivacità che la città dimostra nei confronti dell’arte contemporanea.
Niccolò Sprovieri, Sprovieri Gallery, Londra
Il progetto dedicato al teatro è un’idea straordinaria. Importante per la Fiera e importante per fare il punto sulla reale relazione tra arte e teatro soprattutto in un’epoca in cui l’opera si comprende attraverso l’approfondimento del processo artistico. Evviva.
Massimo Minini, Galleria Massimo Minini, Brescia
Quest’anno si è creato un’importante e benefica sinergia tra la parte culturale e la parte commerciale di questi giorni torinesi, attirando collezionisti internazionali per la prima volta ad Artissima. Oltre a questo Accecare l’Ascolto è stato un modo efficace ed emozionante per far conoscere al panorama artistico internazionale l’Italia attraverso i teatri.
Mario Cristiani, Galleria Continua, San Gimignano, Beijing, Le Moulin
Artissima 09
TROPPO RUMORE PER NULLA
di Elena Basilisco
Sembra che i collezionisti che contano ci siano stati tutti, o quasi. Mescolati tra i curatori e i direttori di museo, gli artisti e gli attori, gli studenti e i curiosi (45 mila visitaori) arrivati al Lingotto per la fiera torinese. Che quest’anno, più che fiera mercato d’arte contemporanea è diventata festival delle arti. Un mega-happening dove comprare arte era solo una delle opzioni possibili. Perché il calendario della manifestazione prevedeva anche spettacoli teatrali, proiezioni di film e performance musicali in un caleidoscopio di eventi che si sono susseguiti nel corso di 4 giorni.
Provocando non pochi malumori. Perché se all’unanimità è stata riconosciuta da pubblico e galleristi presenti l’elevata qualità delle proposte selezionate, non a tutti è piaciuto il taglio organizzativo scelto dal direttore Andrea Bellini. In un momento di difficoltà economica come quello attuale, infatti, molti galleristi si sono sentiti messi in ulteriore difficoltà dovendo competere, nell’attirare l’attenzione dei collezionisti, con gli appuntamenti da festival della cultura messi in cartellone in occasione della fiera. “Sono molto delusa di come sono andate le cose, l’andamento delle vendite non è stato per nulla soddisfacente” dice Raffaela Cortese. “Invece di puntare sulla manifestazione commerciale e dare un supporto a noi galleristi, si è pensato di distrarre i collezionisti con mille occasioni cultural-mondane”. I desiderio di molti sarebbe di tornare a puntare i riflettori sulla vera identità di una mostra mercato di arte contemporanea. Perché non si può nascondere che la crisi si faccia sentire. “ I collezionisti ci sono, ma spendono sempre meno” spiega Niccolò Cardi “e chiedono sempre più sconti”.
Ma le polemiche non finiscono qui.
Dalle colonne della Stampa arriva stamani la stoccata del gallerista Alfonso Artiaco furente con la direzione di Artissima per la realizzazione del catalogo della manifestazione venduto (al prezzo di 10 euro) in abbinata al libro delle interviste del direttore Bellini ad una serie di galleristi (titolo “Tutto quello che avreste voluto sapere..”). Dove però spiccano nomi e lodi di galleristi americani mentre non compaiono tutti i nomi di quelli presenti in fiera (che peraltro sostengono finanziariamente l’organizzazione) . Da qui la lettera di protesta pubblicata dal quotidiano torinese e firmata, tra gli altri, da Artiaco, Monica De Cardenas, Paola, Lia Rumma, Leccese, Persano, Sprovieri. Ma sembra che l’elenco si debba allungare.
