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Firenze – III edizione di “Lo schermo dell’arte-Notti di mezza estate”

Lo schermo dell’arte – Notti di mezza estate è un programma di film d’artista e documentari dedicati all’arte contemporanea e ai suoi protagonisti che si terrà nei quattro lunedì del mese di luglio alle Murate. Alla sua terza edizione, dopo aver fatto registrare l’estate scorsa il tutto esaurito, la rassegna intende confermarsi anche quest’anno come uno degli appuntamenti più seguiti dell’Estate Fiorentina proseguendo l’importante percorso di collaborazione tra Lo schermo dell’arte e il Comune di Firenze.

Curato da Leonardo Bigazzi, il programma sarà interamente dedicato al cinema documentario con quattro film che raccontano le storie di uomini e donne che hanno consacrato le loro vite all’amore e alla tutela dell’arte. Alcuni dei film saranno presentati in anteprima come The Art of The Steal di Don Argot, che ricostruisce il caso della Barnes Foundation di Filadelfia e delle manovre politiche che ne hanno determinato il trasferimento in una nuova sede museale, e Herb & Dorothy di Megumi Sasaki, l’incredibile storia di due coniugi che con pochissimi soldi hanno messo insieme una delle più importanti collezioni di arte contemporanea degli Stati Uniti.

Come nelle passate edizioni saranno inoltre riproposti alcuni dei film dell’archivio de Lo schermo dell’arte Film Festival tra i quali The Desert of Forbidden Art di Amanda Pope e Tchavdar Georgiev e How to Make a Book with Steidl di Jörg Adolph e Gereon Wetzel.

Tutti i film sono in versione originale sottotitolati in italiano e saranno proiettati con audio in cuffia. Il progetto è realizzato in collaborazione con FST-Mediateca Toscana Film Commission e con il contributo del marchio di design Opinion Ciatti.

Le Murate
Firenze, Piazza delle Murate
inizio orario proiezioni: ore 21.30

INGRESSO GRATUITO
info@schermodellarte.org
www.schermodellarte.org

Programma:

Lunedì 2 Luglio

Herb & Dorothy di Megumi Sasaki, Stati Uniti, 2009, 87’

Il film racconta l’incredibile storia di come un semplice impiegato delle poste, Herbert Vogel, e sua moglie Dorothy, una bibliotecaria, siano riusciti a mettere insieme una delle collezioni di arte contemporanea più importanti degli Stati Uniti, costituita da oltre 2000 pezzi e valutata svariati milioni di dollari.
Sin dall’inizio degli anni ’60 guidati dalla loro passione, e nonostante i limiti economici, Herbert e Dorothy Vogel hanno comprato opere d’arte seguendo solamente due regole: il prezzo doveva essere accessibile e l’opera doveva essere abbastanza piccola da entrare nel loro minuscolo appartamento di Manhattan. In tutti questi anni i Vogel non hanno mai venduto una sola opera d’arte e ancora oggi, dopo aver donato nel 1993 gran parte della loro collezione alla National Gallery of Art di Washington, vivono nel loro piccolo appartamento di New York.
In un mondo dove spesso il valore economico si sostituisce a quello artistico, la loro storia dimostra che la visione e l’istinto sono ancora più importanti del denaro.
Il film sarà presentato per la prima volta a Firenze.

Lunedì 9 Luglio

The Art of the Steal di Don Argott, Stati Uniti, 2009, 101’

Il Dott. Albert C. Barnes istituì nel 1922 una Fondazione destinata a promuovere i valori fondamentali dell’arte attraverso lo studio e la tutela della sua straordinaria collezione di opere del XIX e del XX secolo. La sede della Fondazione, a pochi chilometri da Filadelfia, divenne negli anni un importante centro di studi e Barnes, alla sua morte, lasciò precise istruzioni che vietavano qualsiasi movimento o prestito delle oltre 9000 opere d’arte della collezione tra cui vi erano decine di Cézanne, Picasso, Matisse, Modigliani e Renoir.
Il film ricostruisce attraverso innumerevoli interviste e documenti come un ristretto gruppo di persone abbia sistematicamente cercato negli ultimi anni di acquistare il controllo della Fondazione per spostare la collezione di Barnes, valutata oltre 25 miliardi di dollari, in una nuova sede museale nel centro di Filadelfia. Una testimonianza attuale di come il potere politico e gli interessi economici hanno calpestato la visione di un uomo e la sua eredità.
Il film sarà presentato in anteprima italiana.

Lunedì 16 Luglio

How to Make a Book with Steidl di Jörg Adolph e Gereon Wetzel, Germania 2010, 88′

Gherard Steidl è uno dei più importanti editori specializzati in libri d’arte, di fotografia e di moda.
In oltre quarant’anni di attività dal suo laboratorio di Göttingen hanno visto la luce alcune delle opere editoriali più significative di tutti i tempi. Per un anno i due registi hanno seguito Steidl alle prese con artisti di fama mondiale come Joel Sternfeld, Robert Frank, Jeff Wall, Ed Ruscha e Robert Adams, fra New York e Londra, Parigi e il deserto del Qatar. Il film è il ritratto di un uomo schivo e appassionato del proprio lavoro, un editore apprezzato a livello internazionale per aver saputo coniugare nel libro aspetto artistico e artigianalità a un tale livello di perfezione da farlo diventare una vera e propria opera d’arte.

Lunedì 23 Luglio

The Desert of Forbidden Art di Amanda Pope e Tchavdar Georgiev, Federazione Russa, Stati Uniti, Uzbekistan 2010, 80′

Giunto per la prima volta in Uzbekistan nel 1950 al seguito di una spedizione archeologica e etnografica, il pittore, archeologo e collezionista russo Igor Savitsky ha trascorso la sua vita a Nukus, dove nel 1966 ha fondato e diretto il Nukus Museum. Accanto a preziose testimonianze dell’arte e dell’artigianato locale, il museo, situato in una delle regioni più povere del mondo, custodisce una tra le più rare e cospicue collezioni di opere d’arte contemporanea, composta in gran parte da disegni e dipinti realizzati da artisti dell’Asia centrale e da esponenti dell’avanguardia russa che Savitsky ha salvato e dall’oblio e dalla censura negli anni del regime sovietico. La biografia di Savitsky e la storia della sua impresa, raccontate da Ben Kingsley, Sally Field e Ed Asner, si intrecciano a immagini di numerose opere, in gran parte mai esposte al pubblico, documenti e testimonianze del presente, come quella di Marinka Babanzarova, direttrice del Museo. Il film ha vinto il Cine Golden Eagle Award, il Best Doc Palm Beach International Film Fest e l’Audience Award Beijing International Film Fest.

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