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Milano: Passione Orientale

MILANO & ASIAN ART

Cina, dinastia Tang (618-907). Quattro suonatrici. Terracotta policroma, h cm 14

Sette mostre nel cuore di Milano

15 febbraio – 5 marzo 2011


“Milano & Asian Art” è un evento, è il collage affascinante del differente sentire, interpretare e vivere il comune trasporto verso la millenaria cultura asiatica.

Sei locations per altrettante mostre che, da Israele al Giappone, guardano al Lontano e Vicino Oriente:

& CAPTURING BEAUTY – ANTIQUE JAPANESE SCREENS AND CONTEMPORARY CERAMICS
Via Pontaccio 12

CELESTE – I TAPPETI DELL’IMPERO
Via Manzoni 37

& CHINESE EXPORT PORCELAIN
Via Borgogna 9

& DESIGN: 80% ARIA
Via San Simpliciano 6

& MUSICANTI E DANZATORI DELLA CINA ANTICA
Via Gesù 17

& SAMURAI. ARTE AL COMANDO
Via San Damiano 2

nel percorso anche la collezione del
MUSEO POLDI PEZZOLI
Via Manzoni 12

Creando & un gruppo di Gallerie si è unito per offrire di più: Renzo Freschi, Galleria Gracis, La Galliavola, Illulian, Helena Markus e Giuseppe Piva, con gli ospiti stranieri Assa Ashuach Studio e Yufuku Gallery-Tokyo, valorizzano le loro l’individualità fondendole in un nuovo e propositivo insieme.

Il sentimento di collaborazione di & ha dato i suoi frutti già al momento della nascita, lo scorso anno, con “Passione Giappone”. Ora propone al pubblico non solo milanese “Milano&Asian Art”, il primo evento italiano dedicato all’arte asiatica in generale. E’ prematuro correlarlo alle kermesse di Londra e New York, ma giungere a un secondo appuntamento aumentando il numero dei partecipanti consente aspettative positive.

Coloro che partecipano all’evento credono nella possibilità di costruire ogni anno, con l’efficace contributo di nuove Gallerie e artisti internazionali, un appuntamento legato ai molti aspetti dell’arte e della cultura orientale così da diventare intrinseco all’attualità espositiva milanese: un appuntamento annuale da non perdere.

“Milano&Asian Art” è un itinerario artistico, tra alcune culture del vasto e complesso continente asiatico, che si snoda nel centro di Milano inserendosi nel tessuto culturale ed espositivo istituzionale che da poco ha chiuso la mostra di Palazzo Reale dedicata all’arte islamica, un’altro aspetto del vasto mondo asiatico.

“Milano&Asian Art” suggerisce come meta di un itinerario artistico di eccellenza la preziosa raccolta del Museo Poldi Pezzoli. Nell’occasione il Museo segnalerà gli esemplari di arte asiatica della sua collezione, come armi e armature, ceramiche, oggetti, netsuke e tappeti.

 

Armamento difensivo. Persia, fine del XVII secolo. Acciaio inciso © Museo Poldi Pezzoli, Milano

___________MOSTRE E SEDI ESPOSITIVE___________

 

CELESTE – I TAPPETI DELL’IMPERO


Illulian Tappeti – Tessuti – Interior Design
Via Manzoni, 37 – 20121 Milano

tel +39 026570108 illulian@illulian.com  

 

Cina, XIX secolo, cm 358 x 27

Tappeto, di estremo fascino e di grande rarità questo elegante esemplare con decorazioni angolari raffiguranti il simbolo dell’imperatrice: la fenice.

Sinonimo di grande fortuna e felicità, é uno dei principali motivi beneauguranti della tradizione cinese

