Appuntamenti imperdibili per collezionisti e commercianti le prossime due aste primaverili di numismatica e filatelia che Bolaffi terrà nella sua sede torinese di Via Cavour 17 rispettivamente il 26 e il 27-28 maggio.
La vendita di numismatica coincide casualmente con l’uscita a fine maggio dell’edizione 2011-12 del catalogo Unificato delle Monete e Cartamoneta d’Italia che pone particolare attenzione alle nuove quotazioni in funzione della movimentata fluttuazione dei metalli (oro e argento). In quanto alle monete, la forte richiesta mondiale di questi due metalli ha inciso sugli aumenti di tutte le monete realizzate in oro e argento, tra cui anche le più recenti di Repubblica Italiana, San Marino e Vaticano che da tempo non davano segno di ripresa. Aumenti delle quotazioni in particolare riguardanti la monetazione di Vittorio Emanuele II / Regno di Sardegna, grazie alla maggiore richiesta conseguente alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e, in epoca moderna, per le famose 500 lire “Caravelle” con bandiere rovesciate. Nell’asta Bolaffi del 26 giugno si nota una presenza di molti aurei di epoca imperiale romana, ambiti dal collezionismo internazionale, come un aureo con effigie e nome di Lucio Vero, genero dell’imperatore Marco Aurelio, databile agli anni 166-167 d.C., Zecca di Roma (base 6 mila euro) (foto 1).
Tra le numerose monete offerte, coniate nei secoli XVI – XVIII, si segnala un 10 Scudi oro del 1624, durante il Governo dei Dogi Biennali della Repubblica di Genova, moneta mai apparsa in vendita (base 7.500 euro) (foto 2). Spicca nella vendita una collezione di monete di Casa Savoia, dal 1755 al 1943, che più che sulla completezza punta sulla qualità e il prestigio degli esemplari raccolti: un Mezzo Carlino da 2,5 Doppie del 1757, Zecca di Torino, il più bell’esemplare apparso in asta, ha base 26 mila euro mentre un 100 lire oro del Regno d’Italia con effigie di Vittorio Emanuele II del 1878 ha base 15 mila euro (foto 3). Un esemplare del già citato 500 lire Caravelle Bandiere Rovesciate, prova del 1957, ha base 7 mila euro. Il mercato delle banconote, segnala il catalogo Unificato, è rimasto pressoché stabile, con qualche revisione per gli oggetti più rari. Nell’asta Bolaffi un rarissimo Biglietto di Banca da 500 lire “Grande C” del 1950, uno degli esemplari meglio conservati, è proposto con una base di 8 mila euro.
Nell’asta Bolaffi di filatelia del 27 e 28 maggio, spicca la prestigiosa e pluripremiata collezione del medico e scrittore palermitano Nino Aquila dei celebri francobolli di Sicilia, considerati i più belli al mondo, con l’effigie di Ferdinando II di Borbone elegantemente incisa da Tommaso Aloysio di Juvara. La vasta raccolta studia le diverse tirature, le affascinanti tonalità di colore, la storia postale e le prove di questa antica emissione del 1859, 373 lotti volutamente proposti con basi molto contenute al fine di dinamicizzare i rialzi in sala e al telefono che certamente saranno accesi. Una lettera del 23 marzo 1859 da Palermo per Amsterdam affrancata con un esemplare del 2 grana azzurro I tavola e tre esemplari del 20 grana grigio ardesia, ex coll. Ammiraglio Harris, quotata sul Bolaffi oltre 27 mila euro, parte da una base di 6.500 euro (foto 4).
Una lettera del 13 gennaio 1859 (primo mese d’uso dell’emissione siciliana) da Palermo per Alicante, affrancata con un 5 grana I tavola carminio e da un 20 grana ardesia scuro, quotata sul Bolaffi oltre 17.500 euro, parte da una base di 7.500 euro (foto 5).
Un grande plico del 14 gennaio 1860 da Palermo a S. Stefano di Camastra affrancato con un esemplare da 2 grana azzurro chiaro III tavola e da un 50 grana lacca bruno con grandi margini (estremamente raro l’uso di quest’ultimo su corrispondenza circolata all’interno della Sicilia), quotato oltre 140 mila euro sul Bolaffi, parte da una base di 35 mila euro (foto 6).
Nella vendita generale spicca un’eccezionale lettera, affrancata con un esemplare da 15 cent del Lombardo Veneto, il 1° giugno 1850, primo giorno d’emissione, ex coll. Rivolta, quotata sul Sassone 57.500 euro: parte da una base di 25 mila euro (foto 7).
Accanto a un ricco insieme di francobolli e buste di Antichi Stati Italiani e Regno, si evidenziano rari francobolli tipo della Repubblica italiana, ancora sottovalutati, come la serie di 7 foglietti Alti valori del 1978-87 (quotata su Bolaffi 4.850 euro, base 750 euro), la coppia dei foglietti per i Diciottenni del 2006 (quotata 1.100 euro, base 300 euro), e il libretto di cinque esemplari, prima tiratura con dentellatura 14, per la Giornata della filatelia del 1992, mancante in quasi tutte le collezioni (quotato sull’Unificato 600 euro, base 125 euro, tiratura stimata di 1.100 libretti, quasi tutti smembrati per riempire la rispettiva taschina nell’album) (foto 8).
Voci il cui atteso e meritato rialzo sul mercato, assieme alle altre voci più pregiate del dopoguerra, farebbe nuovamente decollare questa popolare raccolta che si arricchisce ogni anno di una cinquantina di nuove emissioni.