‘Try never sleeping and always moving: it deletes thought. Images mark time like pins on a map: tangled, drifting links in a chain. Sometimes I don’t know if I’m passing through walls or they’re passing through me. Passed over, passed out: a body buried under the sidewalk, memory corroded and threaded dully along, dug up and packed away in a cement knapsack. A cold case. A thud of recognition in a heart cut out and stained deep black. I’d prefer not to remember anyway.’ Kayla Guthrie.
Workshop è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra di Hanna Liden ‘Ghost Stories’ l’8 giugno, la sua prima personale in Italia e la seconda parte dei suoi due ‘Ghost’ shows, il primo ‘Ghost Town’ ha inaugurato presso la galleria Maccarone a New York lo scorso mese.
Le sculture e le fotografie di Hanna Liden esplorano ciò che le persone abbandonano, detriti umani in tutte le loro forme diverse, dando a ciò che rimane una permanenza insolita attraverso resina e pittura. Lattine, giacche, scarpe e sacchetti di spazzatura sono manipolati, solidificati e mostrati come monumento commemorativo agli uomini del passato, offrendo all’osservatore un’idea distorta di ciò che è stato prima senza dare nomi. Liden è interessata nello spostamento delle persone, lei stessa si è trasferita più volte prima di stabilizzarsi a New York, e Ghost Stories è un lavoro di spostamento, questa volta trasportando i detriti di New York dall’altra parte dell’oceano ed in un antico palazzo veneziano del quindicesimo secolo, raccontando storie (di fantasmi) a persone di oggi riguardo persone di una volta che non sono neanche mai esistite.
Hanna Liden l’artista di origine svedese che vive e lavora a New York, fa fotografie e sculture che sono difficili da descrivere. L’inafferrabilità e sfuggevolezza delle immagini diHanna fanno parte del fascino che ha colpito i curatori della Biennale del Whitney Museum nel 2006 e i galleristi di Rivington Arms. Liden ha una capacità incredibile di sposare un naturalismo pagano con un abbandono apocalittico nello stile de ‘Il Signore delle Mosche’ ma non senza umorismo. La sua educazione atea scandinava e l’amore per i film dell’orrore spiega la sua acuta estetica. “ I miei genitori sono scienziati e sono cresciuta senza religione – quasi contro la religione – in una società socialista, “ dice. “ Quindi sono sempre stata attratta e ho sempre invidiato le persone che credono nel paradiso o in un’altra vita dopo la morte e cose del genere. Ero ossessionata dalla morte ma ora un pò meno.” Se le sue immagini – con maschere, paesaggi surreali e simbolismo auto inventato – raccontano una storia è perchè Liden assembla le foto come un regista, complete di attori e materiale di scena. “ Sono influenzata dal cinema più che dall’arte contemporanea. Adoro Ingmar Begman e sono cresciuta con i suoi film. A mia nonna piaceva tantissimo ma I miei genitori pensavano fosse troppo conservatore. Mi piacciono molto anche David Lynch e David Cronenberg.” La fotografa svedese sta al momento lavorando ad un libro di fotografie che non sono state utilizzate in varie mostre e prevede di fare un film prima o poi. “ Leggevo molti libri di fantascienza quando ero giovane. Le mie foto sono influenzate dalla distopia che segue una catastrofe, ma sono anche molto idealistiche”, dice l’artista.
Le sue mostre includono: ‘Ghost Stories’, Workshop, Venezia, 2012, ‘Ghost Town’, Maccarone, New York, 2012, ‘Cats & Dogs’ (con Nate Lowman), Carlson, London, 2012, ‘Out of My Mind Back in 5 Minutes’, Maccarone, New York, 2011, ‘Lobster Roll’, The Fireplace Project, East Hampton, NY, 2011, ‘New York Minute’, Garage Center for Contemporary Culture, GCCC, Moscow, 2011,’Post 9/11’, OHWOW, Los Angeles, 2011, ‘What’s He Building in There?’, Fuse Gallery, New York, 2011, ‘Fall Ten’, Galerie Gmurzynska, Zurich, 2010, ‘Come As You Are Again’ Hanna Liden and Nate Lowman, Salon 94, New York, ‘As Black As Your Hat’, Half Gallery, New York, ‘New York Minute’, MACRO, Roma, 2009, ‘In a Silent Conversation with Ingmar Bergman’, Kunstmuseum Thun, Switzerland, ‘Underdog’, Gagosian, New York, 2009, ‘Day for Night’, Whitney Biennial, Whitney Museum of American Art, New York, 2008, ‘Hairfaces, Scapegoats, Bloodsuckers and a Few Deaths’, Rivington Arms, New York, 2006, ‘Beyond the End’, Peter Kilchman Gallery, Zurich.
Hanna Liden ‘Ghost Stories’
8 giugno – 20 luglio 2012
Vernissage 8 giugno alle 18.00
WORKSHOP
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