HUMOUR DESIGN
dal 6 ottobre 2010 al 6 gennaio 2011, Triennale – Milano
Una spina dorsale che taglia al centro il corridoio espositivo per il lungo. Nessun andamento cronologico ma un percorso libero che lascia allo spettatore la preferenza di scegliere ciò che desidera visitare con un gioco di rimandi, di echi e di analogie. L’allestimento completamente bianco svela l’intero sviluppo progettuale di Marco Ferreri, designer di passaggio tra 2 generazioni: quella dei Maestri e quella figlia della rivoluzione digitale. Dal 6 ottobre 2010 al 6 gennaio 2011 Triennale Design Museum celebra il designer ligure con una monografica dal titolo “progettare pensieri” curata da Silvana Annicchiarico.
All’ingresso dell’esposizione il visitatore viene accolto con questo Avviso:
Avviso ai Naviganti
Alcune note preliminari per orientarsi nella mostra.
Ogni progetto è accompagnato da un testo scritto dallo stesso Marco Ferreri.
Ogni progetto ha un codice identificativo che è lo strumento di classificazione con cui il designer si orienta nel suo archivio.
Le opere sono suddivise in 4 grandi famiglie: Progettare libero, Progettare spazi, Progettare cose, Progettare segni. Alla fine troviamo Progettare vita, ultima scommessa su cui è impegnato oggi Marco Ferreri.
All’interno di ognuna di queste quattro famiglie i progetti si susseguono secondo un flusso libero di associazioni, in un gioco di echi e rimandi, di antitesi e analogie. Sta al “navigante” decidere se provare a decifrarlo o se scegliere invece di abbandonarsi ad esso e al ritmo ondulatorio del suo spirito segreto.
Il percorso comincia con 6 croci inclinate di marmo di un cimitero militare, si ergono o sprofondano nel terreno? La risposta varia a seconda dei punti di vista, a simboleggiare la confusa situazione economica italiana tra crisi e speranza il cui vero problema è l’immobilità. Si prosegue tra gli alveoli di tessuto elastico che raccolgono i nuovi progetti e pensieri e le pareti laterali che espongono l’antologia della produzione dell’artista.
Ferreri oltre che un abile designer è un performer e un ricercatore. La mostra presenta una selezione di lavori che spaziano dal design all’architettura, dalla grafica agli allestimenti alle installazioni, dagli esordi al giorno d’oggi. Le sue opere trasmettono il divertimento e l’entusiasmo di una persona che opera con “spirito” e ha un grande sense of humour.
Conclude la rassegna la performance Festa Nebbia, ricreata negli spazi della mostra. Una macchina per la nebbia dà vita al fenomeno atmosferico che scompare all’improvviso nei 40 antinebbia disposti in cerchio:
“Nel Campo Canoa di Mantova alle 19.30 di domenica 29 febbraio 2004,
50 automobili a motore spento, disposte in un cerchio di 60 metri di diametro,
accendono simultaneamente i fari antinebbia. Fine della festa”.
Le 5 famiglie dell’esposizione:
Progettare Libero
“Copiare un cinese”. La foto di copertina di questo catalogo, citazione dell’artista cinese Li Wei, costituisce già di per sé quasi un manifesto del “progettare libero” di Marco Ferreri. Ci racconta che Marco vola con il pensiero, non sente vincoli ed è capace di giocarsi addosso. È come sospeso a mezz’aria, ma ha una storia – costituita simbolicamente dalla bandiera italiana – che lo radica fermamente sulla terra.
Il “progettare libero”, l’inseguire i sogni e il voler cercare di cambiare il mondo, anche con il sorriso e con l’ironia, sono comunque la condizione necessaria che attraversa trasversalmente tutto il suo operare.
In questa sezione sono rappresentate le opere di Ferreri che più rispondono a un’urgenza progettuale, ma che sanno essere al contempo istintive, contemporanee e veloci.
Progettare Spazi
Che si tratti di allestimenti o di installazioni, Ferreri opera sempre con il massimo di economia dei mezzi espressivi. Sia quando deve mettere in mostra se stesso, sia quando deve mettere in scena il mondo, pensa a spazi e a percorsi che non sono mai lineari. Mai prevedibili. Mai scontati. Perché Ferreri ascolta, annusa, fiuta, raccoglie e poi sposta, e depista. Fra i tanti spazi possibili, predilige quelli elastici. L’elasticità gli permette di mettere in discussione categorie fondanti della nostra percezione del mondo quali quelle di confine, limite, soglia, proprietà. E di provare a trasferire anche alla progettazione di spazi quella passione per l’indeterminatezza, la precarietà e la riusabilità che Ferreri cerca di trasfondere nei suoi oggetti.
Progettare Cose
Utili, discreti, intelligenti.
Gli oggetti di Ferreri sono così. O, almeno, aspirano ad essere così.
Non vogliono emozionare in modo plateale.
Semmai, lavorano di sottrazione. Tolgono il superfluo per arrivare all’essenza.
E cercano di emozionarci con la loro necessità.
Sono utili perché se non lo fossero, se non servissero a qualcosa, per Ferreri non sarebbero neppure oggetti di design. Ma poi la loro anima non si esaurisce nel perimetro gretto dell’utilità e deborda, quasi sempre, nel territorio aperto della possibilità. E comunque, alla fine, tutti comunicano immediatamente da dove vengono e, forse, anche dove intendono andare.
Progettare Segni
Un timbro. Un marchio. Un logo. Un catalogo. Un manifesto. In questa sezione sono raccolti alcuni dei più significativi lavori grafici di Ferreri. Se tutti i suoi progetti sono segni, questi sono quelli che dichiarano più apertamente la propria natura intenzionalmente semiotica e relazionale: sono artefatti progettati per comunicare. Con un tratto forte eppure mai pesante, robusto ma al tempo stesso discreto, vistoso ma mai urlato. Secondo la miglior tradizione della grafica italiana.
Progettare Vita
Per Ferreri il progetto è vita. Si mescola con l’esistenza, coincide con essa. Faraneto, il borgo medievale che sta a poco a poco ristrutturando sui colli piacentini, costituisce una ambiziosa scommessa del suo lavoro. Una grande impresa, una verifica totale. Questo luogo, al contempo antico e contemporaneo, diventa la materializzazione del suo essere e del suo metodo, in rapporto alle persone che ama, alle cose, alla natura, alla sua etica. E al suo inesausto bisogno di progettare.
INFORMAZIONI UTILI
Marco Ferreri
progettarepensieri
6 ottobre 2010 – 6 gennaio 2011
Triennale di Milano
A cura di Silvana Annicchiarico
Catalogo Electa
Ingresso: 8,00/6,50/5,50 euro
Orari:
martedì-domenica 10.30-20.30
giovedì-venerdì 10.30-23.00