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Fernando De Filippi in Cina

Si è aperta  all’AHA Art Space di Canton

una mostra dedicata all’artista Fernando De Filippi  che  presenta 40 disegni di grande formato realizzati con inchiostri di china su carta di riso.

Nello stesso periodo, nelle altre sale dell’AHA Art Space,   l’artista cinese Jang Youe, vicedirettore del Guangdong Museum of Art di Canton, espone i suoi lavori  dando vita ad un singolare confronto tra un artista europeo che utilizza gli strumenti orientali ed un artista cinese che guarda invece agli stilemi occidentali

Fernando De Filippi è presentato in catalogo da un testo di Vittoria Coen.

Più scorro con occhio veloce l’articolata prospettiva dell’opera di Fernando De Filippi, più mi convinco della mirabile esattezza della scienza che ci attribuisce, già dall’inizio della vita, un patrimonio personale indivisibile biologico, di una complessità organica, non proprio in senso rigidamente deterministico, ma come ipotesi di percorso evolutivo di un ricchissimo spettro di potenzialità che tocca poi all’esperienza di accompagnare dalla potenza all’atto.

Cadono, infatti, per l’artista, le tradizionali categorie sistematiche, le scansioni periodiche. Vive nel mondo, De Filippi, si alimenta liberamente di ciò che gli si muove intorno e lo vivifica di una sua propria sostanza molto vivace e vitale, autonoma e autorevole, in modo espressivo assolutamente originale.

La continuità fra gli ordini del mondo fisico e i richiami delle esperienze artistiche, la storia, insomma, nella sua complessità, quasi una caccia al tesoro, se vogliamo cedere ad un’innocente tentazione ludica, finiscono sempre col rimandarci ad un sommesso punto di partenza, come in un malizioso o maligno labirinto botanico. E qui il navigatore tecnologico che dovrebbe orientarci su di una linea retta, si bilancia piuttosto su piste curvilinee.

Niente di definitivo, dunque.

Così è, ad esempio, per la trasformazione – trasfigurazione – che l’artista ha coltivato per un certo periodo, dal soggetto fotografico al personaggio. La realtà, che si usa definire occasionale, è diventata momento magico. E momento magico, infatti, è quel tema, così caro da sempre all’arte, che è l’albero, l’ulivo che qui l’artista ha scelto, fermamente presente e deciso ad affermare la propria esistenza, pur nell’indiscusso contributo di un tempietto in pietra classicamente perfetto e autosufficiente, che diventa a sua volta poi “Il tempio dell’ulivo”.

Una costante c’è sempre, ed è la memoria. Se questo termine, che così frequentemente vien fatto di usare per indicare uno degli aspetti fondanti della ricerca di De Filippi, esso potrebbe implicare a prima vista una sorta di operazione registratrice. Niente è, invece, più lontano da una presunta passività in questo esploratore in libera uscita nella selva degli eventi che in questi decenni lo hanno variamente messo in azione (dalla performance alla fotografia, per esempio). Nella cabina di regia lo spazio è gremito da una folla di attori che fanno la loro parte tutt’altro che secondaria, compresi i significativi aspetti formali, in dimensioni sempre notevoli (humani nihil alienum), perché no? Sotto il magnifico ombrello della bellezza.

In questo modo, nel contrappunto fra protagonismo dell’oggetto e organizzazione sapiente, fra sintesi e dettaglio, tra tempo vissuto e reale, e prospettiva consapevolmente allargata (un campolungo), l’armonia è perfetta nella fermezza di un solido filo conduttore.

Il rapporto è talvolta più evidente nel tema dell’albero che, dialogando con l’ambiente, si invaghisce di colori accesi e brillanti, a volte, delle sottili leggerezze del disegno, altre volte, fino a suggerire un’alleanza nuova, con la poesia “ L’albero del poeta”, dove ogni eventuale distanza viene cancellata in nome di un segno inequivocabile e sempre coerente nell’artista. Una colta allegoria di un percorso di vita e di arte.