Il celeste e il dragone sono gli elementi che nell’immaginario collettivo richiamano l’antico e millenario impero cinese, un colore e un simbolo che sono anche il filo che lega i tappeti esposti in questa mostra. Il nucleo principale è costituito da esemplari del XIX secolo con impianto decorativo di estrema raffinatezza che travalica il puro valore ornamentale nei precisi significati simbolici dei molti elementi che lo compongono. E’ il caso della complessa composizione, ricca di simboli taoisti e buddisti uniti a ramages fioriti, del tappeto a fondo blu. Ogni tappeto esposto ha nel dipanarsi delle bordure o nel decoro dei campi molti soggetti di questa ricchissima simbologia. Nel tappeto sotto a destra il campo è celeste a simboleggiare la divinità dell’impero mentre nel medaglione e nella elegante bordura è ripetuto un dragone rimando iconografico della persona dell’imperatore ma anche figura benefica al pari della farfalla, del pipistrello e della peonia… Non manca un richiamo alla figura dell’imperatrice e principale simbolo di buon auspicio nella cultura cinese, la fenice, rappresentato nei quattro maestosi cantonali del grande tappeto a campo blu.

DESIGN: 80% ARIA


di Assa Ashuach Studio
London SW6, UK

tel +44 (0) 2075588810 info@assaashuach.com


Galleria Gracis

Via San Simpliciano, 6 – 20121 Milano
tel +39 02877807 gracis@gracis.com

 

Assa Ashuach Studio. FLY Light. Poliamide


 

Aria come nuovo materiale, come elemento fondamentale nelle sperimentazioni più recenti che l’artista israeliano Assa Ashuach ha sviluppato e realizzato con flussi di lavoro virtuale. Nelle opere di Assa tutto è nuovo: dall’aria come cifra stilistica alla vita virtuale degli oggetti che, grazie al suo nuovo sistema digitale, sono “oggetti aperti” all’intervento creativo dell’utente, ogni pezzo che prende corpo e vita è “unico”. Questo nuovo modo di progettare apre molte opportunità e favorisce un design dall’estetica fresca, ogni opera, per quanto riprodotta non è mai uguale a se stessa. In anteprima a Milano Assa mostrerà e farà sperimentare la sua nuova tecnologia digitale: liberi di usare, modificare o cambiare ..

MUSICANTI E DANZATORI DELLA CINA ANTICA


Renzo Freschi oriental art
Via Gesù 17 – 20121 Milano

tel +39 02794574 fax +39 0276399084 info@renzofreschi.com

Cina, Sechuan, dinastia Han orientale (25-220 d.C.). Due suonatori e una cantante. Terracotta grigia, h cm 6

 

Una raccolta di figure in terracotta che incantano per l’essenzialità delle forme, paragonabile alla freschezza delle melodie dei flauti e alla leggiadria delle danze che vogliono rappresentare. La consuetudine di questo genere di scultura può essere collegata alla grande popolarità e all’importanza della musica nella cultura cinese antica, in tutte le provincie e durante tutte le dinastie. Come nella realtà, vengono rappresentati interi gruppi di musicanti che accompagnano le danzatrici, ma anche gli uni e le altre in figure singole; talvolta sono in terracotta naturale come il gruppo che risale alla dinastia Han (25-220CE) della provincia di Sechuan, mentre risalgono alla dinastia Tang (618-907 AD) i due gruppi in terracotta policroma, come rivelano ancora alcune tracce di colore

CAPTURING BEAUTY – ANTIQUE JAPANESE SCREENS AND CONTEMPORARY CERAMICS


Helena Markus Antique Japanese Screens
via Finocchiaro Aprile, 14 – 20124 Milano

tel +39 026575794 hm.byobu@gmail.com info@arteorientale.it 

 

GalleriaYufuku – Tokyo
Annecy Aoyama 1F, 2-6-12 Minami-Aoyama, Minami-ku, Tokyo, Japan 107-0062

tel 81-3-5411-2900 wahei@yufuku.net 

a: Palazzo Crivelli – Via Pontaccio 12 – 20121 Milano

 

Albero di ciliegio, 94×274 cm

Tosa Mitsubumi (1812-1879), azana Shihei, gō Kansui, firmato: Edokoro Azukari Sakon e shōkan Mitsubumi, sigillo: “Fujiwara no in”
Scuola Tosa, Periodo Edo (1615-1868), 1850-60 ca. Paravento a sei ante, inchiostro e colori su foglia d’oro 

 