In ogni caso l’organizzazione si dice contenta del successo di pubblico e sottolinea comunque una certa vivacità degli scambi. Supportata soprattutto dalle risorse messe in campo da CRT e FRAC. I 300 mila euro stanziati dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT (col fine del deposito permanente presso il Castello di Rivoli e la GAM) sono infatti serviti per acquistare opere (per il Castello di Rivoli) di Mariana Castillo Deball (Galleria Barbara Wien, Berlino), Goshka Macuga (Galleria Kate MacGarry, Londra), Susan Philipsz (Galleria Isabella Bortolozzi, Berlino), Emily Jacir (Galleria Alberto Peola, Torino). Alla GAM andranno invece le opere di Carsten Höller, (Galleria Esther Shipper, Berlino), Simon Starling (Galleria Franco Noero, Torino), Simon Dybbroe Møller (Galleria Francesca Minini, Milano), Masbedo(Galleria Noire Contemporary Art, Torino), Ulla von Brandenburg (Galleria Art: Concept, Parigi), Ruth Proctor (Galleria Norma Mangione, Torino), Matt Collishaw (Galleria 1/9 Unosunove Artecontemporanea, Roma). Altra tornata di acquisti quella effettuata dal FRAC, Fondo regionale arte contemporanea (Regione Piemonte), che ha speso 150 mila euro per le opere di Attila Csörgö (Galleria Gregor Podnar, Berlin, Ljubljana), Oscar Tuazon (Fortescue Avenue, London), Danh Vo, (Isabella Bortolozzi, Berlin), Duncan Campbell(Hotel, London),Chu Yun(Vitamin CreativeSpace), Guanzhou, Beijing, Dorothy Iannone, Peres Projects, Berlin, Los Angeles,Goshka Macuka, Andrew Kreps, New York,Ulla von Brandenburg, Art : Concept, Paris,Armando Andrade Tudela, Carl Freedman, London,Gintaras Didžiapetris, Tulips and Roses, Vilnius.
Vien da chiedersi come mai siano stati acquistati lavori per la maggior parte di gallerie straniere. Forse le proposte di quelle italiane non sono state considerate abbastanza internazionali?
Tra premi, polemiche e spettacoli, il vincitore assoluto della fiera è stato il “low cost”. L’itinerario tra gli stand si concludeva infatti con The store, il negozio che vendeva multipli d’arte da zero a 400 euro, letteralmente svuotato, in pochi giorni, dalla carica dei 45 mila.
pubblicato lunedì 9 novembre ore 10:15
_______________________I commenti di ArtsLife__________________________
Artissima 09
VOGLIA DI CLASSICO
di Cristiana Curti
Se si riesce a superare l’irritante difficoltà di giungere a un parcheggio vicino all’ingresso, se si riesce a dimenticare che siamo in una Fiera d’arte e quindi sì e no rumineremo, incastrati in un angolo fra uno stand e l’altro, un sandwich che viene dai Balcani (se siamo fortunati: quest’anno la gestione in capo all’Autogrill ha superato se stessa, nemmeno il Camogli sembrava più di questa galassia), forse arriveremo ben disposti a quello che è considerato l’appuntamento più importante per il mercato italiano d’arte contemporanea.
Le gallerie in fiera sono 141 di cui ben 75 straniere. Un’ottima occasione per osservare un panorama più vasto del nostro quartierino e verificare se siamo in linea con il sentimento comune per l’arte più attuale.
Artissima 2009 è parca di sensazionalismi e mostra coralmente e senza esclusioni un desiderio di riflessione che non percepivo da molto tempo nel ristretto ed eccentrico pianeta dell’arte contemporanea. C’è evidentemente – complici le difficoltà economiche del momento, che hanno imposto scelte più ponderate – una sana ansia di verifica e di analisi, per misurare, dopo anni di abbuffate spesso poco giustificabili (non è aumentato in proporzione il livello culturale del collezionismo), la temperatura di un’arte ormai storicizzata. Come dire: questo è quello che vedremo nei testi di storia dell’arte intorno al primo decennio del 2000. Questo è quello che avete voluto, comprato e ammirato in questi ultimi anni; prima di passare ad altro, certifichiamolo.
