Una sorta di Grand Tour. Non il lungo viaggio nell’Europa continentale intrapreso dai giovani ricchi dell’aristocrazia europea del XVII secolo effettuato per perfezionare il proprio sapere, ma quello percorso da Artslife per seguire gli eventi e le mostre organizzate a Milano, Vienna e Venezia in occasione del 150° anniversario dalla nascita di Gustav Klimt. Un compleanno imperdibile che Vienna ha festeggiato nel miglior modo possibile (Clicca qui per prendere visione di tutte le mostre temporanee visitabili a Vienna.) Eventi sparsi ovunque. Personali dell’artista. Ogni singola opera e disegno dell’autore messo a disposizione del pubblico. Un tesoro inestimabile.
Il pittore nacque il 14 luglio 1862, secondogenito di sette fratelli, in una famiglia della piccola borghesia di Baumgarten, sobborgo di Vienna, ai tempi ancora immerso nella campagna. E’ soltanto il 1897 quando Klimt viene nominato presidente della Vereinigung bildender Künstler Österreichs (associazione di pittori e scultori della Secessione austriaca) divenendo così il capo indiscusso dei “secessionisti”, movimento che ambiva ad un rinnovamento artistico. Klimt fu indubbiamente un precursore della modernità, il quale, dopo anni di intensa attività artistica, tra numerosi trionfi e ostilità, morì a causa di un ictus dal quale non si riprese mai più, a Vienna, all’età di 56 anni, il 6 febbraio del 1918. La sua tomba si trova al cimitero di Hietzing. Nello stesso anno scomparvero anche altri artisti a lui vicini come Otto Wagner, Kolo Moser ed Egon Schiele.
Arrivati a Vienna non potevamo fare altro che iniziare il nostro percorso artistico da una vera istituzione: il Palazzo della secessione. “Al tempo la sua arte. All’arte la sua libertà.” Queste le parole impresse sul portale della struttura, uno degli edifici più celebri dello stile Liberty viennese, edificato agli inizi del ‘900. Al suo interno “Il Fregio di Beethoven”, opera lunga 34 metri e creata da Klimt per la mostra su Beethoven del 1902. Un’interpretazione pittorica della Nona Sinfonia del compositore e montata nello scantinato del palazzo. Per i 150 anni di Klimt è stata installata una scala in mezzo alla sala che permette di vedere il fregio da vicino per poter ammirare al meglio ogni singolo particolare del capolavoro. L’anelito alla felicità, Forze ostili e Inno alla Gioia. Ecco le tre fasi. Nell’ultimo pannello Klimt riporta la citazione biblica: “Il mio regno non è di questo mondo”, la stessa citazione nel saggio di Wagner del 1846 dedicato a Beethoven per sottolineare la funzione liberatrice della musica in contrasto con la corruzione del mondo terreno. Il bene e il male. La forza dei due amanti. L’uomo, il Cavaliere, che dovrà affrontare una sorta di viaggio agli Inferi per raggiungere la Poesia, la protagonista femminile del dipinto. Una strada impervia che sfocerà nell’abbraccio avvolgente e appassionato dei due. Toccante. Una tappa irrinunciabile.
Così come il Museo del Belvedere, dove oltre alla commozione provata dinnanzi a dei magnifici Schiele, abbiamo potuto ammirare anche “Il bacio” di Klimt, l’opera più significativa dello Jugendstil realizzato tra il 1907 e 1908. Una vera icona dell’intero movimento e famosissimo in tutto il mondo. L’opera, che fu esposta al pubblico per la prima volta nel 1908 e fu acquisita subito dalla Österreichische Galerie, oggi si trova nel cuore della più grande raccolta al mondo di opere di Klimt proprio alla Österreichische Galerie del Belvedere, dove era in corso anche “Gustav Klimt/Josef Hoffmann. Pionieri della modernità”, fino al 4 Marzo 2012, mostra che illustrava la collaborazione di Gustav Klimt con Josef Hoffmann e sondava anche l’influsso di Hoffmann sull’opera pittorica di Klimt. Immancabile anche un salto al Leopold Museum dove tra uno splendido Egon e un altro, abbiamo passato circa mezz’ora davanti all’incantevole e ammaliante “La vita e la morte” del ’15. In mostra al Leopold anche “Gustav Klimt. Un viaggio (nel tempo)” che ha chiuso i battenti l’11 Giugno 2012, dove si potevano ammirare anche dei pezzi del lascito di Emilie Flöge, oltre alle lettere scambiate con Klimt.
