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Un dipinto di Corot all’asta da Sotheby’s

Lotto 57 PROPERTY FORMERLY IN THE COLLECTION OF GEORG EDUARD BEHRENS Jean-Baptiste-Camille Corot (1796 - 1875) Jeune femme à la fontaine 65 x 42cm, oil on canvas Stima: 800,000—1,200,000 GBP Aggiudicato a: 1,609,250 GBP
Lotto 57 PROPERTY FORMERLY IN THE COLLECTION OF GEORG EDUARD BEHRENS Jean-Baptiste-Camille Corot (1796 - 1875) Jeune femme à la fontaine 65 x 42cm, oil on canvas Stima: 800,000—1,200,000 GBP Aggiudicato a: 1,609,250 GBP
totale realizzato dalla vendita: 10,858,075 GBP
Il prossimo 2 giugno, da Sotheby’s (Londra) andrà all’incanto uno dei più raffinati dipinti di Jean-Baptiste-Camille Corot (1796-1875) mai apparsi prima sul mercato. Stimato 800,000-1,200,000 sterline, “Jeune femme à la fontaine” fu sequestrato durante il nazismo ma ora è stato restituito agli eredi dei proprietari originari ed è il capolavoro dell’asta di “Dipinti del XIX secolo“.
Jeune femme à la fontaine è stato dipinto fra il 1860 e il 1870. La posa classica della figura femminile evoca quelle rinascimentali di Leonardo o Raffaello. Fu durante e in seguito a diversi viaggi in Italia (tra gli anni ’20, ’30 e ’40) che Corot trovò l’spirazione per creare una serie di dipinti che raffigurassero ragazze di paese italiane.
La storia di questo dipinto è avvincente come quella dei dipinti di Gustav Klimt1 e Hendrick Goltzius recentemente restituiti ai proporietari e venduti da Sotheby’s.
Il primo propietario fu Ernst Hoschedé (morto nel 1891), uno dei committenti di Claude Monet. Il secondo proprietario fu Charles Alluaud (1861-1949), rampollo della famiglia che gestì la famosa fabbrica di porcellane a Limoges dal diciottesimo secolo. Lo stesso Corot insegnò pittura a lui e suo fratello Eugène. Il proprietario successivo fu Eduard Ludwig Behrens (direttore della banca Levy Behrens & Söhne). Comprò il dipinto nel 1889. Alla sua morte, la sua collezione d’arte passò al figlio Eduard Ludwig Behrens junior, che a sua volta la lasciò al figlio Georg. Nel 1925 Georg donò la collezione alla città di Amburgo per 10 anni. L’intento era recuparla dopo questa data e portare la collezione al sicuro in Svizzera. Ma il 1° aprile del 1935 questo dipinto e molti altri facenti parte la collezione, furono sequestrati dalle aurorità naziste per essere inclusi nella Verzeichnis der national wertvollen Kunstwerke. Nel novembre del 1938 Georg fu arrestato ad Amburgo e fu mandato nel campo di concentramento Sachsenhausen (dove rimase fino alla fine di dicembre). Nell’ aprile del 1939 emigrò in Belgio, poi in Francia dove fu nuovamente arrestato. Solo nel 1940 finalmente riuscì a fuggire a Cuba e a raggiungere l’agognata libertà. Dopo la guerra, tornò ad Amburgo dove morì nel 1956.
Nel 1941 il quadro è riemerso sotto la protezione del mercante d’arte di Berlino H. W. Lange, che acquistò l’opera per conto del Museo Kröller-Müller di Otterlo usando i soldi di un fondo istituito nel 1941 dai nazisti. L’obiettivo del fondo era quello di aiutare l’acquisto, da parte del museo, di nuove opere per la sua collezione, dopo che tre dei suoi dipinti, di Lucas Cranach il Vecchio, Hans Baldung Grien e Barthel Bruyn il Vecchio, erano stati requisiti per essere trasferiti nel Führer Museum a Linz. Il fondo è stato in effetti una cortina fumogena per dare l’impressione che questo fosse stato uno scambio piuttosto che una confisca come fu in realtà.Nel 1998, in risposta a un’iniziativa della Netherlands Museum Association, il museo ha tentato di rintracciare l’origine delle varie opere acquisite durante il periodo 1940-1948. A seguito di ampie ricerche condotte dal rappresentanti degli eredi, il governo tedesco ha deciso che Jeune femme à la Fontaine fosse restituito agli eredi del legittimo proprietario, Georg Eduard Behrens, nel 2008 dopo 66 anni di permanenza nella collezione del museo.
1On February 3, 2010, Sotheby’s sold Gustav Klimt’s beautiful, jewel-like Kirche in Cassone for £26,921,250 / $43,208,606 / €30,725,246 – well in excess of the pre-sale estimate of £12-18 million and establishing a new auction record for a landscape by the artist. Once part of one of the greatest early collections of Klimt’s work – that of the Austro-Hungarian iron magnate and collector Victor Zuckerkandl and his wife Paula – the work went missing in Vienna during the Nazi period and only resurfaced decades later. It was offered for sale pursuant to an agreement between Georges Jorisch, the now 81-year old great nephew of the original owner, and the European private collector in whose family the painting had been for several years.On January 28, 2010 at Sotheby’s in New York, an artist record was set for the monumental masterpiece Jupiter and Antiope by the great seventeenth-century Dutch artist Hendrick Goltzius when it sold to a European Private Collector for $6,802,500 / £4,186,669 /¤4,859,033. Executed in 1612, the painting was formerly in the collection of Abraham Adelsberger (1863- 1940), a German Jew whose heirs were forced to sell the picture to Nazi leader Hermann Göring. Following the War the painting was recovered by the Allied forces and sent to the Dutch Government, and in March 2009, the painting was restituted to the heirs of its original owner, Abraham Adelsberger.

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