Nell’estetica giapponese arte e vita sono indissolubilmente legate alla natura e ai suoi effetti sull’animo umano; un principio che è il presupposto di questa doppia mostra che affianca pittura, poesia e ceramica in un confrontoincontro tra epoche. La poesia è il trait d’union tra i paraventi antichi e le ceramiche contemporanee. Sulle ante dei paraventi si srotolano immagini di una natura talvolta filtrata dall’astrazione poetica come quella raccontata nei ventagli del paravento della seconda metà del Periodo Edo, talaltra è rappresentata con una perfezione quasi fotografica come i falchi, più veri del vero, che si susseguono nel paravento Kayo-zu dipinto agli inizi del Periodo Edo, intorno al 1650. Al contrario nelle ceramiche la poesia è suggestione nel suggerimento del titolo dell’opera, fascino della materia, malia della forma come nelle opere di Ken Mihara Genesi e Shigekazu Nagae Forme in Successione portate a Milano da Wahei Aoyama della Galleria Yufuku di Tokyo, la più importante galleria di ceramica contemporanea giapponese alla quale la rivista britannica Apollo (ottobre 2010) ha dedicato un importante spazio

SAMURAI. ARTE AL COMANDO


Giuseppe Piva Arte Giapponese
Via San Damiano, 2 – 20122 Milano

tel +39 0236564455 info@giuseppepiva.com

 

So-fukurin kabuto. Inizio del Periodo Edo (1615-1867). Elmo a 62 piastre

I suji molto prominenti sono coperti in rame dorato, tehen no kanamono di eccezionale fattura a sei livelli, maedate originale del periodo Edo

Una rassegna incentrata sul bushi, ovvero il guerriero giapponese. Opere eleganti e talvolta stravaganti, volte ad affermare l’individualità di chi le porta; l’esatto inverso di quanto avviene negli ambiti militari occidentali, dove la “divisa” opera per annullare la singola personalità. Sono esposte lame, elmi, lance, armature, maschere e accessori dei signori della guerra giapponese, intese come elemento di status sociale oltre che di guerra o difesa. Eleganti nell’essenzialità della forma come la serie di 12 punte di freccia del Periodo Edo, altrettanto raffinato ma al contrario ricco di particolari nella descrizione minuta dell’esercito giapponese in partenza per la guerra l’inro in lacca del XIX secolo. Raro e prezioso è il Sofukurin kabuto della prima metà del Periodo Edo che è ornato da un meadate originale del periodo Edo

CHINESE EXPORT PORCELAIN


La Galliavola Arte Orientale
Via Borgogna, 9 – 20122 Milano

tel +39 02 76007706 info@lagalliavola.com

 

Cina, periodo Kangxi, inizio XVIII secolo. Grotto Biscuit e smalto, h cm 16,3



La Galliavola ha selezionato, all’interno di una collezione privata milanese degli anni ’60-’70, una raccolta di porcellane di altissimo livello e di gusto internazionale. Il corpus centrale della mostra è costituito da porcellane e works of art prodotti tra il XVII e il XVIII secolo durante la dinastia cinese Qing nei regni degli imperatori Kangxi, Yongzheng e Qianlong. Oggetti che si rivolgono ad un collezionismo attento e dal gusto raffinato, come il piatto in smalti Guangzhou della Famiglia Rosa di epoca Qianlong, che evidenzia nelle sue decorazioni i forti legami che legavano l’arte alla natura. Spesso in bella mostra sul tavolo del letterato, gli oggetti parlano di leggende e miti, di religione e simbolismo come nel caso del lava pennelli del Periodo Kangxi 1662 1722 rappresentato come un’immagine rupestre, tra pesci mobili, alberi e pagode. A volte fanno intravvedere influenze esterne derivanti dai commerci internazionali, come nel Cane di Fo o Leone Buddista, un biscuit del Periodo Kangxi circa 1680-90 decorato, nella versione cinese, del Kakiemon, versione introdotta ad Arita nel 1660-1670 circa a seguito della suggestione del modello giapponese. Come tradizione della Galleria, la mostra sarà documentata in un approfondito ed elegante catalogo.

INFORMAZIONI UTILI

 

evento Milano&Asian Art
date 15 febbraio – 5 marzo 2011

inaugurazione martedì, 15 febbraio 2011, dalle 15 alle 21
opere esposte armature, ceramiche, oggetti, netsuke, paraventi, sculture, tappeti e tessili
informazioni nelle singole sedi espositive


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