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Gli arredi di Palazzo Pica Alfieri in asta

PALAZZO PICA ALFIERI - GALLERIA MONUMENTALE
PALAZZO PICA ALFIERI – GALLERIA MONUMENTALE

Wannenes, Genova,  25 settembre 2012

 

Nelle scenografiche sale affrescate del Piano Nobile di Palazzo del Melograno di Genova interamente affrescate nel 1680 da Domenico Piola e Bartolomeo Guidobono, Wannenes esiterà il prossimo 25 settembre gli arredi di Palazzo Pica Alfieri dell’Aquila, esempio di una stratificazione di gusto e di arredo che prende avvio nel 1265 quando Carlo I d’Angiò decide che l’Aquila sarà una delle città più importanti del suo nuovo regno. Nel corso di sette secoli famiglie illustri che la abitano come i Lelle Camponeschi, i Colonna, i Barberini –  come il cardinale Maffeo Barberini, futuro papa Urbano VIII, a cedere al conte Lodovico Alfieri, nel 1685, il palazzo – fino alla famiglia che ne rimane proprietaria a tutt’oggi nella persona del marchese Fabrizio Pica Alfieri, e personaggi illustri che vi soggiornano, come nel 1493 la regina Giovanna I d’Aragona ed Alfonso duca di Calabria in occasione della loro visita all’Aquila, conferiscono al palazzo la fragranza inalterata di una fastosa residenza aristocratica.

 

Per i dipinti del napoletano Girolamo Cenatiempo (documentato dal 1705 al 1742), molto vicino ai modi pittorici di Paolo De Matteis e che nella maniera ricorda Luca Giordano, si segnala l’intensa quanto domestica Madonna col Bambino e Sant’Antonio, firmata e datata 1714 (lotto 9 stima € 6.000 – 8.000), la Madonna col Bambino, San Giorgio e Massimo, da ritenersi il bozzetto per la pala omonima collocata nel Duomo dell’Aquila (lotto 30 € 6.000 – 8.000) e la serie di sei battaglie realizzate per il Palazzo Pica Alfieri (lotti 40-45, stima € 6.000 – 8.000).

Di grande piacevolezza cromatica ed espressiva e sicuramente un corpus significativo di uno dei maestri della pittura naturalistica napoletana del XVII secolo, la serie di undici nature morte di Francesco Lavagna, allievo di Andrea Belvedere (lotto 20-21, stima € 7.500 – 8.500; lotto 22, stima € 12.000 – 18.000; lotto 23, stima € 8.000 – 12.000) di gustoso gusto rococò.

 

FRANCESCO LAVAGNA, NATURA MORTA (LOTTO 22)

Per quanto riguarda gli arredi si segnala un pregevole cassone lombardo veneto del XVIII secolo, in legno di ulivo, quercia, e legni di frutto, corredato da due comodini, con inserti di figure femminili intarsiate in avorio (lotto 61, stima € 6.000 – 8.000) e una coppia di candelabri in cristallo di rocca e ferro lumeggiato del XVIII secolo (lotto 122, stima € 15.000 – 20.000).

CASSANONE IN LEGNO DI ULIVO, LOMBARDO VENETO, XVIII SEC. (LOTT.61)

 

 

COPPIA DI LAMPADARI IN CRISTALLO DI ROCCA, XVIII SECOLO (LOTTO 122)

Asta | 25 Settembre 2012
Palazzo del Melograno
Piazza Campetto 2, Genova
Esposizione | 21-24 Settembre 2012
Palazzo del Melograno
Piazza Campetto 2, Genova
10.00 – 13.00 | 15.00 – 19.00

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