Anche chi non è esperto riesce a godere questa fiera e apprezzarne le caratteristiche che mostrano come la pittura, ad esempio, non solo ha celebrato il proprio ritorno a pieno titolo nelle arti visive, ma ha consolidato il genere sia attraverso una scelta di soggetti perlopiù figurativi (di norma ruotanti intorno alla persona fisica e all’analisi antropologica, psicologica e sociale della stessa) che ormai hanno definito il proprio campo di azione, sia, essendosi per l’appunto strutturata in comparto vero e proprio, con il perfezionamento delle tecniche e di modalità espressive che permettono di individuare alcune scuole di riferimento. L’area germanica fortemente caratterizzata dal consumato assorbimento – dopo il crollo del Muro – di tradizioni un tempo separate e antitetiche fra loro; l’area scandinava con i colori del nord (bellissimi!) e le tecniche più raffinate; l’area nordamericana che – come da sempre – predilige il segno grafico e il disegno; l’area anglosassone di Inghilterra, Scozia e Irlanda più estrema e azzardata nei soggetti come fosse l’avamposto d’Europa; l’area sud del Continente con Francia e Italia immerse nella storia ma finalmente più libere e più “contemporaneamente colte”.
Nel genere concettuale, nel campo delle installazioni, occhieggia addirittura un anelito estetico che sembra preludere ad una dichiarata voglia di un gradimento più diffuso, di una ricerca di plauso che sino ad oggi aveva deliberatamente ignorato.
L’urgenza estetica – la qualità dell’occhio per antonomasia – è sommamente visibile nella sezione della fotografia che annovera forse le prove migliori, tanto che, ci sembra di poter affermare senza paura di essere smentiti, sarà senz’altro l’emblema che darà conto della storia artistica di questi ultimi venti anni, alla svolta dei secoli. La video arte, poco apprezzata tranne qualche eccezione (miglior video per me, udite udite, presso la galleria Vitamin’s Creative Space di Pechino: l’uomo che “dipinge” con un dito una colonna di pietra semisommersa dall’acqua), rimane forse, nei casi migliori, il campo più sperimentale e che permette all’artista una più libera valutazione dei sentori del momento. Forse presto si arriverà a un punto fermo – a una sorta di redde rationem – anche di questo genere che deve concedere un po’ di freschezza ai tecnicismi ma che riserva sempre la possibilità di intendere senza veli la direzione della contemporaneità. Il video è – per me – il “maiale da tartufo” dell’arte: scopre per prima e permette che altri gustino il banchetto.
Emerge infine – per completare il reportage un po’ didascalico della suddivisione in settori artistici – la gradita conferma della scultura che, spesso ibridatizzata con incursioni in campi differenti, ritrova però un’espressione potente e icastica, benché ancora in via di perfezionamento.
Intorno alle scelte più propriamente di mercato c’è da rilevare che le gallerie nord-americane insegnano al resto d’Occidente come, in tempi di crisi, ci sia bisogno di puntare sul dialogo e sulla riflessione, sullo scambio con partnerships di più alto profilo politico (i grandi musei), piuttosto che insistere con un collezionismo che si è rivelato manchevole al momento buono e che ora tradisce per puntare su comparti più consolidati. L’offerta oggi è più meditata e rivela una base culturale che in Europa risulta un po’ frammentaria e ancora non ben assodata. È una buona politica, perché formerà nuove opportunità e conferirà rinnovata credibilità al momento della ripresa.
L’Europa si muove invece con maggior circospezione in campi già sondati, come si è detto. L’Italia della galleria Francesca Minini di Milano (il jolly di questa edizione) convince la eccheriana GAM di Torino che acquista una bella opera di Simon Dybbroe MØller, ma pare ancora troppo poco per affermare di essere di fronte ad un nuovo indirizzo nei rapporti fra impresa privata e ente pubblico (acquistare non basta..).
Tuttavia ciò che lamento di più, ciò che manca davvero e di cui non è più accettabile l’assenza è: a quando una fiera con massiccia presenza di partecipanti ultracontinentali e non afferenti la cultura europea? Ormai Africa, Asia e Sud America sono un capitolo ineludibile per avere un quadro completo dell’arte contemporanea mondiale. Non si può confinarle solo ai rari episodi istituzionali fra Venezia e Kassel e poi dare opinioni intorno a continenti che non si conoscono.