Al Wien Museum, invece, “La collezione del Wien Museum”, dal 16 Maggio al 16 Settembre 2012, dove sono esposte opere provenienti dalla ricca collezione del museo su Gustav Klimt, tra cui il ritratto di Emilie Flöge, manifesti, stampe, il camice da lavoro dell’artista, la maschera funeraria e un un disegno di Gustav Klimt morto realizzato da Egon Schiele. La chicca della mostra è rappresentata però da 400 disegni dell’artista, esposti al pubblico per la prima volta.
Abbiamo visitato anche lo stupefacente Kunsthistorisches Museum con i suoi immensi tesori, per la mostra “Gustav Klimt al Kunsthistorisches Museum”, fino al 6 Maggio 2012, dove erano esposti 13 dipinti e i bozzetti preparatori per la decorazione della scalinata del Kunsthistorisches. Per completare il nostro Grand Tour viennese non potevamo non recarci all’Albertina, dove, oltre ad une mostra molto interessante sugli impressionisti (mostre vere e di grande rigore scientifico, altro che quelle italiane) e dopo aver visitato tutta la parte riservata alla collezione permanente -anche quest’ultima decisamente ricca e interessante e con la più grande raccolta grafica del mondo, da Durer a Warhol- abbiamo visitato “I disegni di Klimt”, in mostra fino al 17 Giugno 2012. Accanto ai prestiti, la mostra presenta una sezione incredibile di circa 170 opere della collezione del museo offrendo un ampissima visione sull’opera grafica di Gustav Klimt. Un’infinità di stanze. Quasi stremante tutta la visita al museo dell’Albertina conclusasi con questa infinità di sale ricche di disegni di Klimt. (Per visualizzare tutti gli eventi che Vienna ha organizzato per i 150 anni dalla nascita di Klimt clicca qui) Il 2 Settembre sarà presentato anche “Gustav Klimt-the musical”. La Künstlerhaus di Vienna ha scelto di raccontare la storia dell’artista a suon di musica rock e in un contesto multimediale.
Si è invece conclusa il 6 Maggio 2012 la mostra che Milano ha voluto dedicare al maestro, “Gustav Klimt. Disegni intorno al Fregio di Beethoven” (clicca qui per leggere la recensione della mostra fatta da Artslife.com). Lo Spazio Oberdan ha presentato una riproduzione parziale in dimensioni reali del Fregio di Beethoven accompagnata da quindici disegni originali correlati al famoso affresco custodito nel Palazzo della Secessione di Vienna. Una riproduzione eseguita da un team di scenografi e decoratori di Brera. Una sala -ovviamente- con la nona di Beethoven soffusa nell’aria e una spiegazione abbastanza dettagliata dell’opera. Dopo aver visto l’originale al palazzo della Secessione però, la domanda è sorta spontanea: “Era necessario?” Non era meglio chiedere in prestito qualche disegno in più invece che riprodurre il fregio? Ad ogni modo il percorso espositivo si apriva con i manifesti originali della Secessione viennese realizzati da Koloman Moser, Alfred Roller, Ferdinand Hodler e Leopold Stolba. Completavano l’esposizione alcuni numeri della rivista “Ver Sacrum”.
Il nostro viaggio è continuato fino a Venezia. Siamo approdati in laguna per la mostra a Palazzo Correr “Klimt. Nel segno di Hoffmann e della secessione.” (Clicca qui per la mostra di Klimt a Venezia). Nata dalla coproduzione tra Fondazione Musei Civici di Venezia e il Museo Belvedere di Vienna questa mostra ha reso omaggio al pittore in modo più serio e rigoroso rispetto a quella di Milano, con dipinti, documenti rari, gioielli, mobili e con artisti messi a confronto come George Minne, Jan Toorop, Fernand Khnopff, Koloman Moser, Josef Hoffmann. Presente anche qui -purtroppo- una sorta di riproduzione del Fregio. Il passaggio a Venezia è stato obbligato. Presenti in mostra la splendida “Giuditta” del 1901, in prestito dal Museo del Belvedere di Vienna e “Salome (Giuditta II)”, del 1909, visibili fino all’8 luglio 2012. In prestito dal sopra citato Museo della capitale austriaca anche il sublime “Girasole”, del 1907, acquisito dalla Österreichische Galerie soltanto un mese fa. In prestito dalla National Gallery di Londra anche il favoloso “Portrait of Hermine Gallia” del 1904.
Insomma, siete appassionati del genere o solo dei curiosi e volete davvero capire Klimt e la sua arte? Allora non c’è bisogno di una critica e di tante parole inutili da parte nostra. Andate e commuovetevi davanti ai suoi capolavori. Perché, come diceva lui stesso, solo davanti ai suoi lavori vi sarà possibile entrare nella mente di questo personaggio unico e ineguagliabile per capire la sua arte sublime.
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