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Alex Webb: la sofferenza della luce

Si è chiusa il 17 Giugno 2012 alla Fondazione Forma di Milano la mostra personale “La sofferenza della luce” di Alex Webb, organizzata in collaborazione con Magnum Photos, agenzia della quale il fotografo statunitense entrò a far parte come membro associato nel 1976. Le immagini esposte sono gli scatti più celebri e rappresentativi di un corpo di lavori eseguito nell’arco di più di 30 anni e da sempre caratterizzato da una intensa forza comunicativa che parte dall’uso straordinario del colore e del contrasto, che Webb mostra di sapere padroneggiare e prediligere al bianco e nero dei suoi primi lavori. Il suo percorso iniziò nel 1974 con un viaggio ad Haiti; nacque da quel momento nel fotografo un amore per i paesi centro americani e per la loro – come descritta dal fotografo stesso – incertezza culturale e luce infuocata, fonte incessante di curiosità, interesse e stimoli. Ad Haiti seguirono altri viaggi, tra cui quelli verso Nicaragua, Cuba, Grenada, Messico e poi verso mondi culturalmente diversi, come il sud degli Stati Uniti, l’ India o la Turchia. Fin dal primo sguardo colpisce la vitalità racchiusa nello scatto, che si scatena già a partire dal riflesso della luce sul colore intenso della pelle dei soggetti e dal contrasto, sempre protagonista, tra zone di luce e di ombra, finemente accostate nonostante la spontaneità delle composizioni. I colori accesi e brillanti trasmettono l’energia dell’intorno culturale e il paesaggio, quasi sempre urbano, fa da cornice ai soggetti comparendo talvolta come contorno, talvolta come immagine restituita da uno specchio o da un vetro.

Nelle foto l’osservatore si ritrova in paesi in cui l’ esterno e gli spazi comuni, nonostante il degrado spesso visibile, sono ancora il luogo principale di vita e di socialità, in contrasto con la riservatezza che caratterizza le culture occidentali. Ci immergiamo nelle atmosfere di un mercato indiano, delle strade di Istanbul, dei bar di Grenada o di un parco giochi cubano e capiamo la potenza evocativa della Street Photography. Fil rouge tra tutti i lavori è anche il movimento, che troviamo ad esempio nello zucchero che fila, nel dimenarsi agitato di un uccello catturato, in un gruppo di bambini che gioca e salta o nella pioggia che scende battente. Gli scatti di Webb sono privi di giudizio riguardo le situazioni immortalate, ne comunicano solo l’intensità e l’energia: la forza vitale è tutta collimata in un sorriso o in uno sguardo e la composizione appare precisa ed evocativa. Appare chiaro come il tratto caratteristico di questo fotografo sia diventato uno dei più riconosciuti e ammirati a livello mondiale perché, una volta terminata la mostra, la sensazione è quella di empatia con i luoghi e le persone raffigurate, nonostante le volutamente poche righe di presentazione.
Ciò che è curioso sapere è che Webb fu ispirato a compiere il famoso primo viaggio ad Haiti dalla lettura del romanzo I commedianti di Graham Greene, ambientato proprio in quella metà dell’isola caraibica: esempio di come un libro può segnare il punto di svolta in una vita.

INFO:
La sofferenza della luce – Alex Webb
Fondazione FORMA per la Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro 1
20136 Milano
02.58118067
02.89075419
dal 26 aprile al 17 giugno 2012
tutti i giorni dalle 10 alle 20
Giovedì e Venerdì dalle 10 alle 22
lunedì chiuso

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