Vittoria Coen

 

FERNANDO DE FILIPPI

AHA Art Space
Guangzhou – CantonCina
5 Agosto /30 settembre 2012

 

FERNANDO DE FILIPPI
Nasce a Lecce l’11 aprile del 1940. A 11 anni è ammesso ai Corsi di Pittura della Scuola media annessa al locale Istituto d’Arte, dove vive sin da giovanissimo l’esperienza della bottega. Dopo aver conseguito il diploma di Maestro d’Arte,  nel settembre del  1959 si trasferisce  in un primo tempo  a Parigi stabilendosi poi  definitivamente  a Milano, dove si iscrive all’ Accademia di Belle Arti diplomandosi nel 1964. Dal 1991 al 2009 è Direttore dell’Accademia di Brera. Dall’ottobre 2009 al 2011 è Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Verona.

PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI

1958 Galleria il Sedile, Lecce;  1964 Galleria Sebastiani, Milano  1965 Galleria Il Cavallino, Venezia; 1967 Galleria Il Centro, Napoli; Galleria Il Levante, Roma ; 1969 Studio Sant’Andrea, Milano; Studio Condotti 85, Roma;  1971 Galleria Arte Borgogna, Milano; Galleria Wspolczesna, Varsavia; 1973 Galleria Arte Borgogna, Milano; Palais des Beaux Arts, Bruxelles;  1974 ARC 2 Musee d’Art Moderne dela Villede Paris, Paris;  Sala Napoleonica dell’Accademia di Brera, Milano; 1975 Cultural Centre Gallery, Beograd;  Galerie Lara Vincy, Paris; Galleria Arte Borgogna , Milano; 1976 Galleria Toselli, Milano ; XXXVII Biennale Internazionale di Venezia (Attualità Internazionali), Venezia; 1977 Galerie Ecart, Ginevra, 1978 Galleria Quadrum, Lisbona; Galleria Arte Borgogna, Milano  1979 Galleria ST.Petri, Lund (Svezia); Salone Annunciata, Milano; Galleria Rotta, Genova; Frankline Fournace, New York; 1980 Studio Pasquale Trisorio, Napoli; International Cultural Center, Anversa; 1982 Studio Carlo Grossetti, Milano; Museo d’Arte Moderna, Vancouver (Canada); 1984 Galleria Vera Biondi, Firenze; 1985 Galleria Artra, Milano;  Mostra Antologica Palazzo Ducale, San Cesario di Lecce; 1986 Galleria Arte Borgogna, Milano;  1987 Studio Annunciata, Milano;  1988 Kala Institute, Berkeley (California); 1989 New Gallery Museum Department,La Valletta(Malta);  1991 Galleria Arte Borgogna, Milano; 1992  Galleria Arte Borgogna, Milano; 1994 Studio Pio Monti, Roma;  1995 Galleria Bianca Pilat , Milano; L’Enigma Metafisico, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Forti, Verona;  1996 I Cinque sensi della Geometria, Civica Galleria Sabionetta, (MN); Il Luogo del Desiderio/Lucrezia De Domizio, Milano; 1998 “I Percorsi del Mito”, Opere Recenti,  Palazzo Reale, Milano; 1999 National Museum of Fine Arts,La Valletta– Malta;  “Poi che le stelle stanno a guardare”, Castello Aragonese, Otranto;  2000 “Carte dOriente”, Museo Butti, Viggiù; Seul  Fine Art Center, Seul, Corea del Sud; 2001 F. De Filippi “ Carte d’Oriente”La Rotunda, Seul, Corea del Sud,  “I colori del mito “, Arte – Ta  matete, Milano;  2005:  Centro Borges, Buenos Aires, (Argentina);  Casona Municipale, Cordoba ( Argentina); Museo d’Arte Contemporanea, Rìo Quarto ( Argentina);  2007: Annunciata, Galleria d’Arte, Milano. 2008: Bel Art Gallery, Milano;   Arbor Solis – Carte Valori Confindustria, Lecce; Spazio Laboratorio Hajek, Milano. 2009: Spazio Tadini, Milano;  Antologica 1962/2009, Museo Provinciale, Lecce;  2011: Accademia di Belle Arti di Verona;  Plus Florence  –  Scenari, Firenze;  2012 : Arbor Solis –  Contemporary Art Museum, Zhengzhou henan; Tropicale  – Boscolo Exedra, Milano; AHA Art Space, Guangzhou – Canton- Cina.

 

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