Infine, è vero ciò che afferma ArsLife nel bel filmato su Artissima 2009: c’è poca attenzione del (comunque buon) pubblico nei confronti della nutrita presenza straniera che invece è di notevole caratura e, anche fra le new entry, regala forse le opere migliori. E così mi sono trovata ad apprezzare lo stand di Mother’s Tankstation di Dublino, galleria sostenuta da Culture Ireland (l’agenzia di stato che promuove l’arte e la cultura irlandesi), con un esempio chiarissimo del “nuovo paesaggio” e dell’arte figurativa a mano di Mairead O’Heocha nonché di come è calibrata la svolta nel comparto delle installazioni da parte di Ian Burns. Da ZAK | BRANICKA (Berlino e Cracowia) la monumentale Grande Madre, novella icona della laicità dell’europa orientale, di Zofia Kulik campeggia circondata dalla misera umanità contorta raffigurata nelle piccole tele (quasi ex-voto) di Pawel Ksiazek.
Segnalo senz’altro le ottime installazioni/sculture di David Adamo con le sue 5 mazze da baseball erose da colpi di scure (IBID Projects, Londra), la notevole linea rossa spezzata, ripresa e risegmentata di Gianni Caravaggio da Francesca Kaufmann di Milano, il significativo lavoro di Rob Pruitt da Franco Noero di Torino, i riproduttori “sonori” (che hanno perso identità) di Jim Lambie da The Modern Institute di Glasgow, le belle forme scolpite dall’evocativo nome “Safari” di Andrea Sala da Monica De Cardenas di Milano.
Fra le opere “pittoriche” a parte quelle già citate, evidenzio la potente mano di Shane Campbell da Bortolami di New York, l’intenso ritratto (un genere che riceve giusta attenzione) di Craigie Horsfield sempre da Monica De Cardenas di Milano, l’ “europeissimo” Mark Barrow da Elizabeth Dee di New York, i due bei collage di Thomas Bayrle da Barbara Weiss di Berlino, la sublime (l’opera migliore in fiera) composizione di Giulio Paolini, Synopsis, da Tucci Russo di Torre Pellice e la sempre ottima prova di Stefano Arienti in vendita massicciamente da In Arco di Torino.
Per le fotografie, il settore più convincente, come si è detto, decisamente punto su Hannah Starkey e la sua realtà sezionata da Maureen Paley di Londra, su Patrizia Guerresi Maïmouna con i suoi ipnotici Oracoli Neri da Photo&Contemporary di Torino, le bellissimi immagini (sia concettuali sia figurative) di Ola Kolehmainen da Taik (Helsinki e Berlino) e il dittico dinamico di Mac Adams di gb agency di Parigi.
Una nota intorno a un nostro “tempio” dell’arte contemporanea in Italia, Massimo De Carlo. Non me ne vorrà. Il suo stand era inutilmente spaccamontagne: nomi importanti con opere poco importanti (da Rudolph Stingel a Paola Pivi). Ma anch’egli si dev’essere accorto che solo Pinault può acquistare a scatola chiusa. Per arrivare al popolo (quello che però se ne intende) ci si deve sporcare un poco le mani (affaticarle): forse il singolare “desvìo” intrapreso con artisti come Steven Claydon apre una finestra più vicina al mondo interiore del grande gallerista milanese.
