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Dipinti antichi e del XIX secolo da Wannenes

Pietro Fabris
Pietro Fabris

Genova, 29 maggio 2012

DIPINTI ANTICHI

Il catalogo dell’asta 105 presenta un buon numero di opere importanti, di ottima qualità, in buono stato di conservazione, con datazione certa e documentata. Per varietà di soggetti sono toccate tutte le tipologie pittoriche e le matrici geografiche e culturali, ugualmente l’arco temporale è vasto e completo.

In una rapida carrellata partiamo da La veduta del Golfo di Pozzuoli (stima 50/80.000 euro) visto da sopra Bagnoli. E’ uno spettacolare esempio di paesaggio, in parte descrittivo e in parte sentimentale, di Pietro Fabris (documentato a Napoli dal 1754 al 1792). Conosciuto e apprezzato dall’elité culturale internazionale, nel 1768 realizzò per la Royal Society di Londra una serie di vedute destinate a illustrare il volume “Campi Phlegraei: observation of the volcanoes of the two Sicilies”. Finora sconosciuta, questa splendida veduta, descrive un angolo ancora vergine della costiera. L’eccezionale estensione della visuale, del formato, e il raffinato carattere descrittivo rendono quest’opera un unicum dell’artista per qualità e sintesi creativa.

Proseguiamo con tre paesaggi del CAVALIER TEMPESTA, ovvero PIETER MULIER (Haarlem, 1637 – Milano, 1701), che contano due gioielli della produzione in piccolo, Paesaggio fluviale con figure femminili e fortezza e Paesaggio fluviale con figure, armenti e torre, (stima 10/15.000 euro). Le scenografie rilevano aspetti di stile peculiari al pittore, capace d’evocare il paesaggio con l’uso di raffinate gamme cromatiche cariche di variazioni tonali che fanno vibrare la luce che modella le nuvole e si riverbera sul terreno. Questi caratteri consentono di collocarne cronologicamente l’esecuzione alla tarda maturità, quando il pittore è attivo in Lombardia e i suoi principali committenti sono i Borromeo. L’inusuale grande formato della tela, accompagnato dalla singolarità delle dimensioni delle figure, che il Tempesta solitamente preferisce descrivere “in piccolo”, suggeriscono di ascrivere al periodo lombardo anche il bellissimo Paesaggio con figure e armenti (stima 60/80.000 euro).

CAVALIER TEMPESTA, ovvero PIETER MULIER

Madonna con il Bambino e Santi Vescovi (stima 8/12.000 euro) è una rara testimonianza sul mercato di NICOLA PECCHENEDA (Polla, 1725 – 1804), “genius loci” della pittura del secondo Settecento in Basilicata. Firmata e datata in basso al centro: N. Peccheneda p. 1783, la piccola pala d’altare è in bellissimo stato di conservazione e dovrebbe essere stata prodotta durante il soggiorno a Macianise, dove nella chiesa dell’Ave Gratia Plena si conserva la Predica del Battista.

San Giovannino (stima 8/12.000 euro), di PITTORE BOLOGNESE DEL XVI-XVIII SECOLO, ha precedenti iconografici illustri e complessi nell’ambito della scuola bolognese seicentesca. Ancora in patina e di ottima qualità pittorica questo olio su tela è un dipinto destinato a un collezionismo colto anche per problematiche filologiche che solleva.

E’, invece, d’impianto iconografico rinascimentale la Santa Caterina da Siena (stima 15/20.000 euro) di BARTOLOMEO NERONI DETTO IL RICCIO (Siena 1510 ca. – 1571). La bella tempera su tavola, inserita in un’elegante cornice intagliata, può essere datata al settimo decennio del secolo, quindi del periodo maturo dell’artista, caratterizzato da una stesura a tempera e olio magro con tonalità quasi da acquerello, mentre la struttura disegnativa mantiene formule espressive pertinenti alle sue creazioni giovanili. Un confronto adeguato si può ottenere con la pala raffigurante il Compianto sul Cristo morto della Collezione del Monte dei Paschi a Siena, datata al 1570, dove possiamo scorgere un affine aspetto pietistico ed espressivo, specialmente se osserviamo il volto della Vergine.

 

DIPINTI DEL XIX SECOLO

FRANCESCO LOJACONO (1838-1915) è considerato il più importante paesaggista siciliano della seconda metà dell’Ottocento. La sua terra e la sua città, Palermo, sono un’inesauribile fonte d’ispirazione, e di queste interpreta e coglie, in una attenta resa dal vero, le infinite contraddizioni. Nella Veduta del Golfo di Palermo (stima 30/40.000 euro) con il Monte Pellegrino sullo sfondo, che nel 1787 Goethe nel suo “Viaggio in Italia” definì ‘il promontorio più bello del mondo, la scena è pervasa da una luce abbagliante e vibrante. Il sole che irradia la sua luce sul mare, sulle montagne è l’assoluto protagonista in una tela caratterizzata da una raffinata ricerca luministica e da un vivo senso del colore. Per il suo modo di creare uno splendido connubio tra la narrazione pittorica e il verismo dei suoi paesaggi fu definito dai suoi contemporanei il “Ladro del sole”.

FRANCESCO LOJACONO

A rappresentare la pittura napoletana ci sarà tra gli atri un insolito e raro Paesaggio innevato (stima 4/6.000 euro) di ANTONIO FERRIGNO pittore amato ed apprezzato anche in Brasile denominato il pittore del Caffè.

Risalendo la Penisola parliamo di pittura laziale con una splendida tela di ANTONIO MANCINI (1842-1930) titolata La Lettera (stima 35/40.000 euro), esposto alla Galleria Permanente a Genova nel 1949.

Per la pittura veneta segnaliamo una tela di grande bellezza Ritratto di fanciulla (stima 14/16.000 euro) in cui NATALE SCHIAVONI (1777-1858) riesce a trasmettere la malinconia che vela lo sguardo dolce rivolto all’interlocutore.  Restiamo nella scuola con u’opera di EMMA CIARDI datata 1912, Veduta dal balcone della Li breria (stima 20/25.000 euro).

Per la pittura ligure è significativa la presenza di ALBERTO HELIOS GAGLIARDO con una tela molto intensa raffigurante un Contadino con la zappa (stima 8/10.000 euro) esposta in una Mostra Personale tenutasi a Palazzo Rosso Genova nel 1933 e alla mostra Realtà e Magia del “Novecento Italiano” in Liguria a Palazzo Ducale Genova nel 1995.

ALBERTO HELIOS GAGLIARDO

Opera molto interessante è uno splendido e luminoso paesaggio Motivo presso Rosciglione (stima 18/22.000 euro), di ANTONIO VARNI (1841-1908) esposto alla IV Internazionale d’Arte della città di Venezia 1901. La Veduta dell’Acropoli (stima 8/12.000 euro) dell’artista greco ANGELOS GIALLINA è con ogni certezza un lotto particolarmente interessante per il collezionismo internazionale. In catalogo diverse altre opere di artisti che, a prescindere dal nome, hanno come denominatore comune la bella qualità pittorica.

 

• 29 maggio 2012
• WANNENES – Palazzo del Melograno, Piazza Campetto 2 – Genova
• Esposizione dal 25 al 28 maggio 2012, dalle 10 alle 13 e dalla 15 alle 19
• Catalogo 30 €, on-line su www.wannenesgroup.com/calendario_aste
INFORMAZIONI
• WANNENES
Palazzo del Melograno, Piazza Campetto 2 – 16123 Genova
tel +39 010 2530097 – fax – +390102517767 info@wannenesgroup.com www.wannenesgroup.com

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