Si è chiusa domenica 15 luglio 2012 a New York la quinta edizione di ArtHamptons, la super esclusiva fiera d’arte contemporanea che si tiene ogni anno nell’area geografica celebre per ospitare le residenze in cui molti benestanti newyorchesi trascorrono le vacanze estive e i fine settimana. Quest’anno, oltre alla sede tradizionale, vi era a circa un chilometro un’area bucolica di 97 ettari che ha ospitato un Parco Sculture con opere gigantesche. L’edizione 2012 ha esposto 75 gallerie statunitensi e internazionali (Regno Unito, Spagna, Germania, Canada, Argentina, Messico, Israele, Grecia, Russia, Giappone, Cina e Corea) e circa 3.000 opere di 400 artisti conosciuti. Un curiosità: l’anno scorso i collegamenti in streaming attivati dai newyorchesi, per visitare virtualmente questa fiera, sono stati oltre 9.500. Il tema di questa edizione è stato il centenario della nascita di Jackson Pollock (28 gennaio 1912 – 11 agosto 1956). Tutta la lobby della fiera ha ospitato una sorta di installazione in cui è stato ricreato lo studio del celebre artista americano con alcune sue memorabilia. Dan Rizzie ha moderato un convegno dal titolo “The Last Taboo. Il nesso tra denaro e arte”. In concomitanza con la fiera la J.P.Morgan ha tenuto un party contestato da due performer che si sono fatti gettare addosso delle vernici colorate (come omaggio all’astrattismo pollockiano).
Tra le opere esposte polaroid di Andy Warhol (Danzinger), dipinti di Chuck Cose o Norman Bluhm, le foto di Childers Michael dedicate a leggende di Hollywood come Paul Newman e Dennis Hopper (Michael H. Signore Gallery) o quelle di Lisa Jack del giovane presidente Barack Obama presso l’Occidental College (Mark Borghi Fine Art). Ma questa fiera è importante soprattutto per tastare il polso dei talenti emergenti americani. Sopra questa edizione indubbiamente aleggiava il fantasma di Pollock e una delle tendenze più diffuse sembra proprio quella di un innovativo e ragionato ritorno all’astrattismo. Nello stand della californiana Madison Gallery, molto belle e poetiche le tecniche miste di Luc Leestemaker, un astrattista americano scomparso di recente dopo una lunga battaglia contro il cancro. Da Km Contemporary (New York) fauve e quasi europee i dipinti di Evan Zatti. Mentre da Weber Fine Art (New York) spiccano gli acrilici di Shawn Dulaney. Interessante anche, nello stand di Anelle Gandelman Fine Art (New York) i lavori, con acrilici e resine, di Teresa Stanley che uniscono una sorta di percorso narrativo all’astrazione. Insomma il consiglio è di dare un’occhiata al catalogo on line di questa edizione. Basta CLICCARE QUI