pubblicato domenica 8 novembre ore 11:45
_______________________I commenti di ArtsLife__________________________
Artissima 09
PREGI E DIFETTI
RESOCONTO DELLA 16a EDIZIONE
di Maria Chiara Valacchi
Artissima, elite delle fiere di arte contemporanea in Italia, si è aperta con un incravattato e sorridente Bellini, che faceva gli onori di casa stand per stand, e si è conclusa con una polemica ai danni dello stesso giovane direttore. Il catalogo della fiera, un manualetto color corda che racchiudeva in appena 70 pagine, stampate su carta giallo paglierino uso mano, gli indirizzi delle gallerie in esposizione è stato distribuito con allegato un tomo di 353 pagine dal titolo “Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sui galleristi ma non avete mai osato chiedere”, 51 interviste dello stesso Bellini a galleristi internazionali. Molto probabilmente per motivi di spazio, di tempo o di poca avvenenza di alcuni degli espositori di Artissima alcuni sono stati inseriti e altri no. Immediate le proteste degli esclusi con minacce di assenze importanti nella prossima edizione e mancati pagamenti del catalogo con libro che a detta degli organizzatori della fiera è stato regolato da uno sponsor esterno e non dagli stessi espositori. Allora perché allegarlo? Perché distribuirlo a tutti? Perché consegnarlo capillarmente a giornalisti e critici? Passo falso o semplicemente nuovo modo per pubblicizzare il proprio lavoro di direttore e critico? Artissima, nonostante lo smacco finale, è un appuntamento impedibile che offre un taglio interessante sulla nuova ricerca contemporanea internazionale. Molte, quest’anno le opere grafiche, disegni o oli su carta che hanno fatto bella mostra di se in stand ben allestiti, puliti, lontani dalla concezione di fiera e vicini più ad bella vetrina dove mostrare il proprio lavoro e taglio curatoriale. Più di cento gli espositori dislocati nei nove corridoi divisi per colore. Favorite, commercialmente, le prime gallerie, un po’ penalizzate le ultime che godevano però della vicinanza alla sezione dedicata a 16 nuove proposte internazionali Presente- Future. Molte le presenze straniere a discapito di quelle italiane che si difendono, seppur proponendo poco artisti del bel paese. Il premio Illy, dato da Hans Ulrich Obrist, personaggio indicato da Art Review come il più potente nel mondo dell’arte mondiale in una classifica di 100, va al mantovano Luca Francesconi e il premio Carbone miglior new entry tra le gallerie, anche alla torinese Norma Mangione. Molte le visite e buoni gli affari nonostante il periodo non roseo. Ricco il programma di iniziative correlate alla fiera che quest’anno ha visto dedicare un progetto culturale tematico al genio del teatro Carmelo Bene. Cinque giorni no-stop dove artisti di fama internazionale si sono mostrati nei teatri della città. I Gelitin, celebre gruppo dell’azionismo viennese, si sono esibiti in due ore di performance dove non sono mancati clisteri ed escrementi e un gran finale con tanto di zampillare sincrono di pipì l’uno sull’altro. Fa seguito lo spettacolo di Pistoletto con brani in piemontese, architetture poveriste sulla testa e specchi. Tutto molto interessante, ma se si è avuta la fortuna di assistere almeno a uno spettacolo della compagnia Raffello Sanzio, ci si abitua subito al bello. Nella maratona di proposte e iniziative di arte e cultura da segnalare la mostra alla Gam “il teatro della performance” che chi non avesse avuto modo di vederla merita la visita.
pubblicato giovedì 12 novembre ore 12:49
_______________________________________________________
PRESENTAZIONE
ARTISSIMA 16 quest’anno presenta 141 gallerie partecipanti distribuite delle sezioni MAIN SECTION (105) e NEW ENTRIES (19). La lista comprende alcuni dei nomi più prestigiosi del panorama italiano e internazionale insieme a nuove realtà d’avanguardia fondate dopo il 2004 e presenti a Torino per la prima volta.
Completano il quadro di ARTISSIMA 16 , 18 giovani talenti protagonisti di PRESENT FUTURE, progetto unico nel panorama delle fiere d’arte in Italia, che vuole dare rilievo alla nuova frontiera dell’arte contemporanea e punta i riflettori sugli p g artisti dell’ultima generazione, scelti sulla scena mondiale da un gruppo di curatori internazionali.
