Si chiama Fluctuantia, “cose che fluttuano”, con un latinismo che porta in occidente un concetto tutto orientale, la mostra che il Comune di Padova dedica al giovane Andrea Carpita. Innamorato dell’antica iconografia giapponese “ukiyo-e” (“immagini del mondo fluttuante”, appunto), e in particolare dell’opera di Katsushika Hokusai, Carpita crea nelle sue tele un mondo di acqua e alture, alberi e bonsai, demoni, animali e umani, spesso ibridati in misteriose creature o architetture.
Un’intera generazione di artisti, tra impressionismo e post-impressionismo, subì l’incanto delle rappresentazioni delicate e fantasiose dei grandi incisori giapponesi del primo Ottocento: parlavano di una cultura diversa, radicata con orgoglio nelle proprie tradizioni, di rispetto per la natura e amore per la vita, mostrando una perfetta simbiosi tra forza e poesia in uno scorrere del tempo a un ritmo totalmente nuovo e sconosciuto. Ma oggi, a un secolo dalle avanguardie, può un artista poco più che ventenne lasciarsi affascinare dal japonisme? Se lo chiede Stefano Annibaletto, curatore della mostra, parlando di “silenziose, intense messinscene – quasi una sorta
di personale kabuki – in cui il “mondo fluttuante” della tradizione ukiyo-e lascia spazio anche a una vita interiore già libera di anifestare i propri fantasmi, a una sensibilità pop europea e a tentazioni decorative secessioniste (come dire, Hockney e Schiele).” In questa personale, la prima in uno spazio pubblico, Andrea Carpita espone una serie di lavori inediti di piccolo formato, direttamente ispirati all’opera di Hokusai, e altri più grandi della produzione recente.
Dal 5 al 23 settembre 2012, Scuderie di Palazzo Moroni (via Municipio 1, Padova) Inaugurazione: martedì 4 settembre alle 19 con presenza dell’artista Orario: da martedì a venerdì ore 9.00-13.00 / 15.00-19.00; sabato e domenica ore 9.00-13.00 /
15.00-21.00. Chiuso il lunedì, ingresso libero.
Andrea Carpita è nato a La Spezia nel 1988. Ha iniziato ad esporre nelle principali fiere d’arte contemporanea già all’età di 22 anni quando ancora frequentava l’Accademia di Carrara dove è stato allievo di Omar Galliani. La sua prima mostra personale in una galleria d’arte è stata “Sulla cima di un monte appeso alle nuvole”, curata da Mattia Munari, negli spazi di Anfiteatro Arte a Milano. La mostra Fluctuantia è stata organizzata grazie alla collaborazione di Mattia Munari che da allora lavora a stretto contatto con l’artista.