Ultimo monumento a cadere sotto la follia jihadista è stata l’entrata della moschea Sidi Yeyia. “Hanno sradicato la porta sacra che non aprivamo mai”, ha raccontato un testimone – Sono arrivati con i picconi, hanno cominciato a gridare ‘Allah’ e hanno distrutto la porta. Molti piangevano”. Nei giorni scorsi gli attacchi degli jihadisti di Ansar Dine avevano preso di mira gli antichi Mausolei dei santi musulmani. Nei giorni scorsi, la città era stata iscritta dall’Unesco nella lista del patrimonio dell’umanità in pericolo. Secondo un testimone, le distruzioni dei mausolei sarebbero una risposta a questa decisione. Timbuctù, chiamata anche “la città dei 333 santi” o più banalmente “la perla del deserto”, è iscritta al Patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1988. Oltre alle sue tre grandi moschee, la città conta anche “16 cimiteri e mausolei che erano componenti essenziali del sistema religioso nella misura in cui, secondo la credenza popolare, erano il rifugio che proteggeva la città da tutti i pericoli”, si legge sul sito dell’Unesco. (fonte Afp)