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Fama o “fumus”? Declino (temporaneo) del Fatuo Magico

Così Vittorio Sgarbi nel 1990 fu definito su Repubblica da una delle poche penne in controtendenza, Beniamino Placido, il quale, mentre ne riconosceva il potere fascinatorio sulle masse, ne contestava il valore accademico. Se “chiara fama” esiste o è opinione del Singolo, Giancarlo Galan non sembra tener conto e licenzia su due piedi il Sovrintendente al Polo Museale Veneziano, carica imposta dal precedente Ministro dalla pallida ombra, ma rigettata per due volte dalla Corte dei Conti. Impariamo a osservare cosa farà per il suo dicastero, quest’uomo di potere e non simpatico, ma che raramente cede alle proskínesis di comodo e di cui ora – in Regione Veneto – tutti rimpiangono le capacità politiche. A Galan si devono i rapporti saldi con le Fondazioni culturali veneziane più illustri, che egli difese dagli attacchi persecutorii di crisi e Ministri più che dimenticabili. In frangenti come questi, forse è meglio un Uomo del Destino che un Intellettuale da Camino o, peggio, un Figlio del Caimano.
Spero con tutto il cuore di non dovermi smentire.

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