Sezioni della fiera
MAIN SECTION
1/9 unosunove, Roma
Air De Paris, Paris
Loraini Alimantiri Gazonrouge, Athens
Andersen’s Contemporary, Copenhagen
Art : Concept, Paris
Artericambi, Verona
Alfonso Artiaco, Napoli
Enrico Astuni, Bologna, Pietrasanta
BALICEHERTLING, Paris
Laura Bartlett, London
Bortolami, New York
Isabella Bortolozzi, Berlin
Bernard Bouche, Paris
Bugada & Cargnel (Cosmic), Paris
Cardi Black Box, Milano
carlier | gebauer, Berlin
Chert, Berlin
Antonio Colombo, Milano
Continua, San Gimignano, Beijing, Le Moulin
Raffaella Cortese, Milano
Corvi-Mora, London
Guido Costa, Torino
Ellen de Bruijne, Amsterdam
Monica De Cardenas, Milano, Zuoz
Massimo De Carlo, Milano
Alessandro De March, Milano
Elizabeth Dee, New York
frank elbaz, Paris
Evergreene, Geneva
Fonti, Napoli
Enrico Fornello, Milano
Carl Freedman, London
freymond-guth & co, Zurich
gb agency, Paris
gdm, Paris
Gentili Apri, Berlin
Glance, Torino
Grimm, Amsterdam
Harris Lieberman, New York
Reinhard Hauff, Stuttgart
Hotel, London
IBID PROJECTS, London
In Arco, Torino
Alison Jacques, London
Jarach, Venezia
Kamm, Berlin
francesca kaufmann, Milano
Klosterfelde, Berlin
Andrew Kreps, New York
Krinzinger, Vienna
Le Case d’Arte, Milano
Kate MacGarry, London
Magazzino d’Arte Moderna, Roma
Primo Marella, Milano, Beijing
Kamel Mennour, Paris
Meyer Riegger, Karlsruhe, Berlin
Francesca Minini, Milano
Massimo Minini, Brescia
Monitor, Roma
Museum 52, London, New York
Neu, Berlin
Franco Noero, Torino
nogueras blanchard, Barcelona
Noire, Torino
Nordenhake, Berlin, Stockholm
Lorcan O’Neill, Roma
Maureen Paley, London
francescopantaleone, Palermo
Parra & Romero, Madrid
Alberto Peola, Torino
Peres Projects, Berlin, Los Angeles
Giorgio Persano, Torino
Friedrich Petzel, New York
Photo&Contemporary,Torino
Photology, Milano, Bologna
Francesca Pia, Zurich
Pianissimo, Milano
Pinksummer, Genova
Gregor Podnar, Berlin, Ljubljana
Produzentengalerie, Hamburg
ProjectB, Milano
ProjecteSD, Barcelona
prometeogallery, Milano, Lucca
RAM, Roma
Raucci/Santamaria, Napoli
Regina, Moscow
Sonia Rosso, Torino
Lia Rumma, Milano, Napoli
S.A.L.E.S., Roma
Esther Schipper, Berlin
Rüdiger Schöttle, Munich
Suzy Shammah, Milano
Side 2, Tokyo
Škuc, Ljubljana
franco soffiantino, Torino
Sprovieri, London
Sutton Lane, London, Paris
Jiri Svestka, Prague
T293, Napoli
TaiK, Helsinki, Berlin
The Modern Institute, Glasgow
TUCCI RUSSO, Torre Pellice
Vistamare, Pescara
Vitamin Creative Space, Guangzhou, Beijing
Barbara Weiss, Berlin
Max Wigram, London
Xippas, Paris, Pacy sur Eure, Athens
ZERO…, Milano
NEW ENTRIES
A Palazzo, Brescia
Miguel Abreu, New York
Federico Bianchi, Lecco
Circus, Berlin
Paolo Maria Deanesi, Rovereto
DUVE, Berlin
Gaga, Mexico City
WILFRIED LENTZ, Rotterdam
Maribel López, Berlin
Lüttgenmeijer, Berlin
Norma Mangione, Torino
mother’s tankstation, Dublin
New Galerie de France, Paris
Parrotta, Stuttgart
renwick, New York
Federica Schiavo, Roma
Sommer & Kohl, Berlin
Jonathan Viner | Fortescue Avenue, London
ZAK | BRANICKA, Berlin, Cracow
consiglio direttivo:
Isabella Bortolozzi, galleria Isabella Bortolozzi, Berlino
Ulrich Gebauer, galleria carlier | gebauer, Berlino
Mario Cristiani, galleria Continua, San Gimignano, Pechino, Le Moulin
Elizabeth Dee, galleria Elizabeth Dee, New York
Darren Flook, galleria Hotel, Londra
Franco Noero, galleria Franco Noero, Torino
Joseph Dalle Nogare, Bolzano
Marc e Josée Gensollen, Marsiglia
Maurizio Morra Greco, Napoli
Renato Preti, Milano
PRESENT FUTURE
NINA BEIER & MARIE LUND, Croy Nielsen, Berlin
PETER BÖHNISCH, Ferenbalm-Gurbrü Station, Karlsruhe
MARIANA CASTILLO DEBALL, Barbara Wien, Berlin
TOMAS CHAFFE, Moot, Nottingham
PAOLO CHIASERA, Francesca Minini, Milano – PSM, Berlin
GINTARAS DIDŽIAPETRIS, Tulips & Roses, Vilnius
LUCA FRANCESCONI, Umberto Di Marino, Napoli
KARIM GHELLOUSSI, Catherine Issert, Saint Paul
NICK LAESSING, Faye Fleming & Partner, Geneva
JORGE MÉNDEZ BLAKE, OMR, Mexico City
ADRIEN MISSIKA & STÉPHANE BARBIER BOUVET, BLANCPAIN, Geneva
ALEX MÜLLER, Vera Gliem, Cologne
EDGAR ORLAINETA, Sara Meltzer, New York
GYAN PANCHAL, frank elbaz, Paris
DAN REES, Tanya Leighton, Berlin
SAMUEL RICHARDOT, BALICEHERTLING, Paris.
