Il prossimo 7 ottobre gli storici dell’arte italiani sono chiamati a riunirsi all’Aquila.
È la prima volta che tutti gli storici dell’arte si incontrano: senza distinzioni tra insegnanti di scuola, professori universitari, funzionari del Mibac o di altri enti, studenti, dottorandi, laureandi, pensionati.
Lo faranno all’Aquila, perché nell’abbandono del centro monumentale della città devastato dal terremoto la Repubblica italiana tradisce se stessa, rinunciando radicalmente a «tutelare il patrimonio storico e artistico della nazione» (articolo 9 della Costituzione). Lo stato terribile dell’Aquila, divisa tra monumenti annullati e new towns di cemento, è una metafora perfetta di un Paese che affianca all’inarrestabile stupro edilizio del territorio la distruzione, l’alienazione, la banalizzazione del patrimonio storico monumentale, condannando così all’abbrutimento morale e civile le prossime generazioni.
Gli storici dell’arte vogliono dire con forza che è giunto il momento di ricostruire: ricostruire, restaurare e restituire alla vita quotidiana dei cittadini il centro dell’Aquila; ricostruire il tessuto civile della nazione; ricostruire il ruolo della storia dell’arte come strumento di formazione alla cittadinanza e non come alienante ancella dell’industria dell’intrattenimento culturale.
Programma
Dalle 11 alle 13 gli storici dell’arte visiteranno, in corteo o silenziosa processione, i luoghi simbolo del patrimonio monumentale colpito dal sisma e abbandonato a se stesso.
Dalle 14 alle 17 si riuniranno in Piazza del Duomo (nel ridotto del Teatro Comunale in caso di pioggia). L’assemblea si articolerà in tre gruppi di interventi: la voce dell’Aquila; la testimonianza dell’Emilia egualmente colpita dal terremoto nel suo patrimonio; e infine tre riflessioni generali sul senso della storia dell’arte in relazione alla scuola, alla tutela, alla ricerca. La lettura di brani fondamentali della letteratura artistica italiana accompagnerà questa articolazione, collegando i nodi del presente ad una identità secolare.
Concluderà Salvatore Settis.
Le autorità nazionali (a partire dai ministri Lorenzo Ornaghi e Francesco Profumo) e locali sono calorosamente invitate ad ascoltare. In modo tutto particolare gli storici dell’arte sperano di avere come interlocutori (il 7, e soprattutto da quel giorno in poi) la Direzione regionale dei Beni culturali, le Soprintendenze aquilane e il Comune: e cioè gli attori istituzionali a cui è affidato il destino del centro monumentale della città.
L’Aquila 7 ottobre. Storici dell’arte e ricostruzione civile è un’idea che nasce dalla comunità scientifica degli storici dell’arte italiani.
È promossa da:
AAA/Italia (Associazione nazionale Archivi di architettura contemporanea)
Anisa (Associazione nazionale insegnanti di storia dell’arte)
Comitato per la Bellezza
Cunsta (Consulta universitaria di storia dell’arte)
Eddyburg.it
Italia Nostra
Patrimoniosos
TQ.
Per chiarimenti sullo spirito dell’iniziativa è possibile scrivere a:
tomaso.montanari@unina.it
Per informazioni logistiche è possibile scrivere a:
laquila7ottobre@gmail.com
È necessario aderire entro il 20 settembre, inviando una email a:
laquila7ottobre@gmail.com