Polemiche sul palazzo dello stilista Pierre Cardin che ha in programma di realizzare un grattacielo a Marghera, che secondo molti deturperebbe lo skyline veneziano mentre piace al sindaco Giorgio Orsoni
Dal Corriere del Veneto.
VENEZIA – Una città verticale alta 255 metri con 65 piani abitabili realizzata con tre torri di altezze diverse a sostegno di sei dischi distanti tra loro 35 metri.Ecco il Palais Lumière che lo stilista veneto, francese d’adozione, Pierre Cardin vuole realizzare a Marghera, un’opera che da dopodomani sarà un po’ meno virtuale di quanto non lo sia stata sino ad oggi con l’inaugurazione della mostra «Una scultura abitabile» promossa nell’ambito della 13/ma rassegna internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. «Sarà il nuovo faro per Venezia – ha spiegato lo stilista nell’anteprima riservata alla stampa tra filmati e gigantografie progettuali all’interno del recupero post industriale da lui voluto all’interno di vecchi magazzini – un faro concettuale che non disturberà Venezia e che rappresenterà il primo grande passo per la nuova Merghera oggi inguardabile da chi la vede dal centro storico lagunare. Servirà a rischiarare i 50 anni di ombra di Marghera».
Cardin ha dichiarato: «la Torre rappresenta la realizzazione più importante della mia vita e sarà un’opera ecologica, con pale eoliche e pannelli solari nascosti, di grande impatto sulla produttività in Veneto perchè utilizzeremo solo imprese e mano d’opera venete, e di forte sostegno sociale con l’impiego di oltre 10mila posti di lavoro tra operatori diretti e indiretti». Nella sua «corsa» verso il cielo la Torre ospiterà su 44mila metri quadrati giardini pensili, laghi, piscine, hotel a cinque stelle con 440 camere e 30 stanze di lusso, ristoranti, tra cui uno panoramico sulla città storica, un teatro da 7000 posti e dieci cinema, oltre a centri benessere e fitness, pronto soccorso ospedaliero, bar, ambienti direzionali, 2000 posti auto privati e 4000 posti auto pubblici.
Tutto per un costo di circa due miliardi di euro che saliranno a tre con la fornitura di arredamenti griffati Cardin. Un appartamento di 100 metri quadri costerà due milioni di euro. Lo stilista indica il 2015, anno dell’Expo, il traguardo inaugurale e non ha dubbi sul successo dell’iniziativa. «Certo, ha ammesso, sarà destinata ai ricchi ma nel mondi di ricchi ce ne sono milioni e allora li faremo spendere da noi».
«Se Venezia mi farà difficoltà non realizzerò il Palais Lumière: sono andato via dall’Italia a 2 anni e da sempre ho avuto il desiderio di tornare a Venezia». Lo stilista Pierre Cardin la sua Torre di Luce l’ha pensata per la Serenissima e non vuole nemmeno ipotizzare di spostare la sua realizzazione in altri continenti. «Me l’hanno chiesta Cina e Rio de Janeiro – ha detto – ma è sul suolo di Marghera che nascerà, un suolo tutto da bonificare con grandi costi e molto lavoro. Lo faccio per soddisfazione personale non certo per investimento perché non potrò contare i soldi nella tomba».
Tra i nodi da sciogliere quello legato ai permessi dell’Enac perchè il maestoso grattacielo potrebbe sfiorare il cono di atterraggio all’aeroporto Marco Polo. Domani i progettisti del Palais consegneranno a Enac le documentazioni con le quali intendono dimostrare l’assenza di rischi. Lo stilista ha confermato oggi, parlando con i giornalisti all’anteprima della mostra sull’opera architettonica, il semaforo verde da parte della Sovrintendenza. «È stato il primo passo fatto tre anni fa – ha sottolineato – e fu un progetto che ci fecero rivedere, ma ora siamo in dirittura d’arrivo». Cardin non nega di avere già avuto richieste, anche di Vip, per acquistare spazi nella Torre «ma sono discreto e non faccio nomi e poi non mi piace – ha ironizzato – vendere la pelle dell’orso prima di catturarlo».
Sulle critiche al progetto Cardin non si è detto preoccupato: «soggettivamente può piacere o non piacere, è una scelta personale ma si deve capire che questo sarà un simbolo del futuro perchè il futuro prima o poi arriva». Anche sull’investimento finanziario lo stilista trova modo di sorridere: «il mio nome è una garanzia in tutto il mondo e chi lo conosce sa che quest’opera non è un capriccio senile». La mostra «Il Palais Lumiere di Pierra Cardin a Venezia: “Una scultura abitabile”» resterà aperta dal 29 agosto al 25 novembre nei restaurati magazzini di via delle Industrie a Marghera. Curata da Rodrigo Basilicati, la rassegna si snoda su quasi 700 metri lineari e svela per la prima volta le caratteristiche del grattacielo di luce. (Fonte: Corriere del Veneto)