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Marilyn Monroe. Il mito dell’intelligenza e sensualità

Il mito è “l’idealizzazione di un evento, di un personaggio, di una situazione”, una raccolta di narrazione che hanno per oggetti personaggi celebri o eroi di un’epoca. Un mito traduce il senso inconscio e collettivo di intere generazioni della nostra specie. E Marilyn Monroe, malgré soi, lo è di sicuro. ancora oggi, a cinquant’anni esatti dalla sua morte. Il lancio dell’AGI (l’Agenzia Giornalistica Italia) di stamattina vale la pena di riportarlo per intero, senza tagli o cambiamenti. Non da usare da semplice “pastone”, come solitamente si fa con i pezzi di agenzie. E’ troppo bello. E sintetizza alla perfezione l’attualità di un mito come quello di Marilyn. “Cinquant’anni dopo la sua morte, gli uomini continuano a preferire le bionde. Anzi, la bionda Marilyn Monroe, icona della sensualita’ in grado di reggere l’avvento di 3d e HD e di riempire ancora gli occhi della sua bellezza. Quando pose fine alla propria vita il 5 agosto del 1965, l’allora trentaseienne Marilyn non sapeva che sarebbe diventata una leggenda. Anzi, nelle interviste che rilasciava dichiarava che l’ammirazione intorno a lei era “passeggera”. Oggi domenica 5 agosto 2012,, cinquantesimo anniversario della sua morte, noi vogliamo ricordarla solo così. Aggiungendo alcune delle sue frasi riportate nel poetico collage visivo che “la Lettura” di oggi (il supplemento culturale del Corriere della Sera) pubblica in copertina. Si tratta di un’opera di Vedovamazzei, uno pseudonimo dietro a cui si cela una coppia di artisti napoletani: Stella Scala (1954) e Simeone Crispino (1962). Insieme al bel pezzo di apertura di Tommaso Pincio del settimanale del Corriere, diventato veramente uno strumento prezioso per lo sviluppo dei dibattiti e delle idee nel nostro Paese.

Ecco alcune delle frasi di Marilyn Monroe:

“La gente ha l’abitudine di guardarmi come se fossi uno specchio invece di una persona. Essi non mi vedono, vedono i propri pensieri indecenti, poi si mascherano di candore per chiamare me un’indecente”.

“Nessuno di loto aveva i miei sogni. Io non volevo altro, né uomini, né denaro, né amore. Solo recitare”.

“Cammino in modo sensuale? Non so. Ho imparato a farlo da bambina. Da allora non ho più preso lezioni”.

“Sono stata su un calendario. Ma mai in tempo”.

“Il mio sogno? Stare di fianco al mio uomo, ascoltare musica, leggere poeti, imparare a scrivere, comporre versi, i primi che mi vengano in mente, e avere accanto qualcuno a cui farli leggere. E poi recitare cose serie, cose importanti”


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  • una donna straordinaria. il mondoè bombardato dalle sue immagini, da citazioni fuorvianti, da trovate pubblicitarie che ne usano non sempregli aspetti migliori: dovremmo esserne nauseati, e invece il suo fascino aunìmenta e non riusciamo a non farci ”prendere’ dal suo sorriso. una vera femmina .

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