Questa settimana Christie’s ha dato il via alle valutazioni di questo primo semestre, riportando tutte le cifre che ben descrivono i cambiamenti globali del mercato all’incanto di questo 2012 all’insegna del record.
La casa guidata da Steven Murphy, in questi primi sei mesi ha fatto un evidente balzo in avanti rispetto alla rivale Sotheby’s, con un fatturato di $3,5 miliardi e una crescita dell’11,2% in un anno, contro i $2,4 miliardi ed un calo del 15,8% di Sotheby’s.
Dal resoconto di Christie’s un dato salta subito all’occhio: 661,5 milioni di dollari in private sales, il 50% in più rispetto al primo semestre 2011, comprese le vendite della galleria Haunch of Venison. A Londra un mese fa, l’opera di Renoir (Baigneuse) è stata ritirata dall’asta di Impressionist and Modern Art perché venduta privatamente, appena prima l’inizio dell’asta, entro la sua stima di 12-18 milioni di sterline. L’aumento delle vendite private è un fenomeno in vertiginosa crescita già dal 2011, con una conseguente maggiore attenzione verso di esse da parte delle case d’asta. Infatti, anche Sotheby’s non rimane certo fuori da questo gaudente mercato, con l’apertura di una propria galleria, S2, l’anno scorso a New York.
Ottimi risultati già a inizio anno a Londra, con oltre 130 milioni di sterline battuti alle Evening sales di Christie’s e Sotheby’s e percentuali di venduto che hanno superato il 90%, preannunciando già un’annata coi fuochi d’artificio. Top lot della settimana di febbraio è stato il bellissimo ritratto di Henrietta Moraes di Francis Bacon, battuto a £21,3 milioni, diventando la seconda opera più costosa venduta dal dipartimento di Postwar & Contemporary di Christie’s London. La stessa serata ha fatto scalpore l’invenduto di Rothko, di cui si è scoperto in seguito che era destinato ad una private sale.
I martelletti si sono spostati poi a New York a maggio, dove la piazza americana ha mostrato la sua ripresa a suon di record, riconquistandosi il primato nel mercato secondario internazionale. Ha iniziato Sotheby’s il 2 maggio raggiungendo il totale più alto nella categoria di Impressionist and Modern Art Evening sale, con 330,5 milioni di dollari, di cui molto hanno fatto i 120 milioni dell’Urlo di Munch. La settimana dopo è stata Christie’s ad aggiudicarsi il totale più alto di sempre, questa volta nella categoria Postwar and Contemporary Art. Protagonista Rothko con Orange, Red, Yellow aggiudicato a 86 milioni di dollari, la cifra più alta mai pagata per un’opera contemporanea in asta. La sera dopo da Sotheby’s ha replicato battendo il record per un altro grande maestro contemporaneo, Roy Lichtenstein con la sua Sleeping Girl battuta a 44,8 milioni.
Niente pause per i collezionisti, ci si sposta in Europa a fine giugno con le aste di Londra, dove è ancora Christie’s a primeggiare con i suoi £132.8 milioni del 27 giugno, registrando il miglior risultato di sempre in territorio europeo.
Tornando alle cifre annunciate da Christie’s, tra le categorie, la più redditizia è stata la Post-War and Contemporary Art con £576,1 milioni e un incremento del 34% rispetto all’anno precedente. 340 le opere vendute al di sopra del milione di dollari e 26 oltre i $10 milioni, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo nel 2011.
A livello globale, il Mps Art Post War Index ha registrato un aumento del 75,7% rispetto all’anno prima, con una ripresa molto solida del segmento che ha riportato il livello delle vendite a quello del picco del 2008.
Questi dati manifestano un ritrovato clima di fiducia nel mercato occidentale, ma soprattutto di euforia e corsa alle opere rare da parte dei collezionisti.
Nell’altro lato del globo invece, le vendite di Christie’s sono diminuite del 24%, e in generale si è registrato un rallentamento del 43% rispetto a un anno fa (ArtTactic), con i collezionisti spaventati forse dal rallentamento dell’economia cinese, o per un mercato in maturazione che compie scelte oculate e non più all’impazzata come gli anni precedenti.
Secondo l’ultimo report di Mps, gli Stati Uniti stanno tornando ad essere il mercato leader, con il Regno Unito che invece si attesta al suo 40%, confermando il forte rallentamento del mercato secondario in Cina.
Facendo un confronto con il mercato finanziario, secondo l’indice Mei Moses l’investimento in arte nell’ultimo periodo ha superato quello dell’S&P500, calcolato in 7.3% di rendimento annuale contro il 6.2%. Secondo Mps, negli ultimi tre anni l’indice dell’arte ha superato la performance di S&P500 e FTSE Mib (rispettivamente +78%, +46% e -31,9%), anche se nell’ultimo anno l’indice Mps Art Market Value ha risentito della difficoltà finanziarie assumendo segno negativo (-17,4%), mentre l’unico positivo è l’S&P500 (+1,9%).
Quel che emerge dal primo semestre 2012 è la grande richiesta di opere rare e di ottima qualità. Una spiccata tendenza che invoglia i proprietari ad offrire le proprie opere in asta. In sintesi stiamo assistendo a un collezionismo sempre più élitario che acquista in asta i propri trofei, portando a far diminuire drasticamente le opere di fascia inferiore di prezzo, quelle che alimentavano il collezionismo medio, rendendo così sempre meno liquide opere di valore inferiore ai 30.000 euro.
Stiamo a vedere cosa succederà dopo la pausa estiva, con gli appuntamenti di settembre a New York.
Specialmente nei periodi di crisi, e la crisi di oggi è terribile, molti patrimoni vengono investiti in beni rifugio, oggi un bene rifugio lo è diventato anche l’opera d’arte, per questo vengono comperate opere d’artisti già consolidati dal mercato.
Molti compratori d’opere d’arte, sono investitori che acquistano solamente per mettere al sicuro il loro capitale, e non perchè amano l’arte.
Se veramente amassero l’arte, si accorgerebbero che ci sono anche opere fatte da artisti che lavorano immersi nella contemporaneità, come sempre hanno fatto i grandi artisti del passato.
Molte di queste opere vendute dalla Christie’s e dalla Sotheby’s, sono opere fatte prima della II Guerra Mondiale, dell’Olocausto, dell’Apartheid e della strage dell’11 Settembre 2001 a New York. Oggi, con la veloce informazione globale, veniamo immediatamente a conoscenza dei fatti e dei problemi dell’intera società umana. Molti lavori di artisti contemporanei, possono stimolarci e farci prendere coscienza e, con le loro intuizioni possono anche contribuire a farci uscire da queste crisi.
Purtroppo, gran parte delle opere d’arte vengono comperate non per goderne della loro bellezza o per comprenderne il loro intrinseco messaggio, ma solamente perchè hanno un mercato, come qualsiasi altra merce che ha un valore di scambio.