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Crosby, Stills & Nash

Woodstock
rivive a Milano!
Non potevamo credere ai nostri occhi. I giovani di oggi, in una delle rare occasioni in cui può accadere, si sono ritrovati a condividere qualcosa di  unico insieme ai propri genitori, ai proprio zii, perenti e amici. Per una volta ci si è sentiti tutti uniti senza differenze di età o di ideologie. Per una volta, abbiamo potuto rivivere i mitici anni sessanta, che ancora oggi sono in grado di far venire, a chi quei tempi li ha vissuti veramente e a chi invece avrebbe tanto voluto esserci, un’immensa nostalgia. Alle ore 21,15 circa, in occasione del “Milano Jazzin Festival” presso l’Arena Civica di Milano, sono saliti sul palco Crosby, Stills & Nash, aprendo il concerto proprio con la canzone “Woodstock”, dedicata all’evento americano del ’69 durante il quale il trio si esibì, per la prima volta, insieme a Neil Young. Nonostante l’età avanzata (e il trapianto di fegato di Crosby dovuto all’abuso di alcool e droga), la band ha suonato per ben due ore e mezza (con una pausa di un quarto d’ora),  accompagnati dalle loro inseparabili chitarre acustiche ed elettriche (Stills, forse quello meno in forma) e cantando alla grande, grazie anche all’ausilio dei bravissimi musicisti alle loro spalle. La scaletta è proseguita con brani come: “Marrakesh Express”, “Long time gone”, la più recente “In Your Name”, “Helpless” e la ricercata “Déjà Vu”. Momenti di pura commozione invece, durante l’esecuzione della bellissima “Wooden Ships”.  Crosby, Stills & Nash, a sorpresa, hanno deciso di suonare anche tre cover, tra cui un brano di Bob Dylan, “Norwegian Wood” dei Beatles, “Ruby Tuesday” dei Rolling Stones e “Behind Blue Eyes” degli Who, reinterpretata nel lontano 2003 dai “Limp Bizkit”. Prima della pausa, il trio, ha anche suonato la bellissima “Love the One You’re With”, tratta da uno dei loro live più belli di sempre, “4 Way Street” del 1971, nel quale è presente anche il grandissimo Neil Young. Ritornata sul palco, la band, ha visto come protagonista il mitico David Crosby (il più accalamato), che ha eseguito da solo il brano dedicato alla moglie “Guinnevere” e la commovente “Delta”, suonata insieme a Nash. Successivamente Nash, ha suonato, insieme a Crosby, la bellissima “Cathedral”. Il finale, invece, è stato interamente dedicato ai loro brani più famosi, “Our house”, “Almost Cut My Hair” e “Teach Your Children”, quest’ultima eseguita durante il bis come brano di chiusura del live. Inutile precisare che durante queste canzoni il pubblico è andato letteralmente in delirio. Un evento indimeticabile ed incredibile, non c’è altro da dire. Crosby, Stills & Nash, (in questa occasione, senza Young), sono stati indubbiamente una delle band più influenti del panorama folk-rock degli anni sessanta e settanta, e noi siamo fieri di aver potuto assistere al live di un gruppo che ha lasciato un segno indelebile nella storia delle musica, e che sopravvive ancora oggi. Alla faccia di tutte quelle giovani band indie-rock dei nostri tempi, che sembrano avere inciso sul loro primo album la scritta: “da consumarsi entro fine anno”, per poi sparire nel nulla subito dopo.

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