comitato curatoriale per PRESENT FUTURE
Aurélie Voltz, curatrice indipendente, Berlino (coordinamento)
Jimena Acosta Romero, curatrice indipendente, Città del Messico
Adam Carr, curatore indipendente e scrittore, Londra
Simone Menegoi, curatore indipendente, Verona
CONSTELLATIONS
Questa spettacolare sezione di Artissima accoglie i visitatori all’ingresso della fiera: grandi lavori, installazioni, sculture e video di artisti celebri ed emergenti in una grande esposizione a carattere museale. 10 le opere selezionate per Constellations quest’anno, tra tutte quelle proposte dalle gallerie partecipanti alla fiera, da Heike Munder, direttrice del Migros Museum Für Gegenwartskunst di Zurigo.
fuori fiera
ACCECARE L’ASCOLTO – Action, Behaviour, Performance, Instant Theatre in Turin
Una non-stop di cinque giorni interamente dedicata alla relazione tra Arti visive e Teatro; da mercoledì 4 novembre fino a domenica 8, uno straordinario gruppo di artisti internazionali realizzerà a Torino una serie di lavori totalmente inediti: pièces, performance e concerti in scena al Teatro Regio, Teatro Carignano, Teatro Gobetti, Cavallerizza Reale e Teatro Astra.
A Palazzo Birago dal 4 al 15 novembre Geneviève Castrée, artista, cantante e performer canadese, presenta una selezione dei suoi lavori più significativi: acquerelli, tavole e disegni.
ARTISSIMA VOLUME
Un programma di concerti e dj-set che esplorano il rapporto tra le più interessanti, innovative e sperimentali esperienze sonore degli ultimi anni e le arti visive.
FRAC
Tutte le opere acquisite dal Fondo Regionale Arte Contemporanea esposte per la prima volta insieme nella città di Biella presso il Museo del Presente, nuova area ristrutturata all’interno di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto.
notte delle arti contemporanee
Sabato 7 novembre vedrà l’apertura straordinaria di gallerie, musei, fondazioni, istituzioni e luoghi inconsueti in un intenso programma di inaugurazioni, mostre, performance ed eventi. Le Luci d’artista illumineranno vie e piazze della città mentre concerti e dj-set accompagneranno la notte.
INFORMAZIONI UTILI:
ARTISSIMA 2009
6-8 novembre 2009
Torino
Lingotto Fiere
via Nizza 280/294
5 novembre 2009 Anteprima collezionisti (su invito) Inaugurazione (su invito)
6-7-8 novembre 2009 Apertura al pubblico
Tutti i giorni Ore 12.00 – 20.00
Biglietti: Intero: € 13,00. Ridotto: € 9,00 *
* Ragazzi 12-18 anni. Over 65 anni. Studenti universitari su presentazione del libretto universitario. Militari in divisa)
I biglietti per Artissima 16 sono acquistabili in prevendita sul sito www.bestticket.it
Biglietto omaggio su presentazione dell’abbonamento Torino Musei e della Torino Card dal 6 all’8 novembre.
Ingresso gratuito per i disabili con accompagnatore.