In questi giorni, a Shanghai, le Nazioni della Terra gareggiano a illuminare al meglio le patrie eccellenze per l’utenza globale. La Ministra Prestigiacomo inaugura orgogliosa un Padiglione nostrano di rispetto, che offre un’immagine assai edulcorata adombrando quanto il nostro parterre politico concede a arte e cultura, abituali specchietti per allodole rappresentanti solo funzionalmente il nostro Paese. Ma si sa: per vendere, si deve guarnire la merce.
Detta guarnitura, se presentata in tutta la sua caliginosa evidenza, richiederebbe invece che la medesima piacente Ministra si ponesse avanti un modesto abituro e questuasse, sino a fine ottobre, a favore di Conservatorii, Accademie d’arte, restauro, musica, danza e recitazione, Teatri lirici e di prosa, Fondazioni e Musei (da costruire e già edificati), siti archeologici, ecc…
Se ogni preventivato spettatore della poderosa Expo 2010 versasse anche un minimo obolo, lo sforzo propagandistico governativo avrebbe avuto davvero un senso.