I due atleti disegnati dal famoso street artist Banksy sui muri di Londra per le Olimpiadi sono a rischio cancellazione. Negli ultimi mesi, infatti, le autorità britanniche hanno intrapreso un’attività di ripulitura della capitale dai graffiti sfociata, pochi giorni fa, perfino nell’arresto di alcuni artisti, tra cui Darren Cullen. Non a caso, varie opere di Banksy sopravvivono ormai solo su Google Street View o nei siti che fanno raccolte fotografiche delle immagini. In proposito il blog di immagini «La freccia ferma», ha in corso una “mostra” virtuale delle migliori opere di Banksy tratte proprio dal servizio Street View di Google.
I due nuovi graffiti sono spuntati a pochi giorni dall’inizio dei Giochi. Lo street artist britannico dall’identità segreta ha pubblicato le foto sul suo sito internet. Banksy saluta le Olimpiadi con due opere “a tema” di ispirazione pacifista: su un muro ha disegnato la silhouette di un lanciatore che, al posto del giavellotto, sta per scagliare un missile. Su un altro un atleta del salto con l’asta supera in volo un muro di filo spinato per atterrare su un materasso vero posto sul marciapiede. I disegni sono una chiara denuncia nei confronti di una Londra blindatissima in vista dei Giochi, dove le forze dell’ordine hanno collocato batterie di missili sui tetti delle case, sollevando non poche polemiche, e paure, tra gli abitanti.
Difficilmente, comunque, i due olimpionici di Banksy sopravviveranno alle Olimpiadi visto che la polizia sta letteralmente facendo piazza pulita e allontanando gli street artist dai Giochi. L’artista si è visto spesso cancellare i suoi disegni, l’ultima occasione è stato il Giubileo di Elisabetta II. Ma le sue opere sopravvivono virtualmente alle ripuliture. Sul blog “La freccia ferma”, ad esempio, uno dei più belli è «Ozone’s Angel» con cui il graffitaro ha omaggiato un suo amico artista, Ozone, ucciso nel metrò di Londra da un treno mentre era all’opera. Raffigura un angelo con un giubbotto antiproiettile che tiene in mano un teschio. Nella realtà è stato cancellato. Dai siti specializzati alle applicazioni da smartphone per localizzare i suoi graffiti, la Banksymania è inarrestabile, a dispetto dei «cancellatori». (Fonte: La Stampa)