Milano, Biblioteca Centrale Palazzo Sormani
mercoledì 26 settembre 2012 ore 18.00 Sala del Grechetto
Intervengono: Giorgia Bernoni, Annamaria Cirillo di Paolo, Gillo Dorfles, Matteo Galbiati, Martina Mazzotta Lanza
La Biblioteca Sormani di Milano presenta dal 27 settembre al 20 ottobre 2012 una mostra dedicata a Donato Di Zio, artista tra i più interessanti delle nuove generazioni. Pittore, scenografo, grafico e costumista Donato Di Zio è un artista di talento verso il quale Gillo Dorfles, curatore della mostra e della relativa pubblicazione Mazzotta, da diversi anni dimostra una grande attenzione promovendone l’opera. Verranno presentate circa 40 lavori realizzati dagli inizi della sua carriera ai giorni nostri. La rassegna permette di apprezzare la rigorosa ricerca di Donato Di Zio, la cui creatività – dai disegni, alla grafica e al design – si manifesta sempre con forza e autonomia.
L’evento espositivo si aggancia idealmente alla mostra che Donato di Zio ha inaugurato lo scorso 15 di settembre alla Biblioteca Marucelliana di Firenze e che ripercorre la carriera dell’artista dal 1985 ad oggi seguendo le fortunate iniziative tenute nel 2006 al Museo d’arte Moderna Vittoria Colonna a Pescara, di nuovo a Pescara (Aurum) nel 2011 e a Firenze nel 2011 (Spazio Agora-Z Palazzo Strozzi).
Vengono presentate all’attenzione del pubblico e degli appassionati diverse opere tra disegni e incisioni. Sarà dunque possibile avvicinare l’opera dell’artista nel suo complesso, toccando i punti salienti della sua carriera e focalizzando gli aspetti più attuali del suo lavoro, sempre coerentemente impostato in un intenso percorso di ricerca . Come sottolinea Gillo Dorfles, l’opera di Donato Di Zio si caratterizza per una “precisione e sottigliezza straordinaria”, il suo segno-disegno ricostruisce una dimensione organica e biologica attraverso un modulo capace di manifestarsi con disinvoltura in ambito pittorico, grafico, plastico e decorativo. Con abilità micrografica Donato Di Zio codifica e reitera un codice simbolico fatto di segni, linee fluttuanti, forme sinuose animate da un’energia liberatoria ed enigmatica. Microscopici elementi organici generatrici di vita esprimono il senso del mistero dell’esistenza, l’artista controlla attraverso una solida capacità esecutiva un’espressione inconscia e vibrante da cui emergono in termini di sintesi i riferimenti iconografici cari all’artista. Rimanendo nell’ambito della grafica evidente il debito di riconoscenza nei confronti di artisti quali William Bradley, pioniere del gusto liberty in terra statunitense, e Maurits Cornelis Escher da cui deriva la propensione alla
reiterazione dell’elemento modulare espresso e sviluppato con variazioni infinite. Nell’ambito delle avanguardie, Donato Di Zio guarda con attenzione ai valori formali dell’astrattismo di Kandinsky, alle surreali suggestioni di Mirò, fino allo spazialismo di Fontana e alle animate sculture metalliche di Calder. Pur nelle evidente ancoraggio delle lezioni dei grandi del Novecento, Donato Di Zio esprime in totale libertà, svincolata da correnti, un linguaggio autentico e personale, ricco di suggestioni dal forte impatto poetico ed evocativo.
Il catalogo, pubblicato da Edizioni Gabriele Mazzotta, oltre ad essere un importante apparato iconografico che molto spazio offre alla produzione più recente, contiene la testimonianza di Guglielmo Bartoletti, Direttore della Biblioteca Marucelliana mentre i testi critici sono di: Matteo Galbiati intervista Gillo Dorfles, Giorgia Bernoni intervista Donato Di Zio, Rita Levi-Montalcini, Matteo Galbiati, Annamaria Cirillo Di Paolo, Giovanni Pallanti, Rodolfo Ceccotti, Franco Grillini, Marco Sclarandis e Roberto Maini.